1) DI COSA SI TRATTA?
E’ un lepidottero (Thaumetopoea pityocampa ) appartenente alla famiglia Notodontidae. In pratica si tratta di un insetto molto distruttivo per le pinete ( colpisce anche la quercia e, molto raramente, larici e cedri ) in quanto ne compromette il ciclo vitale eliminando gran parte dei tipici aghi, o del fogliame nel caso di querce, soprattutto degli alberi “giovani”.
Questo artropode si trova nelle regioni temperate dell'Europa meridionale, nel vicino Oriente e perfino nell'Africa settentrionale.
Hanno un apparato boccale masticatore fornito di un paio di potenti e devastanti mandibole. Il loro corpo, allungato e molliccio, è dotato di peli altamente urticanti che sono simili a piccoli arpioni, provvisti di punte laterali dirette verso l’apice, i cui effetti sull’uomo ed anche sull’animale, derivano dal sommarsi di un’azione fisica, dovuta alla loro particolare conformazione e all’attività chimica di una proteina solubile che viene liberata a seguito della rottura del pelo.
Il contatto con la processionaria, quindi, può essere molto pericoloso per l’uomo e per gli animali ( nel nostro caso il cane ) a causa dei suoi peli urticanti che provocano reazioni allergiche o epidermiche ( specialmente sulla lingua, nella bocca o, generalmente, sul muso ).
La gravità della reazione dipende dalla maggiore o minore sensibilità nostra o dei nostri amici pelosi.
2) QUAL E’ IL SUO CICLO VITALE ?L’insetto, una volta raggiunta la fase di maturità, fuoriesce dal terreno di solito durante il mese di luglio. Le femmine sono le prime ad arrampicarsi sulle piante ad alto fusto, dove poi vengono fecondate dal maschio. A questo punto, il lepidottero vola alla ricerca della pianta più adatta per la deposizione delle uova.
La massa di uova è larga 25-40 mm e alta circa 5 mm e può contenere 70-300 uova. E' coperta con scaglie, prodotte dalla punta dell'addome della femmina, di colore grigio-marrone, tonalità che permette un'efficace mimetizzazione tra i rami della pianta.
Per quanto riguarda la processionaria del pino, le uova vengono deposte intorno ad una coppia di aghi. Dopo un’incubazione di 30/40 giorni (verso la metà o la fine di agosto), nascono le larve. Le neonate scheletrizzano gli aghi e poi si spostano lungo la pianta formando, di volta in volta, nidi provvisori. In ottobre formano un nido sericeo ( facilmente riconoscibile anche da lontano, di colore bianco brillante e simili a fittissime ragnatele ) nel quale trascorreranno tutto l’inverno. In primavera riprendono l’attività e, circa a fine di maggio, scendono verso il terreno. Si interrano fino ad una profondità di 5/20 cm, dove tessono un bozzolo. Dopo un periodo più o meno lungo di diapausa (fase di arresto spontaneo dello sviluppo), si compie la ninfosi (la serie di processi intermedi che porta la larva a trasformarsi in ninfa) ed il ciclo ricomincia.
La processionaria della quercia fa la sua comparsa nel mese di luglio. La fecondazione avviene quasi subito. Le uova vengono deposte in placche a piazzuola sulla superficie liscia dei rametti. Le uova superano l’inverno per schiudersi poi al momento dell’apertura delle gemme, tra la fine di aprile e l’inizio di maggio. Una volta nate, le larve si spostano sui rami e, giunte in prossimità della biforcazione delle branche o del trono, formano un nido. Ai primi di luglio le larve si incrisalidano all’interno del nido.
Le larve vivono gregariamente, restando in contatto fra loro con fili sericei ( cioè simili alla seta ) che tessono e di cui si servono per marcare gli aghi. Sono attive già nelle prime fasi vegetative ed è da questo momento in poi che iniziano a divorare le foglie e gli aghi delle piante sulle quali si sono insediate. In seguito all’attacco la pianta subisce un forte indebolimento, che comporta un ritardo nel suo sviluppo. Il segno più evidente della presenza della processionaria è comunque la perdita degli aghi e delle foglie, che nei casi più gravi può tradursi in totale defoliazione.
L’adulto è una farfalla con ali larghe 3-4 cm, di colore grigio con striature brune. La femmina è, in genere, poco più grande del maschio. La loro vita è molto breve, di solito non dura più di uno/due giorni.
