Autore Topic: Un viaggio interiore  (Letto 3460 volte)

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Offline M.Rosa&Renny

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Un viaggio interiore
« il: 18 Marzo 2021, 21:23:11 »
Come alcuni di voi sanno il 22 febbraio ,di notte son stato male. Pensavo stessi avendo un infarto : non riuscivo a parlare , ero in carenza di aria e avevo la netta sensazione di star per morire. Al mattino seguente non mi son recato logicamente al lavoro e nemmeno Mary che, anzi, è stata a casa e mi ha accompagnato dalla mia dottoressa. Al volo la doc ha capito che il problema era di tutt’altra natura e parecchio serio:  non sentiva più il
Polmone sx. Mi prescrive rx urgenti , da farsi l’indomani ( provammo ma risultò impossibile farli se non dopo tre gg) ma al contempo caldamente suggerisce di andare in ospedale. Parlavo a fatica, autonomia nel camminare nulla o quasi, una fame di aria pazzesca. Lamentavo da una settimana e più dolori alla schiena ed alla scapola sx, mai avrei pensato che la causa fosse il polmone. Passiamo il pomeriggio cercando di prendere appuntamento l’indomani per i rx ma, nemmeno privatamente , risulta possibile.
Arrivo allora di cena, con un affanno pazzesco e disorientato. Io sono uno ostico, sin troppo, quindi Mary si spaventa e chiama l’ambulanza. In un’ora sono in ospedale , con in tasca solo cellulare .. caricabatterie e tessera sanitaria. Sto un paio di ore in triage, mi fanno i rx... degli esami. Alle due di notte vengo ricoverato in zona grigia ( dove si va in attesa esito tampone). Verso le 6 vengo tamponato e avuto l’esito ( negativo) vengo ricoverato di corsa in chirurgia d’urgenza settore COVID free. Avverto Mary che mi farà avere una borsa col necessario: sono ufficialmente ricoverato in un reparto del Manzoni. Non so ancora cosa ho, in mattinata arriva il chirurgo ( Beppe mi hai salvato la vita, io non dimentico) e mi parla chiaro: ho un versamento polmonare grave al polmone sx ed altre complicazioni. Adesso facclamo due tac con e senza contrasto... mi dice . Sono in mano all’Angelo della prima ondata. Il chirurgo toracico che a Lecco tutti stimano e rispettano perché viveva in pratica in ospedale adoperandosi 20 ore al gg. Lo conoscevo di fama, per un articolo che gli infermieri fecero pubblicare l’anno scorso in suo onore. Mi sento sereno. In poche ore faccio una fila di esami, le tac , altri rx ed una antipatica/dolorosa pneumoscopia. Son le 18 quando Beppe mi dice: sei messo male, ma stai tranquillo. Stasera digiuno e domani ti opero. Non possiamo fare toracenesi ma faremo una toracoscopia in anestesia generale. Hai un litro di pus nel
Polmone sx, il dx presenta intaccamenti.
Mi spiega cosa farà, liberandomi dal liquido tramite una sonda aspirante ed entrando con dei mandrini per prelevare materiale dal polmone ai fini di una biopsia. La pleura si è attaccata, il polmone sta cedendo del tutto e bisogna capirne la causa. E quelle macchie. Può esser versamento semplice, cancro, puo esser uno la concausa dell’altro.
Io non son mai stato in ospedale prima di questo evento. Sono un uomo che tendenzialmente non ha paura, quasi di nulla. Ma mi son sempre detto che se fossi finito ricoverato avrei capito il significato della parola PAURA. Invece sin da quando salii sull’ambulanza ho provato una sensazione strana. Una consapevole serenità. Il dolore è stato veder mia moglie piangere con le mani sulla bocca, quando sono sceso dalle scale coi ragazzi del 118. E la parola SCUSAMI. Scusarla perché mi aveva chiamato l’ambulanza... e sentire le mie tate chiuse di sopra che abbaiavano come matte, complici le sirene ed il movimento che sentivano in casa.
Ma non ho avuto paura. Mai. Ho affrontato l’intervento col sorriso, ho fatto mille domande e mi sono sempre comportato in modo educato e rispettoso. E con estrema dignità. Cosa che spesso non vedi nei pazienti.
