Allora, vediamo di puntualizzare.
Sashimi... PURTROPPO hai ragione. Di violenza ne vediamo ancora sin troppa .PER FORTUNA, dico e ribadisco io, non siamo più negli anni 70 ( che ho vissuto). Dove era la normalità tirare un colpo da 22 al setter finita la stagione venatoria perche altrimenti costava più mantenerlo che prendere un cucciolo l’anno dopo. PER FORTUNA in linea di massima, e sottolineo IN LINEA DI MASSIMA, c’è piu cultura animalista. Più informazione è più educazione. Quindi sentir ancora di gente che, educatori o istruttori o presunti tali, predichino ancora il verbo del bastone fa ribollire il sangue si! Io ho assistito a corsi di UD negli anni 80. E negli ultimi anni pure. Ed in quel frangente, storicamente propenso ad utilizzare metodi duri, si son fatti notevoli passi avanti sia lavorando con gli stimoli positivi che rinunciando agli storici metodi cruenti. Poi c’è Cesar Millian ed i suoi seguaci, vero. Vuoi sapere che ne penso? Che è un personaggio misero, che adotta metodi esecrabili. Molti lo seguono o lo imitano, tanti lo venerano proprio. Contenti loro ( meno i loro cani) contenti tutti!
Quindi si, io mi stupisco. Ancora. E ancora.
Dario veniamo a noi: io non ho detto che non ci metti pazienza. Ho solo scritto che forse non è abbastanza. Perché ripeto ripeto e ripeto a sfinimento; ogni cane è soggetto a se. Con taluni si fatica assai, con altri meno, con altri ancora di vince facile.
Ho l’esempio in casa mia e, credimi, se avessi a che fare con Kira... femmina... 5 anni... quando è in vena di tirarti fuori dai gangheri, prenderesti un esaurimento. In addestramento? Si, da quando ha 7 mesi! Energie spese, tempo speso, bestemmie e nervoso mangiato? A autotreni! Nonostante abbia fatto un percorso preciso, ho commesso pochi ma forse fondamentali errori. Carenze. Che se con un soggetto più “basso”sarebbero stati indolori con lei, decisamente “ alta”, si cagano amaro.
Noi si entra a gamba tesa?
Anche no, se ci leggi da un po’ ( ma dubito)e sopratutto se avessi letto per poi rivivere le nostre varie esperienze raccontate ( di gioie, dolori fortissimi, sconfitte, delusioni, amarezze o trionfi) sapresti che ciò che noi si vuole... TUTTI... è evitate ad altri errori commessi da noi. Scongiurare per quanto possibile che altri incontrino personaggi terribili come han fatto alcuni di noi. Coadiuvare per quanto possibile decisioni etiche, consulenze veterinarie o comportamentali. Dare una spalla su cui piangere. O un sorriso da condividere.
Io non credo tu abbia passato settimane a leggerci prima dell iscrizione , lo dico senza polemica.
Altrimenti non avresti scritto come se fossi stato trattato come un paria. Uno alla gogna.
Rileggi il mio spunto sui cavalli. Pensaci.
Esiste un confine, nel rapporto cogli animali da compagnia, che ognuno ha più o meno definito.
Un orizzonte. Qua c’è chi vive in simbiosi h24 col tato, in perfetta sintonia. E corsi o diplomi non ne ha fatti ne presi. C’è altresì chi si impegna allo sfinimento per raggiungere risultati che altri ottengono in un decimo del tempo e con un milionesimo dello sforzo.
C’è anche chi... tanto è un cane: ma qua è durato poco.
Il farsi un mazzo così col tato piuttosto che farsi la seratona lo capisco: io prima tra moto e MTB in casa non c’ero mai. Tutto dedito ai miei interessi che avevo da sempre. Poi arriva lui... o lei... e tutto cambia. Ma se il cambio di vita lo vivi come una estensione dei tuoi orizzonti, scoprirai poi quando dolce è il sudore che hai versato e quanto poco contino le madonne tirate. Se invece soffrirai per ciò che non puoi più fare, per il tempo che non hai, per gli amici che ora vedi poco... è legittimo. Comprensibile. Ma forse non hai ancora scorto il nuovo orizzonte. E ti serve tempo. O forse.... è solo un cane.