Autore Topic: Cosa aspettarmi da un golden?  (Letto 23434 volte)

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Offline teppista11

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #30 il: 18 Settembre 2014, 11:22:14 »
Ecco anche Golia, teppista di 3 anni!!!
Sono un golden  "non golden" :  mangiare tutto?? Macchè scherzi, io ci tengo alla linea! Raccogliere schifezze da terra?!?  Ohibboh, non sia mai, a quello ci pensa la mia zia bovara!!  Il riporto...? Si vabbè, quando mi pare, con calma....  Coccole a oltranza??? Si insomma, diamoci un contegno, devo salvaguardare la mia immagine da bel tenebroso... (ma in casa quando sono solo coi tati faccio il ciucchino, grattini, capriole e sono un'artista negli abbracci!!!)
Sono un maschio "non maschio":  chissà cosa sarà questa mania di atteggiarsi impettiti...macchè competizione e competione, io sono peace&love e mi propongo sempre scodinzolante (e da pirla ci guadagno a volte un mozzicotto dagli altri stalloni!);  le femmine??? queste sconosciute....che ci dovrei fare?!?mbah...
Da piccoletto ero un vero scalmanato, in casa non stavo mai fermo però niente danni, e i tati non mi hanno mai portato a scuola  (e si vede eh eh, qualche tirata al guinzaglio me la concedo! !! ); crescendo ho imparato che in casa son concessi giochi tranquilli e che solo fuori posso sbizzarrirmi con corse sfrenate!!!
Ecco si, fuori sono tuttora iperattivo, non mi fermerei mai, mai mai!!!  Ubbidiente quando serve , solo in un caso beh....c'è una formuletta magica che mi strega... H2O  ....e devo andareeeeeeeee 



Offline orsidanna

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #31 il: 18 Settembre 2014, 11:59:52 »
credo che raccontare Seta sia difficile... ma nulla lo faccia meglio di queste parole di Sara...


Nonostante tutto… Lei


         Sono una disordinata cronica.
Combatto da sempre il caos, che ormai si è impadronito dei miei pensieri e del mio modo di essere, con maniacali sprazzi di razionalità.
Fondamentalmente ho paura di essere travolta da me stessa, così traccio liste: liste di cose da fare a scuola, liste di lavori da fare a casa, liste della spesa, liste di cose da mettere in valigia...
Se ho particolarmente paura di scordare qualcosa me lo annoto direttamente sulla mano (metodo quasi sempre efficace... basta solo stare attenti quando si lavano ).
Mi diverte quando qualche collega chiede a me informazioni dicendo che io sono precisa;  il capo poco tempo fa, molto soddisfatto per come avevo gestito un incarico, mi ha addirittura detto che sono una perfezionista.
Da piccola sognavo di vivere un' avventura come quella della bambina della "Barilla", quella con l'impermeabile giallo che, sotto la pioggia scrosciante, trovava un gattino inzuppato, lo portava a casa e ovviamente i genitori inteneriti dal quadretto bucolico, glielo facevano tenere.
L'inciso sulla bambina vi sembrerà  dissonante con il discorso sul disordine e invece tutto ciò ha una sua logica (magari un po’ confusa, ma altrimenti non sarei io).
Non mi interessava un fratellino.
Avrei desiderato coccolare un cucciolo vivo tutto mio che mi riempisse di affetto e calore, anziché i numerosi pupazzi che popolavano la mia cameretta. Credo anche di aver portato a passeggio per strada alcuni pelouches particolarmente realistici.
Un giorno ho anche provato a portare a casa un gatto a sorpresa, ma è andata piuttosto male… un familiare ha avuto un forte attacco allergico e nel tempo di uno starnuto tutte le fragili speranze di corrompere con fusa e moine feline i genitori sono sfumate.
Sono passati alcuni anni, gli studi sono finiti, è iniziato il lavoro, precario, e con lui le responsabilità con la “r” maiuscola, è arrivato il matrimonio e poi è arrivata Lei: Seta.
Avevo programmato tutto: sarebbe stata il cane perfetto. Il mio desiderio di ordine andava soddisfatto non lasciando nulla al caso.
Seta doveva essere bella, facilmente addestrabile, adatta ad anziani e bambini, giovani e meno giovani, non aggressiva, festosa con tutti, dispensatrice senza limiti di coccole e ovviamente non doveva abbaiare.
Del resto, la razza che avevo individuato doveva assicurare la sussistenza delle categorie sopraelencate.
Pensavo che in fondo cani della stessa razza sono quasi tutti uguali, esteticamente e caratterialmente.
         Allora ignoravo la bellezza dell’individualità.
Difficile descrivere il primo incontro con la piccola palletta di pelo, il primo viaggio in macchina con lei in braccio che russava saporitamente, la prima pipì in casa, la sua cuccia preferita dentro ad una scatola…
le immagini sono lì, nitide istantanee davanti agli occhi, poi un velo le offusca un  po’…
In men che non si dica è cresciuta, è diventata grande, forse un po’ diversa da come mi aspettavo sarebbe stata.


