Ciao a tutti, Vi avevo promesso un’altra puntata del mio diario, purtroppo non mi e’ stato possibile farla perche’ improvvisamente tutto mi si e’ fatto tutto nero, ma dal posto dove mi trovo, mi e’ stata concessa una deroga per scriverVi ancora una volta e salutarVi.
Inizio da quella che in realta’ e’ stata la fine, sabato notte, mentre tutti si preparavano alla partita della nazionale, io ho avuto un’altra sincope, mi ripresi, ma dopo dieci minuti un’altra, superai anche quella, ma non respiravo bene, il mio cuoricino andava a mille, papa’ e mamma si alternavano nel prendermi in braccio, nel coccolarmi e nel portarmi vicino alla finestra per farmi respirare meglio.
Non so quanto sia durata questa cosa, credo un bel po’ vedevo le facce dei miei genitori sempre piu’ preoccupate, papa’ che telefonava al veterinario e proprio in quel momento, l’aria mi e’ mancata del tutto ed il mondo s’e’ fatto nero.
Mi sono svegliato, non c’erano piu’ i miei genitori, davanti a me si apriva un ponte di mille colori, emanava una luce calda di quiete, sembrava invitarmi ad attraversarlo, m’incamminai.
Gia’ a meta’ del ponte sentivo abbai gioiosi dall’altra parte e mi domandavo chi ci fosse, giunto quasi alla fine, la strada mi fu sbarrata da un enorme pastore tedesco a pelo lungo che sulla terra chiamano alsaziano, ora dovete sapere che sulla terra li ho sempre odiati i pastori tedeschi perche’ generalmmente son prepotenti anche se io da buon terrier non mi sono mai fatto intimidire. Questo invece chissa’ come mai, aveva un’aria quasi familiare, non mi risultava odioso, gli arrivai vicino e Lui mi disse “bravo piccolo mi hai reso orgoglioso, hai fatto il tuo dovere con papa’”, mi racconto’ allora che lui tanti anni prima era stato l’ombra di papa’ sulla terra e che quando parti’ prematuramente, si era messo di guardia al portone del ponte per vederlo subito quando sarebbe arrivato papa’.
Mi disse pure che vegliava sempre su di lui che aveva visto il suo dolore, che era dispiaciuto che papa’ non volesse piu’ cani, finche’ un giorno intercesse con il buon Dio e gli mando’ me, mi disse pure che miglior scelta non avrebbe potuto fare, che io avevo adempiuto benissimo a quel compito.
A quelle parole, mi sentii orgoglioso, ma subito dopo m’intristii, guardando giu’ vedevo mamma e papa’ piangere e avvertivo il loro dolore, chiesi al PT cosa dovessi fare lassu’, Lui mi guardo’ e disse: “guarda al di la ci sono verdi prati il sole e freschi ruscelli, e’ pieno di pelosi come noi che si rincorrono e giocano nell’attesa che arrivino i propri genitori, tu hai due scelte, ti puoi unire a loro o fare la guardia assieme a me qui al portone del ponte”.
Non gli risposi a voce, ma mi sdraiai con le orecchie ben tese a fianco a Lui.
Qui finisce il mio diario, questa e’ proprio l’ultima volta che Vi scrivo, da qui guardo giu’, seguo i miei cerco d’infondere loro coraggio e attendo che arrivino anche loro, quel giorno sara’ una gran festa e il cagnone mi ha gia’ detto che consentira’ a me di fare le feste per primo.
Un caro saluto a tutti Voi che mi avete voluto bene e seguito, ed un grande bacio ai miei genitori.
TEO