IL VECCHIO CANE
Te ne stai li nel dormiveglia accucciato in terra,
la vista, l'udito, non sono piu' quelli di un tempo,
adesso ami sonnecchiare, i passi si son fatti lenti,
i prati in cui un tempo adoravi correre,
ora vedono le tue sempre piu' corte passeggiate,
ma seppure ovattato ti giunge alle orecchie un passo familiare,
poi la mano, quella mano che ti accarezza testa e corpo
e tu ti senti rinvigorito, perche' e' la mano del tuo papa',
che cosi' tanto ami, faticosamente ti alzi, gli occhi appannati,
ma ancora carichi di tutto l'amore che provi,
la tua lingua si muove in un tenero bacio, la coda freme
gioiosa come quando eri un cucciolo, vieni stretto forte,
senti le lacrime del tuo papa' che ti bagnano il pelo,
tu continui a leccarlo, come per infondergli tranquillita',
come per dirgli papa' ci sono ancora e ti amo tanto.