3) COME SI RICONOSCE ?Quando il bruco inizia a muoversi, generalmente verso fine maggio, è facilmente riconoscibile in quanto è sua abitudine formare delle file molto simili ad una sorta di “processione”. Si possono notare sugli alberi ( specialmente sui fusti ) o sul suolo.
E’ proprio questo il momento più pericoloso per l’uomo e per gli animali.
4) COME COMBATTERLA ?Si ricorda che dal 1998 ( con decreto Ministeriale aggiornato anche nel 2007 ) la lotta alle processionarie è OBBLIGATORIA.
www.processionaria.it/decreto_ministeriale_processionaria.pdfDistruzione meccanica dei nidiLa lotta meccanica consiste nel togliere manualmente dalla pianta infestata i nidi di processionaria.
Tale operazione viene svolta solitamente in inverno, prima che le larve siano uscite dal nido, con l'ausilio di scale e troncarami; durante il prelevamento dei nidi è necessario vestirsi in modo adeguato per evitare il contatto con i peli urticanti.
Tale metodo di intervento si rivela efficace, ma piuttosto costoso in termini economici e di tempo: risulta conveniente se utilizzato su una superficie ristretta; in caso l'aerea di intervento sia più estesa, è indicata la lotta microbiologica.
Lotta microbiologicaLa lotta microbiologica è attualmente il metodo di intervento più utilizzato e consiste nell'impiego dell'insetticida biologico Bacillus thuringiensis kurstaki (Btk).
Il Bacillus thuringiensis è un batterio che, colpita una processionaria, paralizza la larva danneggiandone i centri nervosi. Tale insetticida colpisce solo alcuni lepidotteri, dunque non risulta pericoloso per la biodiversità della zona in cui il trattamento viene effettuato. L'insetticida può essere diffuso con mezzo aereo (elicottero) o tramite un atomizzatore.
Tale tipo di intervento è praticato dalle locali imprese di disinfestazione attrezzate contro la processionaria.
Trappole ai feromoni (o ferormoni)I ferormoni sono sostanze chimiche rilasciate dalla femmina per attirare il maschio durante il periodo dell'accoppiamento.
Disporre di trappole ai ferormoni può essere utile per monitorare la diffusione delle falene di processionaria e per confondere le falene maschio nella ricerca della femmina.
Evitando l’incontro tra i sessi si evita la fecondazione e quindi la formazione di una nuova generazione di insetti defogliatori.
Il periodo migliore per posizionare i diffusori di feromoni è il mese di giugno, quando riprendono gli sfarfallamenti degli adulti di processionaria.
I feromoni sono sostanze innocue nei confronti dell’uomo e degli animali ed il loro impiego non ha alcun effetto sull’ambiente.
EndoterapiaPer endoterapia si intende il trattamento fitosanitario eseguito attraverso l’immissione di sostanze insetticide e/o fungicide direttamente all’interno del sistema vascolare della pianta.
Attraverso il flusso traspiratorio la soluzione viene poi traslocata all’intera chioma dove esplica azione di protezione contro i patogeni per tutta la stagione.
Tale tipo di intervento è praticato dalle locali imprese di disinfestazione attrezzate contro la processionaria.
Trappole meccanicheNegli ultimi anni sono state sviluppate da alcune aziende delle trappole speciali da disporsi sui tronchi dei pini infestati da processionaria. Il meccanismo d'azione sfrutta l'idea di poter invischiare il fastidioso insetto con della particolare colla durante la "processione" delle larve. Un prodotto efficace in tal senso è il nuovissimo PROCESTOP, brevettato in Italia.
5) SALUTEEffetti sull'uomoI peli urticanti della processionaria si separano facilmente dalla larva che li porta sul dorso, nel corso di un contatto o più semplicemente sotto l'azione del vento. Data la particolare struttura (terminano infatti con minuscoli ganci), questi peli si attaccano facilmente ai tessuti (pelle e mucose), provocando una reazione urticante data dal rilascio di istamina (sostanza rilasciata anche in reazioni allergiche). Chi avesse ripetuti contatti con la processionaria presenta reazioni che peggiorano con ogni nuovo contatto. In casi gravi può verificarsi uno shock anafilattico, con pericolo mortale (orticaria, sudorazione, edema in bocca e in gola, difficoltà di respirazione, ipotensione e perdita di coscienza).