Esteticamente la trovo in alcuni momenti bellissima, in altri un po’ meno… è comunque differente da tutti gli altri cani che conosco appartenenti alla sua stessa razza.
       Seta è semplicemente mutevole.
Quando è libera nei parchi, in montagna, lontana da cemento e polveri sottili, Seta è maestosa. Questo amore per i paesaggi un po’ defilati l’ha preso dal babbo e forse sta contagiando anche me.
Quando andavo alle superiori i miei compagni abitavano in pieno centro, io che alloggiavo al di fuori della cinta muraria finivo per essere la “campagnola”.
Lo ammetto: ho desiderato un mini-appartamento con la vista sui tetti della rossa e dotta Bologna… poi è arrivata Seta.
Ho iniziato a notare il nero dello smog che avvolge la mia comunque bellissima città e a capire perché lei ama così tanto il verde.
Il verde… mi hanno sempre detto che è il colore del mio segno zodiacale, del toro.
Le zampe di Seta, dopo il parco, profumano di erba… dopo la passeggiata sui marciapiedi profumano di piedi “croccanti”.
Quando cammina lungo la strada è meno disinvolta, a volte accelera il passo, specie quando il passaggio dei camion fa tremare i palazzi…  prima per me era normale, non me ne accorgevo quasi.
Del resto io fatico ad addormentarmi senza il traffico che mi culla…
Quando passa nelle vicinanze il camion del rusco ( per i non bolognesi: il camion della spazzatura ), che lei lo veda o meno, impenna: si paralizza per un breve istante e poi inizia a tirare…fortissimo… io sono  attaccata a lei e cerco di impuntarmi a terra, di farla sedere, di calmarla, di offrirle biscottini per farle associare ciò che la spaventa a qualcosa di positivo e lei, che certamente non è fessa, il biscottino non se lo fila neanche di striscio….
Prima o poi riesco a giungere a casa, sudata e stremata, ma comunque viva.
Credo che ormai i miei genitori siano la barzelletta del quartiere.
A parte gli episodi sopraccitati con il camion  del rusco, Seta ci ha da sempre deliziato con la sua resistenza passiva (la sentivo sempre raccontare dal mio professore di storia dell’arte del liceo quando si rivolgeva  a noi studenti in classe e poi  quando l’ho ritrovato, dopo alcuni anni, al parco con Ska, il suo cane).
…bhè, Seta in questo è diventata una vera professionista: quando non vuole andare in una certa direzione, si blocca, spesso prende tempo grattandosi o dandosi una pulitina…e  poi si impietrisce. Ai nostri tentativi di smuoverla, lei per tutta risposta si sdraia direttamente, mettendosi a pancia in su, in atteggiamento da coccole.
           È proprio una paracula.
Abbiamo provato alcune pettorine dotate di apposita maniglia per sollevarla, ciò ha prodotto scarsi risultati, a parte qualche ernia qua e là.
Occhi depressi, palpebre cadenti e corpo incollato al marciapiede… lei lo fa regolarmente, specie quando c’ è qualcuno che passa… e nessuno decide mai di farsi i fatti suoi, per cui c’è chi chiede: “ma è stanca?” “poverina è anziana?” e noi regolarmente, nel pieno di un attacco di bile, rispondiamo : “semplicemente non vuole passare di qua!”.
           Dentro di me penso anche che è un po’ stronza.
Come dicevo prima, invece quando è in mezzo alla natura è felice, ride e ha un aspetto decisamente imponente ed è la rappresentazione della gioia.
Mi avevano detto che i cani della sua razza sono molto socievoli.
           Lei ovviamente rappresenta l’eccezione.
A dire il vero quando era cucciola desiderava soprattutto conoscere estranei canidi e bipedi.
Da un certo punto in poi è cambiata, è diventata più selettiva, molto spesso schiva e tendenzialmente scorbutica.
Quando qualcuno la vuole accarezzare lei si tira indietro, le persone regolarmente ci restano male e dicono: “ma ha paura, come mai?”.
In realtà ho scoperto che, anche se mi ci è voluto un po’ per accettarlo, una coccola di Seta è un privilegio: alle persone che conosce da quando è piccola e che per lei fanno parte della famiglia in realtà fa feste da quasi tarantolata; salta, scodinzola, si arrampica, lecca a più non posso…
          A volte ho paura che possa ribaltare qualcuno e “romperlo”!
Con i bambini che incontriamo per strada è paziente, con i “suoi bambini” (i miei cugini Camilla e Michele) è stupenda: li ama totalmente e con loro ha una delicatezza e una dolcezza che difficilmente rivela con altre persone.
