Inizio con il libro della mia vita... con le parole che mi hanno spiegato cosa voleva dire, per me, camminare accanto ad un cane... fino ad allora avevo un vago sentimento che non riuscivo ad incanalare... lui mi ha aperto gli occhi e l'anima...
"È un amore disinteressato: Tereza non vuole nulla da Karenin. Non vuole nemmeno l'amore. Non si è mai posta quelle domande che torturano le coppie umane: mi ama? Ha mai amato qualcuna più di me? Mi ama più di quanto lo ami io? Forse tutte queste domande rivolte all'amore, che lo misurano, lo indagano, lo esaminano, lo sottopongono a interrogatorio, riescono anche a distruggerlo sul nascere. Forse non siamo capaci di amare proprio perché desideriamo essere amati, vale a dire vogiamo qualcosa (l'amore) dell'altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza."
“Fino ad allora era stato distesa con indifferenza, ma quando sentì la porta alzò la testa e guardò Tereza. Lei non riuscì a sostenere quello sguardo, le fece quasi paura. Karenin non guardava mai Tomàs in quel modo, soltanto lei. Mai però con un’intensità come quella di oggi. Non era uno sguardo disperato o triste, no. Era uno sguardo di una terribile, insostenibile fiducia. Quello sguardo era un’avida domanda: per tutta la vita Karenin aveva aspettato la risposta di Tereza e adesso le faceva sapere, con ancora più urgenza delle altre volte, che era sempre pronta a sapere da lei la verità. Per Karenin tutto ciò che viene da Tereza è la verità, anche quando le dice:”Siediti!”, oppure:”A cuccia!”, si tratta di verità con le quali lei si identifica e che danno un senso alla sua vita. Quello sguardo che esprimeva una terribile fiducia fu brevissimo. Un istante dopo Karenin poggiò nuovamente la testa sulle zampe. Tereza sapeva che nessuno l’avrebbe mai più guardata così.”
M.Kundera