Il problema non è legato ai golden, è legato in generale a tutti i cani di taglia medio-grande, anche meticci, perchè è legato alla quantità di cm di crescita ossea che il cucciolo deve compiere in un tempo limitato. Anch'io inizialmente pensavo che fosse una patologia di certe razze e stop, invece sto scoprendo che tutti i cani grandi possono esserne soggetti, probabilmente è leggermente displasico anche il meticcio dei miei, 40 kg e passa di cagnone...
Da quel che ho capito finora, da quel che ho letto più che altro, mi sembra che l'essere o meno displasici sia un mix di genetica e ambiente. Per questo è importante prima di prendere un cucciolo, pretendere di visionare i documenti dei genitori, dei nonni, dei bisnonni e così via. Se si parte già con una buona selezione alle spalle, infatti, si hanno più probabilità che il cucciolo non abbia tanta predisposizione genetica e quindi poi è più facile ovviamente intervenire sui fattori ambientali, che sono sotto il nostro stretto controllo. In generale credo che un cucciolo poco predisposto e ben gestito resti sano e a posto, mentre un cucciolo molto predisposto e mal gestito manifesti problemi. Ma tra questi due estremi ovvi, ci sono infinite sfumature imprevedibili che spanano completamente le certezze e scombinano le carte. La mia prima golden, per esempio, presa da un cagnaro qualsiasi con l'ignoranza dei miei 16 anni, era sicuramente mal selezionata e poco tipica e poi è stata assolutamente mal-gestita da noi che poco o nulla sapevamo di displasia a quell'epoca. Ho le foto di quando aveva 8 mesi e la facevo correre e saltare in spiaggia per ore e ore...o correre accanto alla bicicletta, o saltare gli schienali delle panchine del parco...eppure quando aveva 7 anni le abbiamo fatto fare le lastre ed era ancora perfetta. Una botta di c*** senza senso? Un cane incredibilmente resistente? Misteri...
Insomma, tutto questo per dire che non se ne capisce un'acca di displasia e che siamo ancora ben lontani dal prevenirla davvero, per quanta attenzione e cura ci possa mettere un allevatore, il rischio e l'imprevedibilità ci sono sempre.