Quando si sdraia davanti alla porta di Micki non c’è biscotto che tenga: finché lui non esce lei non si sposta.
Con la Cami (noi bolognesi mettiamo l’articolo davanti ai nomi femminili) fa senza tante storie esercizi che noi proviamo a proporle da anni, inoltre la segue anche nei compiti: cerca di sedersi sulla stessa sedia su cui è lei e non la perde mai di vista( a volte sale addirittura sul tavolo, così può guardarla meglio). Camilla legge ad alta voce i Promessi Sposi e Seta, accoccolata sulle sue gambe, l’ascolta ronfando.
Marachelle in realtà non ne ha mai combinate troppe: a parte qualche mutanda, calzino o pigiama mutilato (ovviamente si trattava del pigiama buono, quello che non si sa mai, metti che devi fare un ricovero in ospedale…), scarpe non ne ha mai rovinate, le decorazioni natalizie sono sempre rimaste intatte, i vasi non li ha fatti cadere, le tende sono integre… in effetti in questo bisogna darle atto che è brava.
Il suo difetto peggiore è forse la territorialità…ed è probabilmente colpa nostra che non riusciamo a tenerle testa.
Muso fisso in veranda, inizia mugugnando poi parte incazzatissima e i passanti accelerano il passo, quasi a voler togliere il disturbo il più in fretta possibile. Il fatto è che lei difende il suo territorio in casa e per strada.
Meno male che mi avevano detto che i cani della sua razza fanno le feste anche ai ladri… ma del resto credo che sia ormai chiaro che Seta è l’eccezione che serve per poter confermare la regola.
Posso dire che alcuni venditori porta a porta dopo aver suonato il campanello hanno sentito il feroce ringhio della belva… ebbene, subito dopo si sono scusati dicendo che avevano sbagliato campanello !!!
Forse bisogna chiarire che il concetto di casa per Seta è piuttosto esteso: casa sua è casa nostra (e fin qui tutto abbastanza normale) e comprende tutte le strade del circondario, casa dei nonni, casa dei nonni della sua amichetta Gaia, il negozio di calzature della padrona della sua amichetta Gaia, case di Micki e della Cami, l’enoteca dove andiamo a fare le degustazioni…
Per concludere….. Seta abbaia per “difendere” il suo territorio e non solo….
In giugno abbiamo partecipato ad un raduno di golden retriever ad Orvieto: in mezzo a una trentina di cani della stessa razza, era l’unica che si riusciva sempre a localizzare grazie alla sua dialettica molto sviluppata…
          In realtà lei dialoga.
Già di per sé così espressiva, con quegli occhi parlanti, vuole proprio essere sicura di essere ascoltata e così abbaia: abbaia per chiedere, per comunicare, per brontolare, per ringraziare, forse anche giusto per il gusto di rompere…
          Seta insiste finché non riusciamo a comprenderla.
Non ha mai l'abbassamento di voce ( stiamo cercando disperatamente il tasto per regolare il volume, dopo lunghe ricerche, sembra che il nostro baritono si ricarichi a energia solare ).
          Quando non abbaia usa gli occhi e il suo sguardo sa essere molto efficace…
In una caratteristica rispecchia pienamente la sua razza: l’amore per l’acqua.
Seta non solo adora l’acqua, possiede anche una dote innata: è una rabdomante.
Riesce a scovare piccole pozze d’acqua nascoste e inaccessibili, credo proprio che sarebbe in grado di trovare acqua anche nel deserto o sulla luna!
L’ho scoperto personalmente quando, in piena estate, ho portato Seta in parchi privi di corsi d’acqua e lei mi è improvvisamente sparita tra i cespugli, per poi tornare, anche se con grossissima calma, umida e soddisfatta…
In realtà lei soffre molto il caldo, perciò ogni occasione è buona per rinfrescarsi.
          Basta una pozza d’acqua o di fango per renderla felice.
Quando rientra dalla passeggiata regolarmente è bagnata, infangata e odorosa. Ormai sono abituata… o meglio rassegnata.
Probabilmente cerca di ricreare il suo ambiente naturale, quello acquatico, anche in casa… allagandola !!!
Appena varca la soglia dell’ingresso, ha l’abitudine di scrollarsi e sfregarsi contro il muro. Subito dopo beve dalla ciotola e , come Pollicino, lascia scie chilometriche di pozze.
Succede regolarmente quando ho appena finito di pulire il pavimento.




