avevo voglia di regalarvi il sesto capitolo eccolo
CAPITOLO 6
Ho quasi 10 mesi ormai, son cresciuto ancora, certo rispetto ad altri cani sono sempre piccolo, ma sono molto piu’ grande di quanto fossi solo pochi mesi fa, il tempo qui trascorre felicemente, ogni giorno e’ un’esperienza nuova, un nuovo accadimento, mamma e papa’ non smettono di trasmettermi il loro amore ed io li ricambio, giorni fa e’ successa una cosa che ora Vi racconto, eravamo andati a vedere una partita del fratellino umano, come al solito mi sono divertito un mondo a vedere quella palla lanciata da una parte all’altra ed abbaiavo felice quando veniva verso la mia parte, anche se ho imparato che li’ non potro’ mai entrare.Finita la partita, siamo andati a fare un giro per il paese dove avevano giocato, e’ un paese molto piccolo, non come quello dove abitiamo noi, fa pure freddino perche’ si trova in un posto alto chiamato montagna.
Stavamo camminando quando d’un tratto mi sono chiesto se stessi sognando, pochi metri piu’ in la c’era una bimbetta piccola, con al guinzaglio un cane tale e quale a Leone, ora poi ripensandoci non era proprio cosi’ era un po’ piu’ piccolo e col pelo piu’ corto, solo che questo era cattivo, infatti ha dato uno strappo al guinzaglio, s’e’ liberato della piccolina ed e’ venuto ringhiando e sbavando verso di me.
Papa’ a quel punto mi ha preso in braccio e il cagnaccio gli si e’ avventato sulla giacca a vento strappandogliela tutta, non potevo assistere indifferente a quella scena e da in braccio ho cominciato a ringhiare e ad abbaiare pure io cercando di lanciarmi su quel mostro assetato di sangue, papa’ pero’ non me lo ha permesso e nel frattempo erano arrivati i proprietari dell’animalaccio e l’avevano ripreso.
Sentivo il tono di papa’ mentre parlava particolarmente duro, non come quando parla a me ed io per dargli manforte continuavo a ringhiare e sfidare quel cane cattivo, poi hanno scritto su un foglietto qualcosa che non so, anche perche’ ancora non ho imparato a leggere e ce ne siamo andati, ma io mi voltavo ringhiando a vedere se ci seguivano.
Nel viaggio di ritorno ero in braccio a mamma, parlavano tra loro, ma guardavano anche me, sorridevano e mi carezzavano, che bello non so che ho fato ma a loro deve aver fatto piacere.
La notte poi mi e’ apparso in sogno Leone, devo confessarvi che ci speravo per potergli raccontare dell’avventura occorsa, ma non so come Lui sapeva gia’ tutto, mi disse che era stato molto fiero del mio comportamento e che stavo diventando un vero guerriero, gli chiesi come mai quel cane cosi’ simile a lui fosse invece cosi’ cattivo, mi rispose tristemente scuotendo la testa, che noi cani non siamo cattivi d’indole, taluni crescendo lo diventano, ma sempre per gli atteggiamenti sbagliati dei loro umani che li fanno crescere senza regole o peggio ancora forzandone l’indole.
Riflettei su quelle parole, mi chiedevo se pure io potessi diventare cattivo, ma come leggendomi nel pensiero Leone rise e disse –Tu non corri questi rischi piccoletto hai genitori d’oro ed io che ti seguo dall’alto- detto questo si giro’, l’enorme coda sollevata e si allontano’ maestosamente.
Altra esperienza nuova che ho fatto e’ stato visitare un posto bellissimo chiamato mare dovete sapere che e’ una grandissima distesa d’acqua, ma non e’ buona, anzi ne ho bevuta un po’ e fa schifo, ed in piu’ prima di quest’acqua c’e’ della terra finissima chiamata sabbia, e’ bellissimo correrci sopra, scavare buche, l’unica cosa e’ che questa terra mi entra nel naso e mi fa starnutire, spero proprio mi ci portino spesso qui, ah si dimenticavo al mare ho avuto un altro divertimento, c’erano degli uccelli bianchi chiamati gabbiani, fanno pure un verso strano e gracchiante, pero’ come scappavano quando l’inseguivo, piu’ veloci ancora dei piccioni che inseguo nei giardini, solo che non riesco a prenderli mai.
Il mio pelo ormai e’ lungo fino a terra, mamma me lo spazzola spesso con una cosa dentata, poi mi passa pure un olio profumato, cosi’ dice Lei, ma per me e’ puzza e toglie il mio odore, ma pur di vederla contenta la lascio fare, inoltre sulla testa adesso utilizzando i peli superiori mi fanno un ciuffettino che legano con un fiocchetto azzurro, mi sento un po’ ridicolo a camminare cosi’ conciato per le strade della citta’, mi sembra pure che i miei simili ridano di me, ma per amore accetterei questo ed altro, poi non deve essere cosi’ male visto che la gente continua a fermarci per strada a farmi mille moine e versetti, penso proprio che gli umani certe volte siano proprio ridicoli e non se ne rendono conto di come appaiano ai nostri occhi.