Marcantonio,il fatto che hai aspettato due ore ,per quanto io non conosca la tua realtà, nella mia, molto dipende dal medico che fa la visita e dalle mille altre cose che ci infilano in mezzo (viste urgenti ,ecg esterni e dei reparti ,ecc),per cui il termine paziente ..comprende tutto
?Dal tipo di sintomatologia che descrivi e dalle modalità della sua insorgenza ,io sarei stato ,dal punto di vista cardiologico (la pressione è un altra cosa
) tranquillo anche prima
dell'ecocardio. Comunque se hai bisogno di fare due chiacchiere ,contattami senza problemi.
Per quanto riguarda l'intervento di kaffa ,il quale ha fatto uno spaccato ,credo condiviso dai piu' in quel periodo,ma certo sempre migliore di quello dei nostri padri e dei nostri nonni.Oggi il problema di fondo, non credo sia quello a cui non siamo in grado di adeguarci, ma il fatto di non sapere quello che ci potremmo permettere domani.In quel periodo a cui fà riferimento Kaffa è un po' anche il mio (anche se il mio vedo meno tardivo
),c'era poco o niente, ma per quanto già alle medie io dovessi andare durante le vacanze estive a fare il pane al forno ,per non stare in mezzo alla strada,tutto il giorno
,non ricordo di avere mai pensato ad un futuro senza prospettive di miglioramento.Il lavoro non è mai stato per la mia generazione "un problema".Ho amici che cambiavano lavoro ogni mese o due ,fino a che non hanno trovato la loro giusta ..ispirazione.Studiare ,non era certo per i piu'.Il Dio denaro era agli albori.Ora credo sia troppo facile dare la colpa "all'immagine" a cui tutti ci atteniamo ,per giustificare il malessere odierno ,nell'incapacità di mantenerla,nell'incapacità di capire una politica che oggi non rappresenta piu' nessuno se non gli interessi di coloro che la fanno.Oggi ,a mio avviso quello che manca ,è la "certezza" di un futuro dignitoso per noi e per i nostri familiare.Sul dignitoso ,dal punto di vista materiale , potremmo scrivere fiumi d'inchiostro, ma alla fine la dignità credo vada ..adeguata ai tempi;credo ci sia molto margine dal tutto di oggi al nulla di ieri.Personalmente, non mi sento una pecora,ma un pastore che cerca di barcamenarsi ,in un oggi che purtroppo credo sia piu' facile di ieri ,ma piu difficile di domani.Senza lavoro, credo ci sia poca forza se non la disperazione, e oggi il lavoro và per i piu' salvaguardato ,poichè oggi i lavori cosidetti umili, per iniziare, per tamponare,non esistono piu' ;ci sono altri che li sanno fare molto meglio di noi,e magari anche a costi minori.Oggi occorre a mio avviso prendere consapevolezza ,che le poche armi in nostro possesso, ben poco possono, contro questa involuzione sociale ,di principi, di aspettative,e di tutto quello che ci fa pensare ad un sereno domani,per cui occorre salire sulla barca e cercare di ......vogare in sintonia, per arrivare alla meta,senza incorrere in problematiche ...varie .Sul fatto che le nuove generazioni non alzino "la voce ",se cosi' vogliamo chiamarla, non sono pienamente in accordo, poichè credo che sia facile vedere in tv le loro epiche gesta rivendicative e propositive .
Ciao