Ragazzi/e, non so come ringraziarvi, ho dovuto trattenere più volte le lacrime sia per i vostri racconti, le vostre esortazioni, e sia perché non pensavo di avere tante risposte.
Premettendo che ringrazio davvero TUTTI, voglio dire una parola per ognuno
Bellissima il tuo scritto Vincenzo--
Io credo che la paura che hai tu un po' ce l'abbiamo tutti.
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Paola, grazie per la tua esperienza e per le tue parole. Davanti al tuo racconto mi sento ancora più "piccolo" e ancora mi scuso per "ciò di cui mi sto lamentando".
non sei affatto stupido o infantile...semplicemente sei una persona sensibile che ama i cani e come tutti noi che siamo qui e anche quelli che come noi ma che qui non ci sono, quando si pensa alla morte (perche' e' cosi' che devi dire...si chiama morte Silent e il fatto che tu non lo abbia mai scritto preferendo altre parole, mi fa capire che proprio non hai ancora elaborato il lutto del tuo cagnolino...) tutti diventiamo infantili e stupidi....
Il fatto è che io cerco sempre, o per lo meno il più delle volte, di non star lì a piangere dei guai, a meno che ovviamente non crollo. Cerco insomma di fare autocontrollo, perché mi sembra il modo migliore di affrontare le cose, magari sbaglio figuriamoci, ma ragiono e mi chiedo sempre qual è la cosa più razionale da fare. L'altra sera ad esempio mi hanno rubato l'autoradio nell'auto, lì per lì sembravano più dispiaciuti i miei amici che tentavano di consolarmi, mentre io il giorno dopo alle 9:30 ero davanti a Mediaworld per ricomprarlo, e il giorno ancora successivo nell'officina per aggiustare il tutto e non farlo vedere a mio padre visto che la macchina era anche sua. Ovviamente non lo paragono ad un racconto di un lutto, ma è per spiegare come cerco di ragionare, anche a costo di "violentarmi dentro".
Quando decisi di non entrare nella sala per non vedere Charlie magari steso, intubato, debole, o per dargli l'estremo saluto, ho iniziato a girare attorno a questo tavolo che non dimenticherò mai. Giravo in tondo, non pensavo, non credo di aver pensato nulla, ma non piangevo, così come non ho pianto tornando a casa dove invece tentavo di riempire il tempo anche con cose perfettamente inutili, ad esempio sistemare la casa dai giocattoli di Charlie o dalle altre cose. I miei non capivano come facessi a sembrare così freddo, mia madre guardava uno dei sonaglini e piangeva, eppure dentro di me era un subbuglio di tentativi di "autocontrollarsi", di non cedere, di non soffrire di più.
A volte penso che questa reazione e questa mia "codardia" mi abbia aiutato davvero a non patire ancora più dolore di quanto non ne abbia sentito perché diciamo a livello "figurativo" non ho fatto le notti di pianto, però leggo spesso negli articoli di psicologia che il lutto invece debba essere affrontato. Allora spesso mi domando: ho fatto bene, e quindi devo reagire in quel modo per tutto il resto, oppure non l'ho affrontato e quindi questo lutto è ancora qualcosa di "latente" che si è risvegliato guardando quel video "terribile"?
Il termine "morte" è vero che magari non l'ho usato perché non ho appunto elaborato il tutto, ma proprio lo odio in generale. Sbaglio, lo so.
io ho 43 anni e da quando ho i miei cani, sono diventata una romanticona, una stupida, una infantile....ti diro' che film duri che riguardano cani o animali in generale, foto, video dove c'e' un minimo di sofferenza di queste splendide creature, non riesco piu' a vederle...e' piu' forte di me e quando leggo storie simili alle tue....be', qualche lacrimuccia scende sempre....
Pensavo di essere stato l'unico ad aver avuto una reazione del genere che io reputavo strana. Te lo giuro che qualsiasi sia "il formato" di un racconto, ovvero film, libro, videogioco, cerco sempre di informarmi sulla violenza degli animali. I primi momenti non ce la facevo neanche a sentire un pianto di un cane, o vedere anche una sagoma di un animale generico che si accasciava, era terribile. Ora resisto di più, ma non ce la faccio comunque a vedere violenza, mi viene qualcosa allo stomaco.
questo pero' non significa che vivo i miei cani con questi brutti pensieri...se ci pensi un attimo, tutto cio' che facciamo nella nostra vita puo' avere un inizio e una fine...e allora che fai?? ti rinchiudi in casa e non vivi piu'??
quando vorrai dei figli, che farai?? non li farai perche' hai paura che possa succedere qualcosa?? non ti sposerai o fidanzerai perche' il rapporto potrebbe finire?? non andrai a lavorare perche' potrebbero licenziarti?? e potrei andare avanti ancora ma credo che il concetto lo hai capito....
Grazie per queste parole, davvero, i concetti che hai espresso sono giustissimi e sacrosanti, e li devo fare miei. Non posso vivere con la paura del futuro, ma devo vivere il presente consapevolmente.
ciao Vincenzo...la tua può essere una scelta delicata..., ma prova a mettere sulla bilancia le tue sensazioni...è più forte il ricordo, il dolore provato per la perdita di Charlie? beh, allora [...]
Scegli con serenità, e non sbaglierai!
Io sento di avere una dose di affetto enorme da dare e da ricevere, lo vedo in me stesso quando mi avvicino a qualche altro cane, e credo che loro lo sentano. Pensa che recentemente sono stato a casa di una cara amica con due pastore tedeschi, erano stati più i problemi che si era fatta "la padrona" per presentarmeli che il risultato, i cani mi saltavano addosso leccandomi e chiedendo carezze, e lei ha commentato vicino ad uno di loro "tanto che ti piace Vincenzo?!". Questo sento in me, perciò la voglia di avere qualcuno che riempia la casa, che mi completi, che mi dia l'affetto e che lo riceva mi fanno pendere diciamo la bilancia "dalla parte del cucciolo", è solo quella "paura" che devo inglobare e superare.
Caro Francesco,
[...]
Solo tu puoi sentire se sei pronto per una nuova avventura, ma penso che il fatto che tu abbia scritto, cercato video ...abbia già in se' la risposta!!!
Grazie Lu, sei stata gentilissima.
Non mi dite niente, spezzo in due la risposta che questo editor così com'è è enorme!