Caro papa', oggi ti scriviamo a otto zampe,
le mie e quelle di Leone poco distante,
vediamo ancora a distanza di anni la tua tristezza,
ed anche a noi ogni giorno manca la tua carezza,
qui sul cancello del ponte ci son sempre nuovi arrivi,
consoliamo i pelosi, gli insegnamo a guardar i cari vivi,
ogni tanto prova ad intrufolarsi qualche umano che cattivo e' stato,
ma stai pur certo che io e Leone, l'abbiam presto cacciato.
Dal portone come sai sbirciamo sempre giu' ad osservare,
quello che state facendo e veder i nuovi cani addestrare,
la peste bianca si sta facendo anzianotto, ma sempre tontolone,
tu lo sai, gli ringhiavo, educavo, ma volevo bene al testone,
il nuovo guerriero invece, lo vedo assai brigante,
e' vispo, fiero, detta legge, ma ne combina anche tante,
io mai mi sarei permesso di dare a mamma un mozzicone,
ho visto l'hai strillato, ma dovevi dargli uno scapaccione,
concludo infine dicendoti di asciugare il pianto,
perche' lo so sempre che mi ami tanto.