Dal PICCOLO di Trieste
Carlini, bulldog, pittbull e chow-chow. Ventiquattro cuccioli svezzati anzitempo e ammassati in sette gabbiette, sono stato scoperti dai militari della Guardia di Finanza a bordo di una vettura con targa ungherese che stava entrando in Italia dal valico di Fernetti. Erano le 5 di ieri mattina e qualcosa ha attirato l'attenzione degli uomini di guardia: una grande coperta copriva il vano posteriore della station wagon. L'ora inusuale, la donna al volante con un uomo accanto che sembrava addormentato. Questi dettagli hanno indotto i militari a intimare l'alt.
La "Volkswagen Passat" ha avuto un sussulto, la guidatrice ha pigiato sull'acceleratore come per tentare la fuga. Poi si è immediatamente fermata, ha innestato la marcia indietro e ha lasciato fare. Era stata scoperta. I cuccioli, alcuni dei quali hanno poco più di quattro settimane, mentre altri, più "vecchi", raggiungono le otto, sono stati visitati da un veterinario dell'Azienda sanitaria. Ora sono ricoverati nel canile di via Orsera a disposizione della Procura della Repubblica. Per ore e ore i due ungheresi sono stati interrogati su delega del pm Cristina Bacer. Obiettivo delle domande e delle verifiche è stato quello di stabilire dove erano destinati i cuccioli, che sul mercato italiano possono essere venduti anche a mille euro l'uno. Negli allevamenti ungheresi costano dieci volte di meno e questo "differenziale" nel prezzo determina un flusso che sembra inarrestabile verso il nostro Paese.
Se su 24 ne sopravvivessero anche solo la metà, per i trafficanti e i commercianti, con cui sono in accordo, sarebbe comunque un affare. Un ricco business, quindi. Ecco perché in tutti questi sequestri di animali la salute dei cuccioli rappresenta per i trafficanti solo un dettaglio secondario. I 24 cagnetti "salvati" ieri non risultano vaccinati. Non hanno nemmeno inserito sottopelle il microchip previsto dalla legge, in cui sono riportati i loro dati anagrafici. Inoltre sono stati strappati alle mamme anzitempo e sottoposti a un lungo viaggio all'interno di gabbie che potrebbero ospitare non più di un cane di media taglia. La legge dice inoltre che, per i trasferimenti, i cuccioli dovrebbero aver compiuto le 12 settimane.
Cinque esemplari hanno mostrato, poche ore dopo il sequestro, i segni caratteristici di una diarrea emorragica. Sono curati ma il rischio è alto dopo una trasferimento così lungo ed estenuante. I due "contrabbandieri" in serata sono ripartiti verso il loro Paese a bordo della stessa vettura usata per il trasferimento illegale dei cuccioli. La legge - come ha spiegato il capitano Daniele La Gioia, comandante della prima Compagnia della Guardia di finanza, a cui va il merito del salvataggio - non consente in questi casi nè il sequestro del mezzo nè tantomeno la sua confisca. La donna che era al volante e che si è assunta la responsabilità del trasferimento in Italia dai bulldog, dei carlini dei chow-chow e dei pittbull, rischia nell'inevitabile processo l'arresto da tre mesi ad un anno e una multa che va da tre a 15 mila euro. Fra qualche giorno, quando le indagini saranno concluse, i cuccioli potranno essere addotati da qualche famiglia, come del resto è accaduto più volte nel recente passato. Per il momento è del tutto inutile farsi avanti, tantomeno per telefono.
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