Nonostante tutto…
quando gira libera al parco e si volta per guardarmi... per vedere se ci sono ancora e mi aspetta…
quando passeggiamo e vuole andare un po’ dove pare a lei...
quando prende la rincorsa per il fiume e non c’è richiamo che tenga…
quando esce dal fiume o dal fango e viene a scrollarsi vicino e mi riempie di schizzi...
quando al parco corre a più non posso con gli altri cani e non so se spostarmi a destra o a sinistra per non farmi investire…
quando insieme a un altro compagno di giochi peloso è atterrata sul mio menisco… e da allora i miei riflessi sono diventati più pronti…
quando con il sorriso pensavo che guardasse un suo bellissimo simile ( Mirò ), poi mi sono accorta che fissava avidamente, non il cane, ma il fango…
quando passa davanti alla casa di un boxer e lui, appena la sente, corre subito al cancello implorando un saluto e Seta gli passa sotto al naso senza degnarlo di uno sguardo… tirandosela anche un po’ oserei dire…
quando per salire in macchina si appoggia con le zampe davanti sul sedile e aspetta che qualcuno le tiri su il sedere…
quando cerca di difendere il suo bastoncino del momento e poi se lo lascia fregare subito dopo…
quando torno a casa e mi assalta...
quando ho i minuti contati, la chiamo per uscire e lei si sdraia a peso morto…
quando, appena pulito il pavimento, trovo inequivocabili tracce del suo passaggio…
quando viaggiamo in macchina e con gli occhi chiusi e sognanti annusa fuori dal finestrino…
quando suonano i venditori porta a porta, lei abbaia, io rispondo al citofono e loro, traumatizzati dalla vocina di Seta, rispondono: ”Ci scusi, abbiamo sbagliato campanello”…
quando è territoriale e mi vergogno un po’ per i suoi modi…
quando a mezzanotte prende il suo gioco preferito e vuole giocare....
quando facciamo il trenino per casa tenendo insieme un pupazzo e “ballando”( io canto Disco samba e lei mi segue, il pupazzo sta in mezzo )…
quando sono in bagno e lei con il muso apre la porta…
quando metto la crema profumata e lei arriva subito a leccarla via…
quando cucino e lei si piazza esattamente in mezzo ai piedi, se la ricetta è invitante si siede e segue ogni passaggio…( direi che è l’unica ad avere delle aspettative sulle mie doti culinarie )
quando faccio cadere accidentalmente qualcosa da tavola e lei si precipita…
quando si parcheggia sui miei piedi, anche se è estate e ho i sandali o le ciabatte...
quando mi sveglio di notte e mi ritrovo a dormire sul bordo del letto, semi-scoperta e rattrappita perché lei è salita e si è messa comoda ( generalmente si mette a diagonale tra me e mio marito ) e se provo a spostarmi minimamente sbuffa scocciata…
quando mi sdraio e lei si mette vicino, vicino e se mi sposto anche di poco si sposta anche lei in modo da restare appiccicate........ praticamente anatomiche...... anche se dopo un po' ho caldo e mal di schiena ( Seta quando si appoggia, si appoggia per bene ), sento il suo respiro sereno e io sono felice... così possiamo addormentarci e russare allegramente per la gioia di mio marito…
quando capisce che o io o Roberto stiamo male e lei si accoccola vicina e non c’è verso di farla allontanare…
quando ho fatto il test di gravidanza e dopo ci siamo sdraiate per terra e abbiamo parlato guardandoci negli occhi…
            Lei è stata la prima a cui l’ho detto...


