Hai detto bene...
Dopo anni di convivenza, e di osservazione, io mi sono "canizzato"...
Forse troppo...
tant'è, che spesso devo fare l'o sforzo contrario, ovvero tradurre l'idea "canina" in qualcosa di comprensibile per gli umani...
Tempo fa, sono stato a cena con un caro amico di cui sono stato anche testimone di nozze...
eravamo a tavola e il loro bimbo, (piccolo) sul seggiolone continuava a fare i capricci...
e loro a turno:
Lorenzino, no...
Lorenzino, non fare così...
Lorenzino, non fare il maleducato...
Lorenzino di qua, Lorenzino di la...
Lorenzino era seduto di fronte a me, con la mamma a fianco il babbo a capotavola alla mia sinistra, e Tiziana a fianco a me...
Ad un certo punto, Lorenzino ha iniziato ad esagerare e Loro, vergognati, non sapevano come uscirne...
in effetti stava rompendo parecchio gli zebedei, e non si riusciva a parlare...
Non so cosa mi sia passato per la testa, non ci ho ragionato, ma ad un certo punto, all'ennesimo urlo, ho alzato la faccia, l'ho fissato negli occhi, e... ho RINGHIATO...
sommessamente ma in maniera ben udibile...
Loro mi guardano allibiti... Tiziana mi da una gomitata nel fianco...
io ci metto un attimo a realizzare che "forse" non era una cosa da fare...
ma...
Lorenzino si è ammutolito, ha abbassato la testa, e iniziato a mangiare la sua pappa...
... e per tutta la sera è stato zitto e buono, fino a quando è stata ora di andare a nanna...
evidentemente, il "MIO" modo di comunicare, è stato molto più efficacie e comprensibile...