Visto che come tutti gli anni l'incubo processionarie torna a farsi sentire, e quest'anno visto il clima, sta iniziando presto ecco un pò di consigli
PROCESSIONARIA: cos’è, chi chiamare, che danni crea, come intervenire per limitarli, la legge.
La processionaria è un insetto lepidottero della famiglia dei taumatopeidi.
E’ un parassita pericoloso soprattutto per pini (Pinus Nigra e Pinus Silvestris) e querce a foglia caduca (Quercus robur e Quercus peduncolata) anche se può, occasionalmente, colpire anche i larici, i cedri, i noccioli, i castagni, i faggi, i carpini e le betulle; le piante predilette dall’insetto sono, in ogni caso, giovani (2-5 anni).
L’adulto della processonaria è una farfalla con ali larghe 3-4 cm, di colore grigio con striature brune. La femmina è, in genere, poco più grande del maschio. La loro vita è molto breve, di solito non dura più di uno/due giorni.
L’insetto, una volta raggiunta la fase di maturità, fuoriesce dal terreno, di solito durante il mese di luglio. Le femmine sono le prime ad arrampicarsi sulle piante ad alto fusto, dove poi vengono fecondate dal maschio. A questo punto, il lepidottero vola alla ricerca della pianta più adatta per la deposizione delle uova.
Il nome di processionaria deriva proprio dall’abitudine di questi bruchi di spostarsi sempre in fila indiana, formando una vera e propria processione: si compattano solamente quando raggiungono il loro nido, dove andranno a rideporre le uova.
Anche da adulte, se si sentono minacciate, possono emettere un liquido giallino assai irritante.
Le larve fuoriescono dai nidi in primavera, a marzo, ma nelle zone più calde le possiamo vedere uscire anche d’inverno.
Tendenzialmente le larve sono attive di notte, ma primavera, quando sono più affamate, si calano a terra e si interrano. A luglio-agosto compaiono gli adulti, le femmine depongono le uova e le larvette nascono ad agosto-settembre e cominciano subito a nutrirsi dei pini, danneggiandoli notevolmente.
La processionaria, oltre a desfogliare piante intere, può costituire un pericolo maggiore per l’uomo e gli altri animali.
I peli urticanti dell’insetto allo stato larvale sono velenosi, e in alcuni casi, fortunatemente limitati, possono provocare una grave reazione allergica.
Sono di seguito trattati i principali effetti che possono seguire lo spiacevole incontro con una processionaria.
NB: Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici.
Effetti sull’uomo
I peli urticanti della processionaria si separano facilmente dalla larva che li porta sul dorso, nel corso di un contatto o più semplicemente sotto l’azione del vento. Data la particolare struttura (terminano infatti con minuscoli ganci), questi peli si attaccano facilmente ai tessuti (pelle e mucose), provocando una reazione urticante data dal rilascio di istamina (sostanza rilasciata anche in reazioni allergiche). Chi avesse ripetuti contatti con la processionaria presenta reazioni che peggiorano con ogni nuovo contatto. In casi gravi può verificarsi uno shock anafilattico, con pericolo mortale (orticaria, sudorazione, edema in bocca e in gola, difficoltà di respirazione, ipotensione e perdita di coscienza).
A seconda della zona del corpo interessata, diversi sono i sintomi:
In caso di contatto con la pelle
Apparizione in seguito al contatto di una dolorosa eruzione cutanea con forte prurito. La reazione cutanea ha luogo sì sulle parti della pelle non coperte, ma anche sul resto del corpo: il sudore, lo sfregamento dei vestiti facilitano la dispersione dei peli.
In caso di contatto con gli occhi
Rapido sviluppo di congiuntivite (con rossore e dolore agli occhi). Se un pelo urticante arriva in profondità del tessuto oculare, si verificano gravi reazioni infiammatorie e, in rari casi, la progressione a cecità.
In caso di inalazione
I peli urticanti irritano le vie respiratorie. Tale irritazione si manifesta con starnuti, mal di gola, difficoltà nella deglutizione e, eventualmente, difficoltà respiratoria provocata da un broncospasmo (restringimento delle vie respiratorie come si verifica per l’asma).
In caso di ingestione
Infiammazione delle mucose della bocca e dell’intestino accompagnata da sintomi quali salivazione, vomito, dolore addominale.
Cure: come comportarsi
Chi dovesse presentare, oltre a sintomi localizzati, problemi generalizzati, quali per esempio malessere o vomito, dovrà essere portato in un ospedale.
In caso di dermatite
Lavare ogni vestito, maneggiandolo con i guanti, e scegliere la temperatura più alta possibile per il lavaggio. Lavare la pelle abbondantemente con acqua e sapone. Eventualmente è possibile far uso di strisce adesive per staccare i peli urticanti dalla pelle, come per una ceretta. Spazzolare energicamente i capelli se necessario. Consultare un medico in caso di eruzione cutanea grave.