Nonostante tutto… è comunque speciale.


Forse anche perché è diversa dagli altri cani che vedo in giro…
Tutto sommato ora sono un po’ differente anch’io…
Prima di Seta non uscivo di casa senza trucco, senza tacchi ( rigorosamente alti ), non avrei mai indossato i "vestiti da cane"...  Ora quando metto i tacchi ho quasi le vertigini ( non sono più molto abituata ), le scarpe basse si consumano in fretta, indosso maglie che portano chiaramente la firma della pelosa di casa e guardo quasi con affetto fili tirati, peli dorati e, a volte, qualche piccolo buchetto.
Esco perfino di casa, per la pipì della buonanotte di Seta, in pigiama e ciabatte...
Regolarmente quando cerco il telefonino o il portafoglio dentro alla borsa mi imbatto in biscotti e bocconcini, sacchetti e giochini vari….


             Mi chiamo Sara e sono una disordinata cronica.
             Grazie a Seta ho accettato che non sarò mai perfetta.
Ho capito che lei molto probabilmente è un po’ come me e che io sono diventata, per fortuna, un po’ come lei….

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Offline PAMandCO

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #32 il: 18 Settembre 2014, 12:29:56 »
...tutte le volte mi scappa la lacrimuccia....uff
Ciascuno ha il cane di cui ha bisogno.

Offline orsidanna

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #33 il: 18 Settembre 2014, 12:34:38 »
eh... dillo a me...


 :013:

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Offline Tanya e Desmo

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #34 il: 18 Settembre 2014, 12:41:43 »
Come diresti tu..cativo! :'( ..che bella..davvero scritta con il cuore..


Il cane ha tanti amici perche' agita la coda anziche' la lingua

Offline Mauro•Aaron

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #35 il: 18 Settembre 2014, 13:43:36 »
Meravigliosamente meravigliosa!


Aaron Barbara & Mauro

Offline cla_aylin

  • Un cane può trovare, perfino nel più inutile di noi, qualcosa in cui credere.
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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #36 il: 18 Settembre 2014, 14:02:59 »
Ecco che mi commuovo dopo questa bellissima descrizione di Seta fatta da Sara.... L'ho letta nel libro ed ora la rileggo qui....
In alcuni passi mi sembra proprio di rivedere la mia Aylin.... Seta è meravigliosa ed è speciale così com'è... E le parole di Sara per Lei sono stra piene di amore e dolcezza!!!!
Claudia & Aylin


Offline dani

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #37 il: 18 Settembre 2014, 14:03:48 »
Bellissima!

Offline Enrica73

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #38 il: 18 Settembre 2014, 15:22:41 »
Sara sei riuscita a commuovermi...
Grazie, grazie ai vostri racconti riesco a vedere chopper come sarà da grande e mi sento già felice

Offline lunam67

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #39 il: 18 Settembre 2014, 20:53:40 »
Cosa aspettarmi da un golden? D'istinto ti rispondo AMORE.
Monica e Grace

Offline Chia71

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #40 il: 19 Settembre 2014, 09:01:07 »
Il mio maschietto ha due anni e mezzo ... è nella fase "voglio fare il cane serio ma i ricordi dell'adolescenza sono ancora belli vivi!" ... Penso che non crescerà mai ma forse è anche il suo bello perchè lui/loro ha sempre voglia di partecipare a qualcosa che sia con te o senza di te ... che sia rincorrere una lucertole (quanto le adora!!!!!!), che sia fermarsi incuriosito a guardare un gatto, che sia invitare fino allo sfinimento un altro cane per giocare ...

Da un Golden aspettati che ti sorprenderà sempre: io ancora oggi mi sorprendo come faccia ad anticipare ogni mia mossa, come faccia a passare dal matto giocherellone al cane peluche che può stare una serata intera sotto un tavolo al ristorante senza farsi sentire e vedere ... che corre felice nei prati ma accetta di stare al mattino in casa da solo mentre sono al lavoro e non tocca niente ... come faccia ad avere una così grande pazienza con i bimbi ...

Aspettati che veramente ogni giorno il tuo rapporto crescerà anche quando verso gli 8 mesi ti sembrerà impossibile perchè hanno dei momenti di "regressione", non scoraggiarti ... nonostante io l'abbia educato da sola con solo qualche piccolo aiuto spot di educatori, è un cane che posso portare ovunque, privo di paure, socievole fin troppo con la gente, paziente, educato, ... apro la porta di casa per portarlo in passeggiata e lui che fa? come un galantuomo mi lascia il passo e poi esce lui ... poi gli dò il via e in un nanosecondo è già dentro la siepe ad aspettare la lucertola: ecco questo è il Golden!