A seconda della zona del corpo interessata, diversi sono i sintomi:
In caso di contatto con la pelle
Apparizione in seguito al contatto di una dolorosa eruzione cutanea con forte prurito. La reazione cutanea ha luogo sì sulle parti della pelle non coperte, ma anche sul resto del corpo: il sudore, lo sfregamento dei vestiti facilitano la dispersione dei peli.
In caso di contatto con gli occhi
Rapido sviluppo di congiuntivite (con rossore e dolore agli occhi). Se un pelo urticante arriva in profondità del tessuto oculare, si verificano gravi reazioni infiammatorie e, in rari casi, la progressione a cecità.
In caso di inalazione
I peli urticanti irritano le vie respiratorie. Tale irritazione si manifesta con starnuti, mal di gola, difficoltà nella deglutizione e, eventualmente, difficoltà respiratoria provocata da un broncospasmo (restringimento delle vie respiratorie come si verifica per l'asma).
In caso di ingestione
Infiammazione delle mucose della bocca e dell'intestino accompagnata da sintomi quali salivazione, vomito, dolore addominale.
Cure: come comportarsiChi dovesse presentare, oltre a sintomi localizzati, problemi generalizzati, quali per esempio malessere o vomito, dovrà essere portato in un ospedale.
In caso di dermatite
Lavare ogni vestito, maneggiandolo con i guanti, e scegliere la temperatura più alta possibile per il lavaggio. Lavare la pelle abbondantemente con acqua e sapone. Eventualmente è possibile far uso di strisce adesive per staccare i peli urticanti dalla pelle, come per una ceretta. Spazzolare energicamente i capelli se necessario. Consultare un medico in caso di eruzione cutanea grave.
In caso di congiuntivite
Gli occhi devono essere risciacquati abbondantemente per eliminare eventuali peli urticanti. Effettuare da un oculista un esame per vericare che non permangano residui di peli urticanti. I peli profondamente integrati nel tessuto oculare dovranno essere rimossi chirurgicamente.
In caso di dispneaa
La valutazione dei sintomi respiratori va effettuata da un medico. Questo dispone un trattamento appropriato ai sintomi. Il trattamento può includere antistaminici, corticosteroidi e aerosol.
Effetti sugli animaliLa processionaria risulta molto pericolosa in particolare nei confronti di cavalli e cani, i quali, brucando l'erba o annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell'insetto.
I sintomi che un cane presenta in questa spiacevole evenienza sono spesso gravi.
Il primo sintomo è l’improvvisa e intensa salivazione, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico della bocca ed in forma meno grave dell’esofago e dello stomaco.
In questi casi il proprietario intuisce la gravità di quanto è successo, perché vede che il fenomeno non accenna per niente a diminuire, anzi con il passare dei minuti, soprattutto la lingua, a seguito dell’infiammazione acuta, subisce un ingrossamento patologico a volte raggiungendo dimensioni spaventose, tali da soffocare l'animale.
I peli urticanti, entrando in contatto con la lingua, causano una distruzione del tessuto cellulare: il danno può essere talmente grave da provocare processi di necrosi con la conseguente perdita di porzioni di lingua.
Altri sintomi rilevanti sono: la perdita di vivacità del soggetto, febbre, rifiuto del cibo, vomito e diarrea e soprattutto quest’ultima può essere anche emorragica.
Come curare un caneLa prima cura da apportare ad uno sfortunato cane colpito da processionaria consiste nell'allontanare la sostanza irritante dal cavo orale: per questo fine bisogna effettuare un abbondante lavaggio della bocca con una soluzione di acqua e bicarbonato.
Questa manovra non è sempre agevole, sia dal momento che il cane sta soffrendo; è dunque consigliabile fare uso di una siringa senz’ago con la quale poter spruzzare ripetute volte la soluzione di lavaggio in bocca.
Dopo questo primo intervento bisognerà fare d’urgenza altre cure appropriate a seconda della gravità del caso, che soltanto il veterinario potrà eseguire.
Nel caso in cui non si sia in possesso della siringa con la soluzione appropriata, si può comunque intervenire lavando il più possibile la bocca del cane con semplice acqua, per poi correre comunque del veterinario.
Fonti ed approfondimenti:http://www.giardinaggio.it/parassiti/singoliparassiti/processionaria/processionaria.asphttp://www.agoravox.it/Processionarie-il-male-strisciante.htmlhttp://www.procestop.comhttp://www.processionaria.it