Il gg dell’operazione , tra drenaggio e morfina .. ricordo poco.  Solo Beppe che mi disse che era andato tutto bene, si attendeva ora l’esito delle colture. E che escludeva il cancro, quindi bene! La sera ero euforico, sin troppo mi disse lui. E aggiunse: TU HAI IL CUORE DI UN CAVALLO DA CORSA, e sta cosa ti ha dato una spinta enorme durante l’intervento. Ma adesso sei in piena adrenalina ! Domani sarai devastato.
Così fu, effettivamente. Inchiodato nel letto.. con le braccia attaccate alle piante... ed un dannato tubo di drenaggio infilato tra le costole. Ho usato il pappagallo un gg, la padella mai. Ho cortesemente declinato e piuttosto con fatica andavo in bagno da solo tirandomi dietro macchinari e colonne.
I primi 9 gg ero in camera con un ultra 90 enne cia di testa, portato li da una RSA.. con due stracci. Aveva femori rotti.. demenza avanzata.. una ciste grossa come un pompelmo sul ventre. Un abbandonato , uno che la famiglia se ne fregava. Il giorno dopo l’intervento lo passai a riflettere ,osservando la finestra da parte al letto. E maturai in quel momento la mia linea di condotta. Che ho tenuto sino alla fine. Aiutare il più possibile tutti, pazienti ma anche infermieri e OSS. Quindi al nonnino se potevo e per quel che potevo prestavo aiuto ( bere, dargli una coperta, chiamate se si sporcava). Lui era legato al letto perché si strappava piante, catetare, capelli... un disastro. Iniziai ad avere un buonissimo rapporto cogli operatori. Mi chiamo RENATO, dicevo presentandomi a tutti. Non sono il 54B... sono Renato. Beppe ogni gg telefonava a mary per aggiornarla ( perché anche se l’hai sentita già ti tua moglie, sono io che ho il dovere di chiamarla)... ero h24 attaccato a piante di antibiotici di ogni tipo in attesa di capire quale infezione virale mi aveva conciato così. Passano i gg, trovano il batterio e le piante si limitano a 5 al gg di antibiotico dedicato. Quindi ci sono ore che sono libero da tubi e cavetti. Libero... libero in un reparto di chirurgia d’urgenza . Dove urla e lamenti si sentono gg e notte. Dal quale non posso uscire. Il nonnetto viene dimesso, pare che un parente lo terrà a casa. Non possono pagare più la retta della RSA. Ma quell’uomo faticavano a gestirlo in ospedale, con personale professionista e tutta la strumentazione... il mondo va così. Al suo posto per 3 gg arriva Stefano, 28 anni, reduce da intervento post occlusione intestinale. Già avuto due volte lo stesso problema , non sanno spiegare i medici perché ogni tanto gli si formano queste briglie attorno al lintestino.
Lui è incazzato, doveva esser lunedì il suo primo gg di lavoro in una nuova azienda, un impiego da quadro. Leghiamo subito, un ragazzo che ne ha passate tante e che non molla. Idee chiare, voglia di farcela ma anche rabbia perché il suo problema ... così gli han detto dinanzi a me... può ripresentarsi in qualsiasi momento.
Memorabile la risposta al primario: SIAMO SU MARTE CON UN ROVER E LEI NON SA DIRMI COSA MI CAUSA STI PROBLEMI E NEMMENO SUGGERIRMI CHE STILI DI VITA ADOTTARE.
Stefano vive solo da due anni, la madre lo chiama spesso ma lui si capisce che è un ragazzo che ce la vuole fare senza l’aiuto di nessuno. Creiamo un bel rapporto , lo aiuto il primo gg e lo consiglio su come raddrizzare un malinteso con la sorella. Gli do una maglietta perché aveva solo uno zaino e due cose. Quando lo dimettono dopo 3 gg , sua mamma mi manda un trancio di pizza ed una coca. E Stefano verrà poi ben due volte da dimesso solo per portami brioches e caffè!  