Offline Cami8Artù

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #41 il: 19 Settembre 2014, 09:39:45 »
Mi unisco al gruppo... sono davvero commossa anche io...
Un fiume di lacrimucce  em_045 em_045 em_045 :cray: :cray: :cray:
Grazie Sara  ^-^

Offline Gloria Donati

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #42 il: 19 Settembre 2014, 10:25:03 »
Bellissime parole Sara!!!!


Offline orsidanna

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Re:Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #43 il: 20 Settembre 2014, 15:58:03 »
do anche il mio contributo con queste parole che NON avrei scritto se Seta non fosse stata un golden...

Cane
Avvertenze per l'uso.
(aut.min.rich.)


1 ) DI COSA SI TRATTA
Trattasi di mammifero quadrupede, più o meno peloso, dotato di due occhi, due orecchie, un naso, una bocca ed una coda di varia lunghezza. La sua evoluzione ha inizio quando ha capito che quegli strani esseri a due zampe potevano venire sfruttati per ottenere cibo e riparo.
Subito la superiorità del canide si è manifestata nell’aggiustamento caratteriale dello stesso:
“ mmm aspetta un po’… se gli faccio anche due moine.. questi stupidi “umani” mi fanno anche le coccole, mi curano… interessante !!! “
Nasce così il primo esemplare di canide domestico.
Per mantenere questo status acquisito, il corpo del mammifero si è adeguato nel tempo:
a ) la coda si è trasformata in un ottimo scacciamosche ed in una meravigliosa scopa ( nel caso di pelo copioso );
b ) le orecchie ed il naso non si fermano un attimo, sempre attente a cogliere odori e rumori attraenti;
c ) gli occhi sono diventati dei meravigliosi attiratori di pietà… arma indubbiamente infallibile…;
d ) la bocca sembra un pozzo senza fondo, dentro il quale può entrare qualsiasi tipo di materiale senza che il canide dimostri il benché minimo rimorso.

2 ) MALATTIE TRASMISSIBILI DA CANE AD UOMO

Come tutti gli animali, anche il cane è portatore di alcune malattie ( anche gravi ) che possono essere trasmesse all’essere umano.
Purtroppo a volte non esiste cura ed il bipede deve accettare il suo destino. Iniziamo la disamina dei virus più pericolosi:

a ) ALLEGRIA
Si manifesta generalmente verso le 23-24, quando l’uomo è sdraiato sul divano o già sul letto.
Il mammifero si avvicina, senza farsi sentire, generalmente con il giochino più rumoroso in bocca ( es. riccio di gomma con la simil trombetta dentro ) ed inizia ad alternare brontolii sommessi e suonate di riccio…. Fra un biiiiiiiiiiii ed un altro, il quadrupede assume il classico atteggiamento corporeo sintomo di questa malattia: sorrisone, orecchie attente, coda in perenne movimento e sguardo illuminato fisso addosso all’essere umano.

b ) COCCOLITE
La Coccolite è una patologia altamente contagiosa e si sviluppa fin dai primi mesi di vita del cane. Ogni momento è buono per un forte attacco, ma, misteriosamente, i sintomi si manifestano in modo più marcato la mattina o la sera. Il mammifero peloso si adagia o sul fianco o sulla schiena iniziando a mugolare. Gli occhi si piegano leggermente per favorire il sentimento. Di solito l’attacco di coccolite tende a durare per parecchi minuti nei quali l’umano è costretto ad accarezzare/grattare dolcemente il quadrupede nelle zone preferite da quest’ultimo: pancia, il dietro orecchie, guance. È possibile che queste carezze provochino emissione di suoni simili ad un “ronnnnnnn ronnnnnnn”, che ricordano molto da vicino le fusa del gatto.

c ) SERENITA’/FIDUCIA
Purtroppo il virus della Serenità è fortemente sintomatico. Una delle manifestazioni più comuni è la posizione a pancia in aria, con coda scodinzolante, occhi chiusi e bastoncino in bocca. In questi momenti l’emotività del canide appare totalmente estranea a tutto ciò che lo circonda, emanando uno speciale alone di tranquillità altamente contagiosa.
Un’altra tipica manifestazione è lo “sdraiamento” di schiena contro il corpo dell’essere umano. In questo momento il cane emette una specie di sospiro molto significativo. Inoltre cercherà, nei minuti successivi, di spingersi ancora di più contro il corpo del bipede. Nessuna cura è stata ancora trovata.

