Grazie mille. Lei salta su e giù dal divano, fa le scale spesso a manetta e quindi … sicuro cogli arti delicati che ora si ritrova bene non le fa. Ma anche sgridandola, fermandola, guinzagliandola… insomma certo non posso limitarla sempre e Comunque. Magari scende nel minigiardino e per scaricare corre intorno a se stessa. E a volte si fa male. Ma come fai a negare tutto … a limitarla già che esce poco nulla… a frenare quell’impeto che ha da quando era cucciola? Carla è diversa: sempre calma, lotta lotta ( sin troppo) e soprattutto molto cauta. Attenta a non farsi male. Kiki invece è l’opposto, perché da giovane il suo carattere impetuoso l’ho sempre coltivato facendo insieme millemila cose. Kiki paga molto sta vita limitata… già. Ed io , che l’ho cresciuta sempre mettendola al primo posto nella mia vita, sino a quando son diventate due… ne soffro di rimando.
Lo so ragazze, lo so: la vita è così. Son cose che capitano. Importante è sapere che siamo tutto per loro e che offriamo loro una vita serena. Non bisogna pensare a ciò che non possiamo fare ma a ciò che facciamo… tante cose. Tutte vere. Che so bene e che spesso dico io agli altri.
Ma a me stesso dico che tutto il mio amore non è stato abbastanza. Che non sono stato abbastanza, io. Anche se so benissimo che quello stupido infortunio… passeggiando… non potevo evitarlo. Che l’errata prima diagnosi del vet era in buona fede e io poco nulla c’entro.
Ma resta quella sensazione amara, che ho di fondo tutto il giorno e tutti gli stramaledetti giorni.
Ho fatto e faccio una vita che oltremodo si spende per loro.
Scelsi di prender la seconda preventivando la sbatta, ma cogli anni e coi problemi vari che ogni famiglia ha mi sono accorto di essermi sopravvalutato. A 51 anni, coi devasti fisici degli ultimi 16 mesi… la vita tiratissima di tre anni orsono mi sta macellando. Mi alzo sempre e Comunque dalle 4.30 a max le 5, per poter uscire con le ragazze. Ho levato loro l’uscita serale, l’hanno accettata. Ma stare sul pezzo 19/24, col lavoro che mi devasta già di suo e le incombenze che tutti abbiamo,,,se prima lo affrontavo “palle in mano” adesso mi sfianca.
Quindi per loro, che per MIA scelta son due… sono limitazioni.
Spesso penso che se fossi stato più saggio, tenendo solo KK, magari sarei stato più attento. O solo avrei continuato a garantirle il suo stile di vita. Ma Charlie è un essere speciale… È IL COMPAGNO PELOSO IDEALE… e non potevo non prenderla con me.
So che sono legate, che vivere in due per loro è una gran compagnia. Li capisco non nel quotidiano, dove sono sorelle diverse. Bensì quando esco con una e al ritorno l’altra per qualche minuto la riempie di baci.
So tutto. Ma al contempo rivivo i primi due anni e mezzo con KK, il nostro stare sempre insieme tranne le ore che ero in ufficio. Quanto ero attento, avendo solo lei da monitorare nelle uscite.
Son più di 7 anni che mi dorme lungo il fianco, lei che al contrario di Charlie è meno dichiaratamente affettuosa.
Però questi suoi riti, anche se è cana di poche smancerie, mi confermano il nostro legame speciale.
Tempo fa uscii solo con lei, due passi due sul lago. Come fa spesso sedette su una panchina a fissare immobile le acque chete. La guardai e come millemila altre volte quel suo osservare in silenzio l’acqua… standomi attaccata… mi ha reso l’immagine di lei cucciola. Poi cucciolona e poi cana. Che ha sempre fatto la stessa cosa.
Oggi la vedo invecchiare in maniera che mi sta uccidendo .
L’altro ieri mi stava in una mano… ieri aveva due anni ed eravamo a fare una dimostrazione di salvataggio… oggi sta .
Già, sta’.
Accanirsi con millemila esami e raggi e terapie da mago Otelma no, no….
Cerco di non perdermi in quegli scenari e mi limito a supportarla con ciò che scienza, unita a ragione, mi danno qualche certezza . Più che speranza.
Ormai lei sta’… bene o male non so. Per anni ho spinto il confine del ns rapporto oltre la sfera precostituita. Umanizzandola,
Consapevolmente . Sapendo di sbagliare, ma volendola vivere ugualmente.
Ne deriva un malessere mio speciale, un durissimo rifiuto verso questo suo esser diversamente Kira.
Che non accetto, perché sono uno stolto.
Presuntuoso nel volerla crescer come una figlia ma incapace di accettarne i sopraggiunti limiti.
E lei sta, e guarda il lago cercando la mia mano sul suo bel testone quadrato.
Non sono stato abbastanza, KK.
Non sono stato in grado di tenerti libera , come quando ti liberai da quella maledetta e grave patologia con la
Quale nascesti. E io che te lo avevo promesso: nuoteremo e correremo sino a che saremo vecchi entrambi.
Ma tu ora stai,e mi guardi . Io che nuoto solo, e affondo.
Io che corro solo, e inciampo.
Mentre anche il nostro lago pian piano si abbassa e si asciuga. Come me.