Scusate, non voletemene ma stiamo un po' sfiorando l'assurdo..
Partiamo dalle fondamenta e diciamo che il linguaggio del cane E' DIVERSO da quello degli uomini, se siamo tutti d'accordo allora non possiamo pretendere dal cane che parli il nostro linguaggio anche sulle cose che non gli abbiamo insegnato..
Faccio un esempio: al cane spieghiamo che il resta significa "stai fermo dove sei finchè non torno da te", e quando lo fa bene lo premiamo con un tono di voce più brillante/ con premietti e giocando.
In quel momento il cane non ha imparato solo il resta ma ha anche imparato che quando siamo contenti e vogliamo giocare con lui cambiamo tono di voce. Per tutto quello che noi non spieghiamo, al cane rimane solo la sua prospettiva canina come soluzione interpretativa. Non solo ma ricordiamoci sempre che il cane è portato a generalizzare ( come d'altronde facciamo noi) , quindi i rituali che abbiamo con lui ,cercherà di applicarli in tutte le situazioni similari ( applica un modello di comportamento noto ad una situazione non nota) . A quel punto quando si avvicinano delle persone , per coerenza dovremmo spiegare alle persone ( che sanno discriminare di più dei cani) che il cane interpreta le variazioni di tono come un invito al gioco. Quindi se quando qualcuno si avvicina fa urletti, secondo voi come la interpreta il cane? "Devo aver fatto qualcosa di giusto, quindi adesso si gioca!!!"
Francamente se in questi casi la persona è stata avvisata, a quel punto ha accettato di giocare con il cane e lo fa consapevole che sta giocando con un animale..
Sarebbe come se tra persone, tu vuoi giocare a palla e ripeti "lanciami una palla", finchè l'altro non lo fa .. ma poi tu non sei pronto a prenderla( non tendi le braccia ) e la palla ti arriva in faccia, la responsabilità non è di chi la lancia e neppure della palla, ma solo di chi non essendo in grado pretende di giocare...
Se al cane insegniamo alcune cose del nostro linguaggio e lui da quel momento le interpreta correttamente di più non possiamo pretendere...