Vorrei fare alcune riflessioni....
Occorre stare attenti a non confondere tra doti genetiche, capacità innate o capacità acquisite...
1) Un golden sano, con anche e gomiti a posto, trasmettera i sui geni ai suoi figli, e questo indipendentemente dal fatto che abbia fatto le lastre o meno.
3) Un golden "in standard", morfologicamente corretto e bello, trasmettera i sui geni ai suoi figli, e questo indipendentemente dal fatto che abbia fatto expo e sia diventato campione di bellezza.
3) Un golden con una buona attitudine al lavoro, trasmettera i sui geni ai suoi figli, e questo sia che nella vita sia stato "addestrato" al riporto o ad altre attività, sia che abbia fatto vita da appartamento e divano...
Le lastre, i giudizi in expo, e i titoli nel lavoro, servono a CERTIFICARE che il soggetto è esente, da malattie genetiche, "bello" e "bravo", ma non è che se un cane vince il campionato, farà dei cuccioli più belli, o viceversa.
C'è poi un importante distinguo da fare.
Nel caso 1, non c'è modo di sapere se il cane è esente da displasia senza effettuare i dovuti controlli radiografici, che sono, al momento, gli unici che ci possono dire se il cane è o meno affetto da questa patologia. E nel caso in cui questi vengano effettuati in maniera "ufficiale" sono gli stessi che gi "garantiscono" questa certificazione.
Nel caso 2, la situazione è più semplice... un esperto di razza, è in grado di dire se il cane "è in standard", le expo servono per "certificare" la cosa da parte di piu esperti, ma in questo caso, ci sono altri parametri da tenere in conto... Se porto in expo un cane "non toelettato" probabilmente mi buttano fuori dal ring, e manco lo considerano, anche se lo stesso cane, ben portato e ben toelettato, avesse le doti del campione... La "certificazione" è queindi incentrata non solo sulla effettiva bellezza del cane, ma anche sulla bravura e capacità di chi lo presenta. E mi limito a questo, perchè non voglio entrare nel discorso expo in questa discussione, perchè solleverei troppo polverone...
Il caso 3 è invece più complesso e dibattuto.
Perchè se come "certificasione" del fatto che il cane sia "bravo" usiamo i Field Trial, e le prove di caccia, entriamo in un mondo in cui i risultati possono esere sfalsati, e anche di molto, rispetto alle effettive doti genetiche del nostro soggetto.
In questo infatti entra in gioco l'addestramento. E credo che sia chiaro, che un cane "mediocre" lungamente e ottimamente addestrato, farà degli eccellenti risultati, mentre un cane con un patrimonio genetico potenzialmente ottimo, ma non addestrato, non porterà alcun risultato.
Ma accoppiandoli, il discorso cambia... Ai geni non interessano i risultati, o ci sono i geni giusti o non ci sono. E quindi, quale dei 2 ha più possibilità di trasmettere i geni "buoni" alla prole? Quello con un patrimonio genetico mediocre, ma ottimamente addestrato o quello con un patrimonio genetico ottimo me che non ha mai ricevuto alcun addestramento?
Certamente il secondo! E allora?
Purtroppo non ci sono molte vie di uscita. Personalmente ritengo che occorrerebbe anche in italia inserire un meccanismo simile ai TAN (Test Attitudini Naturali) francesi, che testano le attitudini del cane in giovane età, e quindi PRIMA che i risultati vangano falsati dell'addestramento.
E' quindi importante cercare di capire che tipo di "selezione" viene fatto, ed a che scopo...
E' evidente che un cane che deve eccellere nella caccia, non può essere privo di un "sano" istinto predatorio, mentre se tratta di scegliere un cucciolo da inserire in una famiglia con dei bambini piccoli, sarebbe meglio cercare il cucciolo col minor istinto predatorio possibile...
Un buon allevatore deve sempre cercare di capire queli sono le esigenze e le aspettativi de futuri proprietari, ed è evidente che diversi metodi di selezione e di allevamento portano ad avere soggetti con indole e caratteristiche diverse.
Se si cerca un buon cane "da caccia", sarà meglio rivolgersi ad allevatori che selezionano con quell'obiettivo, mentre se si cerca un buon compagno di vita per i propri figli, sarà meglio rivolgersi a chi seleziona in tal senso, e fa della socializzazione dei cuccioli il suo obiettivo primario.