Nel frattempo ho le vene delle braccia brasate e decidono di farmi un catetare aortale. In pratica mi infilano nella vena del collo un bel deviatore con attaccati 4 tubi! Quel gg mi prendono e portano ai piani bassi, per esame non meglio definito. Finisco in una sala operatoria dove un chirurgo donna su di età mi spiega che mi farà un taglietto col bisturi nel collo ed infilerà una cannula, alla cui base esterna attaccherà vari tubi. Mentre mi prepara , poggia sul viso un telo ed io me ne esco con questa frase: ma scusi, mi lasci scoperto visto che sopra c’è lo specchio. Non è da tutti poter guardare mentre si viene scannati come cristiani dagli jiadisti! Lei aveva appena spruzzato lo spray anestetico.. rimane col telo in mano e mi osserva basita! Alche il barelliere che mi aveva portato giù e l’assistente della chirurga esplodono a ridere!! Ma ridere! E lei imbarazzata : no no guardi, io la copro! Ma non lo so... di solito a chi faccio sto catetare va in panico e ansia... e lei fa la battuta!?! Io la copro! E così mi copre ed in 10 minuti sembro un cyborg con dei jack di ricarica attaccati al collo. Tipo le trecce di predator ! Tornando in reparto il barelliere rideva ancora!
Il mio ultimo compagno di camera , Franco, arriva dopo un mese di ospedale. Ricoverato per appendicite, operato. Qualcosa va male e diventa peritonite. Ri operato, dimesso e dopo un gg riportato d’urgenza in ospedale per infezione intestinale. Terza operazione ed arriva su in camera da me. Comandante della GDF , 59 anni . Stremato dal lungo periodo di ospedale, insofferente è molto molto molto piagnucolone. Le prime due notti un continuo piangere, chiamare infermieri per nulla, urlare. Io inizio a stargli dietro, lo aiuto nelle piccole cose. I suoi si fan dare il mio numero e per gg mi chiamano anche 15 volte al gg. Franco non si fida, chiama a casa dicendo che uscirà morto e le sue donne ( moglie e figlia) chiamano in continuazione medici, reparto e primari. E spesso vengono su solo per stare in corridoio ( dove potresti vederti a 30 mt ma lui non scende dal letto). Infermieri e OSS , per quanto fantastici, han vita dura con lui. E mi dimostrano gratitudine perché per tante incombenze ci penso io ( da aiutare a lavarlo, al dargli da bere o vestirlo al fargli la barba). Lui si affeziona tanto a me, ma è il mio opposto. Piagnone, fa star male la gente a casa, bestemmia contro medici e infermieri, piange come un bambino. Alcune sue telefonate in dialetto barese ai parenti eran per le incomprensibili. Ma mi faceva specie il piangere continuo e poi, chiuso la comunicazione, niente! Io ogni gg vengo aggiornato da Beppe e dal primario infettivologo ( che unitamente a lui ha seguito il decorso del mio intervento): il decorso va bene ma sono cauti e si prendono tempo. Faccio rx due volte a settimana, esami a raffica, tamponi COVID ogni due per uno , tampini anali idem, prendo pastiglie che perdo il conto. Ma scherzo , rido e faccio gruppo con alcuni infermieri ed oss. Gente che a casa ha i problemi di tutti ( dalla DAD, al marito che ha perso il posto, al carico di lavoro) ma che ogni gg deve entrare in reparto e cercar di lasciar tutto fuori. Orari e turni sballati, sono veramente provati da un anno di tribolazioni. Queste mie amicizie e l’enorme rispetto verso tutti loro , comprese le donne delle pulizie, mi rende benvisto. Mi arriva qualche caffè di nascosto e due volte fuggo in corridoio, arrivo alla macchina degli snack , acquisto e torno... puntualmente sgamato ma mai cazziato. La notte è lunga se la passi ad ascoltare urla e lamenti, e tre pazienti del reparto son morti proprio di notte!  Capisci dai passi affrettati, dal vociare, una volta da un mezzo pianto di una OSS. La chirurgia di urgenza è un reparto di assalto: in teoria dopo aver individuato il batterio che mi ha colpito io sarei dovuto stare in malattie infettive. Che però da un anno è reparto COVID. Quindi si è li, tra gente che arriva da traumi gravi ortopedici, malati di mali severi e trapiantati. Ma la notte è anche momento di far due chiacchiere con il personale del turno notturno. Il momento della riflessione, del lampioni della mia finestra che danno sulla scuola materna. Sino alla chiusura vedevi bimbi e genitori, li vedevi far l’intervallo fuori tutti con le loro mascherine. Poi lockdown e ho perso quel diversivo. Alle 7 ogni mattina, però, passava un tipo della