d) SPORCIZIA
Alcuni canidi sono, purtroppo, maggiormente malati ed ogni terapia si è rivelata inutile. Si raccontano storie raccapriccianti di esemplari pieni di melma o letame, che cambiano colore, con zampe talmente fangose da diventare secche; alcuni addirittura vengono scambiati per razze sconosciute. Non si conosce l’origine di questa patologia che sta diventando particolarmente grave in alcuni soggetti. La sporcizia viene poi veicolata dentro le case tramite il pelo che, cadendo dal corpo del cane, trasporta il virus nelle stanze senza nessuna possibilità di rimedio.

e ) AMORE
Questa è sicuramente la malattia più importante e debilitante che il canide trasmette all’essere umano. Si tratta di Amore incondizionato, cosa che al bipede, pare assurda. Generalmente si manifesta attraverso gesti inconsulti del corpo, salti, scodinzolate, mugolii, occhi languidi, desiderio di contatto. A volte il quadrupede rimane ore immobile accanto alla fonte del suo amore, soprattutto quando quest’ultimo è malato o bloccato per qualche motivo. In cambio di tutto questo non chiede assolutamente niente. Si nutre solamente con la vicinanza dei bipedi che rappresentano la sua famiglia.

3 ) EFFETTI SULL’UOMO.

Queste malattie hanno sull’essere umano degli effetti a volte devastanti.
Il più grave è sicuramente la consapevolezza di non aver capito niente della vita.
Fino all’arrivo del cane il bipede era convinto di avere dei diritti sugli altri, di possedere la “superiorità” sul mondo, di poter decidere dell’esistenza o meno dei suoi simili e non. Bisogna dire che non tutto il genere umano è stato contagiato da questa patologia.
Esiste ancora chi vanta diritti di possesso, o desideri da realizzare senza pensare al bene degli altri.
Il morbo si sta lentamente diffondendo e quindi, tali persone, sono destinate a scomparire.
I malati sono facilmente riconoscibili, in quanto manifestano chiari sintomi dei vari virus.
C’è chi ride da solo per la strada, magari guardando un cane passare, chi preso da impulso irrefrenabile inizia a rotolarsi al parco… chi si sdraia a pancia in su ed inizia a sorridere al cielo fregandosene del mondo che grida accanto… chi corre con un bastoncino in mano, chi compra giocattoli improbabili e coloratissimi, chi sta ore a scegliere una pettorina o i biscottini migliori… chi si commuove vedendo un quadrupede nuotare… chi si perde dentro gli occhi di un peloso, dimenticando la propria vita…
Addirittura si raccontano casi di persone che, indossando dei vestiti puliti, iniziano a cercare dei peli per casa per poterli attaccare ai pantaloni… umani che mettono piccoli oggetti nei sacchettini per raccogliere i “bisogni” dei loro amici, o che li usano per i pannolini dei figli… la medicina narra, persino, di episodi in cui il bipede preferisce andare a camminare nei boschi con un cane piuttosto che andare allo stadio, o a prendere un aperitivo !!!!
Senza arrivare a casi così estremi e violenti si possono facilmente notare degli zombi girare alla mattina, o alla sera, agghindati con abiti improbabili, trascinarsi per le vie delle città per far fare due passi ai pelosi che hanno accanto. Li si riconosce immediatamente dall’andatura ondeggiante, dalle occhiaie e dal fatto che, spesso, sembra parlino da soli. Le frasi che più ricorrono sono: “ Su, dai… fai la pipi”… “ ma bravoooooooooo “… “ma che bella caccona che abbiamo fatto oggi !!!“…” su su lascia stare la pigna “… “ piano.. passo…. “… “ dai che andiamo a casa che ho sooooonnnoooooooo “…” dai, topa, forza che ci aspetta la mamma… “.
I medici disperano di poter recuperare chi arriva a tali punti; si cerca soltanto di non far peggiorare le loro patologie.

4 ) CONSIGLI PER UNA SERENA SOPRAVVIVENZA

L’etologia sta studiando da anni il modo migliore per sopravvivere senza traumi a queste malattie altamente invalidanti.
Purtroppo gli studi finora effettuati non hanno portato a nessuna cura reale e, peraltro, non sembra ci siano speranze per il futuro.
L’esperienza, però, ha insegnato al bipede alcune nozioni fondamentali per affrontare meglio la diffusione dei virus:

