La condotta salva, ma non deve rappresentare l'unica occasione di passeggiata.
Saluti a tutti
Claire
sì esiste anche un'altra possibilità Claire: una passeggiata rilassante dove tu puoi fermarti a guardare la vetrina ed il cane ti aspetta e viceversa se lui annusa, ti fermi tu e lo aspetti. Ma quando si riparte e il cane tira ? Ci può essere l'"evento" interessante che attira la sua attenzione e tira, (ed anche lì non sta scritto da nessuna parte che lui tira verso e tu gli vada dietro tirata come una matta), ma ci può essere che si sta andando da qualche parte o da nessuna parte e lo si voglia fare in maniera rilassante, a passo lento oppure veloce e quello tira e tira e la passeggiata o l'andata diventano non un piacere, ma uno stress.
Appena il cane inizia a tirare, ci si ferma, questo ho fatto. Moschettone lento e rilassato e lo si accarezza, lo si prova a calmare e poi si riparte, ai suoi passi lenti ed in sintonia con noi "bravo", tenerezze, aria di complicità, appena il guinzaglio si ritende perchè tira, ancora ed ancora ci si ferma, ed ogni volta che va piano o al ns. passo "bravo" anche qualcosa di buono, deve capire una cosa sola che più tira più non arriva da nessuna parte, più segue noi, la ns. velocità, più si va insieme, anche e soprattutto emotivamente prima si arriva, perchè la passeggiata è un insieme, come quando li si lascia in libertà e ritornano, e ci seguono con la coda dell'occhio. Non esiste l'attenzione del conduttore sul "come va il cane", ma "nel cane", questo è lo spazio comune da creare quando si va insieme, non il ns. stomaco chiuso ed in attesa del suo tirare per correggere, perchè lui lo sentirebbe, non saremmo una nicchia sicura dove stare per andare insieme, ma un'alterità, non una comunione di direzioni, luoghi e velocità.
e se tira, ci si ferma per ristabilire questo equilibrio, questa calma e nella calma; se va piano lo si premia sempre camminando, se cammina a passo ns. poi certo potrà andare un pò più avanti, fermarsi ad annusare, ma chi se ne importa? Non deve realizzare che lui vuole andare al parco e noi siamo solo dei manichini accompagnatori: ci siamo anche noi e ci dobbiamo stare insieme a lui.
Tiri ? io mi fermo e non vai da nessuna parte.
Tiri? io cambio direzione e ti avviso pure con un gesto della mano o con un suono, e così facendo riattiro la tua attenzione su di me perchè ci sono pure io.
Tiri? ed io ti faccio girare intorno a me, ti disoriento, ma sempre per dirti che siamo insieme e che di me devi tenere conto come io tengo conto di te.
Tiri ? perchè pensi che andiamo al parco come abbiamo fatto ieri? no, oggi si va da un'altra parte
Vero la gente che per strada vede fare queste "stranezze" ci considera davvero matti, ma se vogliamo avere un cane educato e che non "tiri" qualcosa dobbiamo pur pagare...ed il cammino è lungo, ma paga...
e chiudo con una frase della Rugas che mi piace assai:
"Il mio sogno è vivere in una società in cui i cani siano rispettati e apprezzati per ciò che sono. Immagino un luogo dove la gente porti a spasso i cani con piacere reciproco: nel traffico cittadino con pettorina e guinzaglio lento, senza guinzaglio al parco. Niente urla e sgridate, ma una allegra atmosfera d’intesa tra cane e proprietario e una cordiale tolleranza con le altre persone. Nessuno che strattoni o trascini il cane per il collo, al contrario gli è data la possibilità di annusare gli odori interessanti e osservare ciò che succede intorno" da Turid Rugaas — L’INTESA CON IL CANE: I SEGNALI CALMANTI -Ed. HAQIHANA, 2005
CiaoCiao, Adele