mia età con un goldenone. A passeggio. Ogni gg spaccava il minuto ! Destino? Passavano tante persone col cane sula via sotto la mia finestra... ma quell’appuntamento fisso delle 7 c’è stato sempre! Gli ultimi due gg li passo... da solo. A Franco, come non bastasse, trovano il virus cocco fecalis e va in isolamento. Io da gg ormai mi stacco le piante da solo, perché le infermiere anche se non si potrebbe me lo lasciano fare ( ho dovuto dimostrare di sapermi anche lavar la farfalla per farle star più tranquille). Avendo tutto attaccato al collo... è più facile ed ho le mani libere. Oltretutto negli ultimi 4 gg le piante sono ridotte a due e le pastiglie che mi stan dando in sostituzione saran quelle che prenderò a casa. Prima notte solo, non avendo necessità alcuna, mi han chiuso la porta. Pensavo chissà che dormita invece scopro che .. son disabituato al silenzio! L’ultimo gg Beppe e l infettivologo mi dicono che tac e rx ed esami fatti il gg prima son perfetti. Che la ripresa si conferma decisa e che a mezzogiorno vado a casa. Faccio un giro a salutare tutti e, con quelli ai quali ero più legato , ci scappa l’abbraccio. Le prime persone che abbraccio in un anno di COVID e restrizioni. Dico loro alcune cose , col cuore , in una saletta del personale. Un paio di lacrime scendono su quei visi provati che ormai conosco. Uomini e donne, che mi ringraziano perché IO RINGRAZIO LORO. Lascio due righe sulla bacheca dei saluti... arriva Mary. Arriva mia moglie che non vedevo , se non una volta da 30 mt, da 20 giorni. Ed è bellissima! Porta un cabaret di paste per le
Infermiere ( e volano lacrime)... prendo la cartella e vado da Beppe che mi sta dimettendo. Ho da fare terapia a casa, riabilitazione polmonare, esami tra 15gg, rx tra un mese e due tac tra tre mesi. Intervallati da controllo chirurgo toracico. Ma esco . Abbraccio Beppe e gli dico che mi ha salvato la vita. Lui come si sa che fa sempre .. sminuisce e risponde che si tratta solo di dover fare il proprio dovere. So che non è così. Non per tutti. Lui va oltre e tiene il profilo più che basso, una umiltà disarmante. Mentre gli stringo la mano aggiungo che spero sempre di non tirar fuori nessuno dall’acqua , in pericolo di annegare. Ma che se capiterà sarà grazie a lui. Scappa, salutandomi col volto a terra.
Con Mary a braccetto esco , fa un freddo becco la vedo le mie montagne e c’è il sole. E mi sento diverso.
Io quasi ringrazio di aver rischiato la morte, perché ho avuto risposte importanti da me stesso . E conferme.
Su cosa sono e cosa valgo. Si cosa conta e quanto vale.
Un pensiero va al ragazzo di 33 anni, snowboarder, ricoverato insieme a me per mio stesso problema. Ci siamo scambiati solo due parole il primo gg nel triage. Era spaventato, dopo alcuni gg sulle nevi si era sentito male. Come me polmonite non curata aggravata da infezione. Sportivo, un fisico ad avercelo.
Operarono entrambi lo stesso gg.
Non vedendolo in reparto chiesi e mi dissero che era in TI. Alcuni gg dopo chiesi di nuovo e la risposta fu che non c’è l’aveva fatta. Il cuore... era stanco. E non ha spinto. Altro non mi dissero se non un OSS che gg dopo mi confidó quanto negli anni ha visto che conta l’approccio del paziente. La positività e la voglia di farcela.
Ricordo lo sguardo impaurito di quel ragazzone , con addosso un piumino Burton e la berretta .
E le parole di Beppe... CUORE DI UN CAVALLO DA CORSA.
Ho voluto condividere la mia storia perché in parecchi di voi mi siete stati vicini: avevo whatsapp sempre pieno di tanti vostri cari saluti. E vi ringrazio.
Altri so che han chiesto di me e quindi trovo giusto riassumere ciò che è successo.
Mi scuso inoltre con chi da me aspettava suggerimenti o consigli.... diciamo che stavo giocando una mano importante e non ho avuto tempo. Rimedierò.
Come faccio da quando son ragazzo così ho fatto anche al Manzoni: io ho visto l’alba ogni mattina. Ogni santa mattina.
Vi voglio bene