In caso di congiuntivite
Gli occhi devono essere risciacquati abbondantemente per eliminare eventuali peli urticanti. Effettuare da un oculista un esame per vericare che non permangano residui di peli urticanti. I peli profondamente integrati nel tessuto oculare dovranno essere rimossi chirurgicamente.
In caso di dispnea
La valutazione dei sintomi respiratori va effettuata da un medico. Questo dispone un trattamento appropriato ai sintomi. Il trattamento può includere antistaminici, corticosteroidi e aerosol.
Effetti sugli animali
La processionaria risulta molto pericolosa in particolare nei confronti di cavalli e cani, i quali, brucando l’erba o annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell’insetto.
I sintomi che un cane presenta in questa spiacevole evenienza sono spesso gravi.
Il primo sintomo è l’improvvisa e intensa salivazione, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico della bocca ed in forma meno grave dell’esofago e dello stomaco.
In questi casi il padrone intuisce la gravità di quanto è successo, perché vede che il fenomeno non accenna per niente a diminuire, anzi con il passare dei minuti, soprattutto la lingua, a seguito dell’infiammazione acuta, subisce un ingrossamento patologico a volte raggiungendo dimensioni spaventose, tali da soffocare l’animale.
I peli urticanti, entrando in contatto con la lingua, causano una distruzione del tessuto cellulare: il danno può essere talmente grave da provocare processi di necrosi con la conseguente perdita di porzioni di lingua.
Altri sintomi rilevanti sono: la perdita di vivacità del soggetto, febbre, rifiuto del cibo, vomito e diarrea e soprattutto quest’ultima può essere anche emorragica.
RICAPITOLANDO:
salivazione abbondante
dolore
infiammazione grave di bocca, esofago e stomaco
edema della glottide (può essere tale da soffocare l’animale)
necrosi della lingua e della mucosa
febbre
anoressia
vomito emorragico
diarrea emorragica
Come capite si tratta di sintomi gravi e potenzialmente fatali, anche perché la diagnosi è semplice se il proprietario riferisce la presenza di processionarie, ma se non si ha questa evenienza si può pensare a qualsiasi altro tossico e veleno.
Cosa fare in caso di contatto con la processionaria
Se il cane viene a contatto con la processionaria, la prima cosa da fare è cercare di allontanare i peli urticanti dalla bocca facendo dei lavaggi con acqua (occhio a usare dei guanti per non toccarli voi stessi). Cosa non agevole, visto che il cane avrà un forte dolore e non si farà manipolare. Mentre una persona tenta di fare questa manovra, qualcun altro dovrà contattare immediatamente il veterinario più vicino in modo che il medico possa approntare la terapia di sostegno più adeguata.
Mai come in questo caso, prevenire è meglio che curare: quindi occhio quando siete in passeggiata, soprattutto se passate sotto a dei pini. Le processionarie possono essere sempre in agguato.
Processionaria: differenze fra quella del pino e quella della quercia e lotta
Come abbiamo visto prima, esistono due tipi di processionaria: la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) e la processionaria della quercia. Dunque, la processionaria del pino è un insetto altamente distruttivo per gli alberi, si trova soprattutto sui pini, ma la trovate anche sui larici e cedri. Sono pericolose da marzo in poi quando le larve, rinchiuse in nidi per sopravvivere all’inverno, riemergono da essi per cercare un posto dove costruire il bozzolo (verso fine maggio). Una volta trovato il posto, si interrano, raggiungono lo stato di crisalide (dura da minimo un mese a anni), a luglio-agosto escono dal bozzolo e emerge la processionaria adulta, la falena: la loro vita dura massimo due giorni. Le femmine di falena si dirigono verso le piante, vengono fecondate, volano alla ricerca dell’albero adatto e depongono le uova da dove dopo quattro settimane nascono le larve.
LA LEGGE CI TUTELA:
La lotta contro la processionaria prevede diversi sistemi, è obbligatoria in Italia dal 1998 con Decreto Ministeriale 17-04-1998.
Se avvistate un nido o le larve dovete chiamare il comune di riferimento se lo spazio è pubblico, se invece è in una proprietà avvertire il proprietario in caso si rifiutasse i carabinieri.
C’è una legge per cui c’è un obbligo di bonifica e disinfestazione
Di solito si usano pesticidi appositi usati sulle larve, non sui nidi.
Occhio che le larve morte vanno eliminate bruciandole, perché anche morte sono urticanti.
Così come sono urticanti i resti bruciati, quindi occhio a stare sottovento e a proteggere tutte le parti esposte del corpo, ivi incluse bocca e occhi.
Metodi alternativi sono la lotta meccanica con uso di colla per insetti sugli alberi, uso di ferormoni per la cattura e lotta biologica con prodotti a base di Bacillus thuringiensis, ssp. kurstaki e di trappole a base di ferormoni per catturare i maschi prima che fecondino la femmina.
Fonte: alcune parti di questo articolo sono state tratte da:
www.processionaria.it,
www.clinivaveterinariagaia.com