Ciao Dani, ho trovato questo, come già scritto anche da Marghe forse:
La curcuma oltre ad essere un potente antiossidante e antinfiammatorio, svolge anche un'azione depurativa, utile per il fegato e la colecisti.
Per le sue proprietà benefiche e curative la curcuma è tradizionalmente impiegata sia nella medicina ayurvedica, che nella medicina tradizionale cinese, in particolare è utilizzato come integratore alimentare naturale per la capacità di contrastare i processi infiammatori all'interno dell'organismo.
La pianta è conosciuta da sempre per l'azione depurativa, coleretica (stimolante la produzione di bile da parte del fegato) e colagoga (che favorisce lo svuotamento della colecisti, aumentando l' afflusso di bile nel duodeno), è un epatoprotettore, stimolante delle vie biliari, antiossidante, fluidificante del sangue.
Il principio attivo più importante è la curcumina, che recenti studi hanno dimostrato avere proprietà antitumorali, perché capace di bloccare l'azione di un enzima ritenuto responsabile dello sviluppo di diversi tipi di cancro. Questo principio attivo conferisce alla curcuma anche un'azione antinfiammatoria e analgesica, e per questo motivo è impiegata efficacemente nel trattamento di infiammazioni, dolori articolari, artrite e artrosi.
Riconosciuta anche come potente antiossidante, la pianta è in grado di contrastare l'azione dei radicali liberi, responsabili dei processi di invecchiamento e di danneggiare le membrane delle cellule che compongono il nostro organismo.
A livello topico la curcuma svolge un'azione cicatrizzante. In India infatti viene applicato il rizoma sulla cute per curare ferite, scottature, punture d'insetti e malattie della pelle con risultati veramente soddisfacenti.
Uso in cucina della curcuma
Per secoli è stata, ed è tutt'ora, impiegata nella cucina medio-orientale e del sud-est asiatico. Per ottenere la famosa spezia, le radici vengono fatte bollire per parecchie ore e poi essiccate in grandi forni, successivamente vengono schiacciate fino ad ottenere una polvere giallo ocra che viene comunemente utilizzata nella cucina del Sud Asia e come ingrediente principale del curry.
In India, la polvere di curcuma è anche uno degli ingredienti del masala, a cui dà il colore giallo intenso e caratteristico. Oltre che in molte altre ricette indiane, la curcuma è utilizzata in numerosissime ricette asiatiche, come il piatto nepalese chiamato momos (gnocchi a base di carne) o il piatto tailandese chiamato kaeng tai pla (curry con gamberi e pesce).
Un paio di cucchiaini da caffè al giorno sono la dose ideale; si può aggiungere a fine cottura di molti alimenti, ma si può anche aggiungere a vari tipi di yogurt o farne una salsa. E' importante ricordare che la curcuma va assunta insieme al pepe nero o al tè verde per facilitarne l'assorbimento. Anche l'abbinamento a qualche grasso, tipo olio d'oliva, burro, o quant'altro, facilita l'assimilazione dei suoi principi attivi.
Quindi aveva ragione Pam quando diceva che nel curry c'è la curcuma