La Kira e la Charlie
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Offline dani

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #1 il: 18 Marzo 2021, 21:51:36 »
Renato sei una brava persona, un uomo gentile , onesto, pronto ad aiutare gli altri, l'ho provato quando hai sempre avuto una parola per consolarmi quando ho perso Maggie. Siamo diventati amici senza conoscerci . Viene naturale volerti bene. Un abbraccio a te, Mary e alle tate❤️

Offline fedeg

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #2 il: 18 Marzo 2021, 22:04:31 »
Bentornato Renato! Il tuo racconto è davvero commovente... sei proprio una brava persona! Hai portato tu, malato, sollievo e conforto a chi lavora in corsia... chapeau!
Ma io sono curiosa: come hanno reagito le tate al tuo rientro???

Offline M.Rosa&Renny

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #3 il: 18 Marzo 2021, 22:05:37 »
Renato sei una brava persona, un uomo gentile , onesto, pronto ad aiutare gli altri, l'ho provato quando hai sempre avuto una parola per consolarmi quando ho perso Maggie. Siamo diventati amici senza conoscerci . Viene naturale volerti bene. Un abbraccio a te, Mary e alle tate❤️

Grazie a te che mi sei stata vicina!
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Offline M.Rosa&Renny

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #4 il: 18 Marzo 2021, 22:09:35 »
Bentornato Renato! Il tuo racconto è davvero commovente... sei proprio una brava persona! Hai portato tu, malato, sollievo e conforto a chi lavora in corsia... chapeau!
Ma io sono curiosa: come hanno reagito le tate al tuo rientro???
Penso che sia il minimo, quando da ricoverato si VUOLE VEDERE quel che realmente fanno gli operatori, dar loro il massimo appoggio e stima.
Tate: Charlie dalle scale non mi aveva riconosciuto. Quando ha capito mi ha travolto ! E baci.. baci.. baci
Kira mi ha girato il sedere e non mi ha cagato per due ore. Poi è venuta a dormire con me nel pomeriggio e ad oggi c’è l’ho sempre attaccata come suo solito. Offesa ...
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Offline Paola Pilotti

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #5 il: 18 Marzo 2021, 22:47:22 »
Sei una bellissima persona ti meriti il meglio dalla vita


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Offline Vega87

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #6 il: 19 Marzo 2021, 09:33:21 »
Renato, queste tue parole come sempre mi fanno piangere. Sai riportare benissimo scrivendo le emozioni ed è un dono che non tutti hanno..

in queste parole sai che ci rivedo tanto il mio papa'? il giorno che lo portarono in terapia intensiva per un'infezione ai polmoni presa in sala operatoria , il medico disse a mia mamma : "Signora, io ne ho viste passare di persone, ma forti come suo marito ce ne sono pochi". Ed è vero che fa la differenza.

Ora goditi la riabilitazione con le tue tate. Un abbraccio .

Francy, Manu e Sirio
« Ultima modifica: 19 Marzo 2021, 11:33:05 da Vega87 »
In Paradiso si entra per favoritismo. Se si entrasse per merito, tu resteresti fuori ed il tuo cane entrerebbe al posto tuo

Offline Brina

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #7 il: 19 Marzo 2021, 10:27:29 »
Che bel racconto Renato, mi sono commossa.
Sei veramente una bellissima persona, un abbraccio di cuore a te e a Mary.

