Una panchina dalla vernice rovinata,
ultimo rifugio in un giardino spoglio,
seduto un vecchio pensionato,
ed un cane accucciato ai suoi piedi,
li osservo, mi sembra di udirli parlare,
vanno indietro con i ricord, entrambi alla loro giovinezza,
quando quel giardino era fiorito e risuonava di urla festanti di bambini,
ora sono solo loro due, a ricordare il passato, loro nella loro simbiosi,
loro ed io col mio cane e guardandolo mi chiedo se stia assistendo,
alla mia immagine speculare tra qualche anno.