Donne, capiamoci. Non mi sembra di aver detto nulla di stratosferico ma probabilmente mi sono espressa male. Se una lavora fuori casa tante ore non ha materialmente il tempo di svolgere la gestione domestica e familiare allo stesso modo di una che lavora sempre in casa. Così è più chiaro?
Faccio esempi stupidi, ma non sto parlando di voi, mica è necessario prenderla sempre sul personale: alle volte la preoccupazione di svolgere tutto al meglio, con precisione svizzera, ci logora.
Se lavori fuori casa dovrai probabilmente optare per il tempo pieno a scuola dei figli, perché non puoi aspettarli a pranzo tutti i giorni; non avrai il tempo per aggiustare, comprare pezzi di ricambio, ma ti farai aiutare da un marito o da qualcuno; idem per i trasporti; non passerai una mattinata a rammendare, attaccare bottoni, fare gli orli ai jeans dei figli, e nemmeno potrai decidere di lavorare a maglia un cappotto; insomma devi per forza gestire il tuo tempo e non puoi andare da una casalinga a dirle "guarda che brava io lavoro il doppio di te", perché non è vero, perché non sai che lavoro svolge quella casalinga., se deve occuparsi anche dei genitori, se studia, se mille altre cose.
Come pure la casalinga non può permettersi di dire a te che lavori fuori casa "sì brava, ma tanto quello che fai tu potrei farlo anch'io se volessi", perché non è vero, perché non sa quali siano le tue dinamiche familiari, perché magari tu sei una cuoca sopraffina che prepara la roba di notte.
Insomma, è come quando uno guarda un quadro e dice "ok, questo potrei farlo anch'io", ma non è vero, perché un'opera d'arte nasce dalla capacità tecnica ma soprattutto dalla sensibilità e dal vissuto, e ogni scelta lavorativa e familiare può essere un'opera d'arte.