Offline mimminax3

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #8 il: 19 Marzo 2021, 11:55:58 »
Ciao Renato, pensavo a te proprio ieri.......sono contenta che le cose si stiano piano piano risolvendo ( tu non avrai avuto paura ma posso solo immaginare l'ansia di Mary a casa ad aspettare notizie) e come al solito leggere le tua parole mi ha commosso.

Non ci conosciamo ma da quello che scrivi e da come scrivi penso che tu sia una brava persona con un cuore grande , sempre pronto ad aiutare gli altri e  con una parola di conforto a chi ne ha bisogno.

Ti auguro di rimetterti al più presto e per il momento fatti coccolare dalla tue tre ragazze  :hug: :hug:

Offline MARCANTONIO

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #9 il: 19 Marzo 2021, 14:55:41 »
bentornato amico mio e' stato un piacere rileggerti
Teo Artu' e Rocky

Offline M.Rosa&Renny

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #10 il: 19 Marzo 2021, 15:01:35 »
Grazie a tutti .
Maurizio, pian piano conto di tornare in forze..
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Offline Annalisa V.

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #11 il: 19 Marzo 2021, 15:06:38 »
Bentornato Renato. Ho letto tutto d'un fiato il tuo viaggio e come sempre sei riuscito a farmi piangere. Sei una persona incredibile e mi fermo qui, non dico altro. Abbraccio forte te, Mary e le tue tate

Offline BYRON2015

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #12 il: 19 Marzo 2021, 15:41:25 »
Che dire...bentornato e ora riguardati...niente lago per un pò, solo lunghe passeggiate  :) ;)

Offline morgana

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #13 il: 20 Marzo 2021, 00:12:47 »
Bentornato a casa dalle tue donne Renato... hai descritto un girone dantesco e leggendo tra le righe, l’angoscia dei pazienti con l’ombra della nera signora a scrutare dal vetro, del personale medico e sanitario chiamato a fatiche degne di Herculea memoria. Come dall’oggetto descrivi il tuo tortuoso viaggio, inutile il consiglio di valutare il pregio della vita come una montagna di diamanti.... lo sai gia’, penso che la luce del sole e il profumo della primavera abbiano un’intensita’ diversa, adesso, per te.

Ricordo anni fa in azienda da me ebbi uno stagista.... ero incuriosita dal perche’ un gentiluomo sulla cinquantina partecipasse ad uno stage come gli sbarbatelli neo-diplomati... mi racconto’ che era stato dirigente in una azienda, lavorava come un matto, non aveva orari: questo finche’ un infarto non l’ha quasi portato via... m’han ripreso per i capelli - disse. Si era licenziato e deciso che avrebbe fatto solo quello che gli piaceva, ed era li’ a fare un corso + stage di marketing per puro divertimento. Perche’ la vita - dopo che hai visto un girone dantesco - pare che abbia un sapore diverso. Sono contenta di leggerti ancora. Non sono piu’ assidua come un anno fa ma ci sono e vi leggo sempre con molto piacere. Bentornato!
“il futuro non e’ fissato, il destino e’ quello che ci creiamo noi”. John Connor

Offline M.Rosa&Renny

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Re:Un viaggio interiore
« Risposta #14 il: 20 Marzo 2021, 07:11:39 »
Pensa l’assurdo: mentre ero ricoverato i vertici in Germania han deciso di scorporare la mia azienda. Di unire il settore pharma all’omologo del ns più grande concorrente. Con una joint venture. Una azienda nuova al 50% di entrambi. In modo che con gli altri articoli rimaniamo concorrenti. Un cambiamento epocale. Che prevede una sbatta pazzesca e da completarsi entro fine anno. Inaspettato!
Stan già tutti sclerando ed i miei colleghi mi dicono di star a casa il più possibile!! Ma il ramo pharma come
Addetto alla qualità... lo seguo io! Non me la caccio, come andrà andrà. In 25 anni di azienda ho vissuto già una
Fusione e due cambi location, tre cambi di direzione, mansioni diversificate.... scimunirmi a 50 anni anche no!
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