a ) RISPETTARE
Dovete capire che il canide non vi appartiene e va rispettato per quello che è.
Non dovete mai provare a farlo cambiare, a modificare il suo carattere per adattarlo alle vostre esigenze.
La sua meraviglia è esattamente quella.
Imparate ad apprezzarne le differenze e se non lo capite… parlate con lui… confrontatevi… ascoltate il suo corpo, osservate come posiziona le orecchie, come muove la coda, come piega il capo. Non forzatelo, ma spiegategli cosa pensate sia meglio… con calma: ricordatevi che lui non capisce la vostra lingua !!!
Rispettatelo se si rotola nel fango e poi torna da voi e vi vuole riempire di coccole;
Rispettatelo se corre lontano nel bosco, ma si gira a vedere dove siete come per dirvi:“ tranquillo… mi sto solo divertendo… torno subito… “… fatelo soprattutto quando vi fa arrabbiare, quando credete che “faccia apposta”, quando non vi dà ascolto…. Perché LUI è fatto così… ed è proprio per quello che non potete farne a meno.

b ) IMPARARE
Imparate dai cani, non smettete mai di voler capire cosa significhi realmente “vivere”.
Non vi credete superiori: NON LO SIETE.
Studiate i loro movimenti, come si avvicinano agli altri. Osservate i loro occhi mentre guardano un prato, un bosco, un tramonto. Hanno una luce che noi umani non potremo mai avere. Quella luce si chiama FELICITA’. Prendetene un pochino, giorno dopo giorno, e spalmatevela addosso… con le mani, con i pensieri, con i sogni, con le parole…
Ringraziate i vostri amici pelosi anche soltanto per esserci, per ascoltarvi quando state male, perché sono capaci di ridarvi il sorriso, per accucciarsi accanto la sera, per il modo in cui vi fissano, per come sono quella presenza che vi cambia il cammino. Non vi fermate ai primi momenti: loro non smetteranno mai di insegnarci.
Ad un certo punto, forse, la consapevolezza vi farà male fino alle lacrime…. ecco: quello sarà il primo attimo in cui capirete che la vita non era come la credevate voi… che le cose importanti sono altre… si nascondono nei piccoli angoli… in una finestra ancora chiusa la mattina, in una mano adagiata su una pancia che cresce, nel minuscolo battito che sentite appena, nell’odore del caffè il sabato, in un muso che vi scalda una gamba, nell’appoggiarsi ad un albero nel mezzo del nulla, nel veder nascere dei cuccioli, nella prima boccata di birra, nella polvere che entra in casa illuminata da un raggio di sole, nel sorriso di quello che “è solo un cane” e proprio adesso sta correndo insieme a voi… e vi riporta il bastoncino… e vi scodinzola e chiama il vostro nome come nessuno mai… e voi… e voi non sapete come fare per abbracciarlo abbastanza… perché il mondo è troppo piccolo per quanto lo amate.

c ) CONDIVIDERE
Condividete con loro il risveglio, il letto, il divano... condividete gli sguardi, i piccoli pezzetti di biscotto, gli odori della cucina... condividete il rumore del traffico, il piccolo scricchiolio delle foglie secche, la neve che tutto tace...
Condividete i passi... i passi... i passi... uno dopo l'altro... accanto... e condividete l'arrivo... qualunque esso sia... condividete i tramonti, il vino, le parole scritte... condividete il nervosismo, il dolore, le delusioni... fategli assaggiare le vostre lacrime... prendetegli una zampa quando non sta bene e parlategli sottovoce... raccontate loro di quando correranno ancora, di quando andrete di nuovo, insieme, a comprare il gelato... condividete la cialda, la coppetta semivuota, il fresco sulle labbra... condividete la scelta della casa, dei mobili, della macchina... i bagni al fiume... buttatevi dentro anche voi e fatevi sommergere dall'entusiasmo... condividete il fango, gli occhi che vi guardano e vi hanno già avuto... condividete solo gli amici veri, le emozioni di ogni giorno, la fantastica avventura che state vivendo... dormite insieme nel silenzio pieno dei vostri ricordi e dei vostri domani... condividete la vita... la vita... la vita... senza remore... senza vergogne o paure di essere giudicati... solo così sarete quel miracolo a 6 zampe che non smette di sorridere al mondo...


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Offline Mauro•Aaron

  • ...una vecchia leggenda narra, che quando un uomo accoglie e protegge un animale aprendogli la porta di casa, domani, anch'esso farà lo stesso aprendogli il cancello del Paradiso
  • Utente Smeraldo
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  • Post: 13.474
  • Solo il tempo ci dirà!
Cosa aspettarmi da un golden?
« Risposta #44 il: 20 Settembre 2014, 16:16:03 »
Praticamente siamo alla loro mercé!
Ah ah ah


Aaron Barbara & Mauro

 


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