Rileggendomi mi sembra di non essermi mai spiegata bene, del resto per iscritto non si riesce a esaurire l’argomento in breve tempo.
Renato sarebbe bravissimo, qui, a spiegarti di guardare il tuo cane…
Non è importante solo ciò che io mi aspetto da lui, ma che cosa lui si aspetta da me… e sì, i Golden sono cani proprio collaborativi, sono commoventi per quanto desiderano fare cose con noi. Anche solo portarti su un pacchettino quando svuoti l’auto dalla spesa…
Lavorare assieme sulle loro motivazioni e inclinazioni individuali è la cosa più bella.
Grazie Maria . Ma mi sopravvaluti.
Che dire? Io per scelta personale ho preso la via dell umanizzazione portata all’estremo.
Sono un eretico dichiarato.
Quindi forzo molto il rapporto con le tate, soprattutto con Kirotta ( con cui lo faccio da sempre).
Cerco di vedere nei sui occhi, ci cogliere le sfumature.
Vedo , non guardo. Perlomeno ci tento. Ho creato molto simbiosi nel rapporto ma ti confermo, come Maria saprà bene erudirti a riguardo, che per certi versi può esser disagevole se non controproducente.
Cercare un rapporto paritario, sul quale costruire una intesa speciale, mette in gioco i fondamentali dell’educazione cinofila. Quindi occorre un sapiente lavoro di compensazione, per non ritrovarsi un cane con
Piglio autoritario, dominante se vogliamo.
Charlie è diversa, caratterialmente è schiva verso il mondo, non timorosa… ma schiva. Solida nel quotidiano, emotivamente meno suscettibile di Kiri. Dotata di enorme intelligenza, quasi umana. Ma al contempo vive con me un rapporto umano/peloso più classico. Nonostante sia estremamente affettuosa con tutti.. e quasi invadente con me. Però è più… facile. Perché serenamente vive , appunto, il ns rapporto in maniera canonica. Kiki è più fobica, più complice. Kiki vive con me come se fossimo una cosa sola, ma è più emotiva. Che significa che , in certi momenti, sfoga questa sua caratteristica con atteggiamenti paritari. A volte di dominanza. E lo fa solo con me. In questi frangenti riporto il rapporto su binari classici. Altrimenti sarebbe poco gestibile.
Detto ciò, se Charlie mi si mostra nel suo insieme in maniera chiara ed inequivocabile ( anche per quel che concerne lacune o traumi subiti prima che la adottassi), la Kiki sa essere più enigmatica. Complice il fatto di aver uno sguardo piuttosto unico, tipicamente suo. Ma mi bastano alcune movenze, o certe occhiate, per intenderci .
Concludendo ti consiglio di seguire le preziose indicazioni della sempre attenta dama veronese. Ma seguile con coerenza e meticolosità. Sopratutto con costanza.
Per lanciarsi in certe sperimentazioni, e parlo per conoscenza , bisogna aver ben presente difficoltà e conflitti.
Io non son pentito, anzi. Ogni gg i ns giochi mentali mi intrigano, e vederla vivere ( Kiki) il mondo degli umani con la stesso approccio di un bimbo ( umano), mi apre sempre il cuore. Ma come già scritto è un lavoro di cesello, un costante equilibrio tra dottrina e sperimentazione . Assolutamente non facile.
Decisamente faticoso. Ma per me enormemente gratificante