Ste non credo che si intendesse vietato..ma quantomeno sconsigliabile... ovviamente ci fossero le sicurezze del passaggio tramite genetica sarebbe un altro discorso... parlando sempre di selezione...se seleziono il meglio per la razza cerco di evitare tutto quello che può essere trasmissibile...
Linko per tutti un articolo interessante (secondo me) dove spiega che l'ittiosi non è proprio una cavolata... se siamo certi che ittiosi è... se è solo forforina...chissene! quella passa!!!
Recenti pubblicazioni segnalano la presenza di una malattia dermatologica caratterizzata da abbondante esfoliazione (produzione di scaglie) con iperpigmentazione (aumento della pigmentazione della cute), generalmente non associata a prurito, in soggetti di razza Golden retriever. Questi cani sono di solito di giovane età e non presentano altri sintomi clinici ad eccezione dell’esfoliazione. Questi lavori descrivono clinicamente, istologicamente ed ultrastrutturalmente la malattia denominandola difetto di corneificazione, ittiosi non epidermolitica o ittiosi del Golden retriever.
Per quanto di recente identificazione, la malattia sembra essere piuttosto diffusa, almeno da un punto di vista geografico (Francia, Gran Bretagna, U.S.A. e Italia) facendo ipotizzare l’esistenza di linee di sangue comuni tra gli allevamenti di diversi paesi. La modalità con cui il difetto genetico viene ereditato sembra essere autosomica recessiva, dal momento che maschi e femmine risultano ugualmente colpiti,che di solito i cani affetti sono figli di genitori normali e che l’incrocio di un riproduttore affetto dalla malattia con uno sano produce cucciolate con soggetti sani e malati. Non è stato però finora possibile escludere una modalità di ereditarietà dominante a penetranza incompleta, dal momento che la malattia può manifestarsi in soggetti adulti e che casi molto lievi possono essere erroneamente classificati come sani. La malattia si osserva in cani giovani, nella maggior parte dei casi prima dell’anno di età; in uno studio, oltre il 50% dei soggetti manifestava la sintomatologia prima dei tre mesi (Foto 1). Come segni clinici si osservavano abbondante esfoliazione, con scaglie più o meno pigmentate, di grosse dimensioni (Foto 2.), a distribuzione generalizzata e simmetrica, più grave sulla cute ventrale (Foto 3).
In Italia è stato pubblicato un unico lavoro in 5 Golden retriever. Nella mia casistica, però, posso testimoniare a metà di questo anno (2010) 8 casi confermati istologicamente; inoltre diversi altri dermatologi veterinari stanno registrando un numero sempre maggiore di casi su base esponenziale!
La diagnosi si basa sul segnalamento, quadro clinico ed esame istologico compatibile. Le alterazioni strutturale dell’epidermide possono essere confermate anche all’esame di microscopia elettronica.
Come tutte le malattie su base genetica non esiste una cura ma la gestione del quadro clinico. Sono stati utilizzati shampoo con proprietà cheratomudulatrici e cheratolitiche come Sebozero / Dermocanis e idratanti cutanei come Idraderm spray; integratori di acidi grassi insaturi (Ribes pet).
Dal momento che si tratta di una malattia ereditaria, è opportuno consigliare i proprietari dei cani malati di non utilizzarli a scopo riproduttivo. Sarebbe inoltre auspicabile che ricercatori, medici veterinari e allevatori collaborassero allo scopo di caratterizzare il gene alterato per poter identificare precocemente i soggetti portatori. Il loro riconoscimento consentirebbe di escluderli dalla riproduzione e, di conseguenza, di eliminare il difetto genetico dalle linee di sangue italiane.