Embé, c'è molta giurisprudenza sui reati di abbandono (727 c.p.) e maltrattamenti di animali (544-ter c.p.), nonostante le scarse informazioni perché "mio cuggino mi ha detto che...". Ciò significa che in un modo o nell'altro, anche e nonostante l'essere in Italia, vi sono state diverse condanne per i reati di cui sopra.
Lungi da me cercare di difendere il proprietario di quel povero cane... ci mancherebbe altro!
Esso ha tutta la mia riprovazione...
Quello che mi senti di ribadire però è che, per esperienza "sul campo" il caso in questione NON RIENTRA nei casi di maltrattamento animale....
Tu citi due articoli:
l'art. 544-ter. Maltrattamento di animali.
Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale (1).Non mi sembra che dalla descrizione che ha fatto Laura ci si trovi di fronte ad un caso trattato in questo articolo...
Passiamo all'altro, ovvero l'Art. 727 c.p.
Chiunque incrudelisce verso animali senza necessità o li sottopone a strazio o sevizie o a comportamenti e fatiche insopportabili per le loro caratteristiche, ovvero li adopera in giuochi, spettacoli o lavori insostenibili per la loro natura, valutata secondo le loro caratteristiche anche etologiche, o li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura o abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'ammenda da lire due milioni a lire dieci milioni. etc etc....Anche in questo caso non ci sono gli estremi per una denuncia penale... il cane non mi risulta che venga sottoposto a strazio o sevizie o fatice e quant'altro....
l'unica cosa che "potrebbe" avvicinarsi è "
li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura " ma torniamo a bomba....
Il cane non è detenuto alla catena (inferiore di 5 metri) ha un tetto sopra la testa di dimensioni ad occhio superiori agli 8 metri quadrati, e viene regolarmente nutrito...
secondo tutte le nostre leggi, è detenuto in maniera compatibile, visto che da nessuna parte si parla di quelle che sono le esigenze "affettive" che un cane ha....
Per la nostra legge, e per i nostri regolamenti attuativi regionali,
PURTROPPO
è sufficiente che sia detenuto secondo i criteri definiti dalla legge stessa, che abbiamo gia avuto modo di citare...
La triste realtà è che "se dovessero" ritenere maltrattamento questo caso, ci troveremmo improvvisamente i canili pieni di soggetti abbandonatio...
Basti pensare che tantissimio cani, probabilmente la maggioranza, nella nostra "bella Italia" sono detenuti in condizioni peggiori... basti pensare ai cani dei cacciatori, o ai cani da corte delle nostre cascine....
Come tutti sappiamo, tutti i cani andrebbero identificati, quindi microcippati o tatuati, ed iscritti nell'anagrafe comunale...
Nelle nostre cascine pensate sia così? Quanti di quei cani secondo Voi sono identificati (per non dire vaccinati...) ?
Eppure i veterinari delle ASL vanno e vengono dalle cascine per fare i controlli sulle mucche o su altri animali "da reddito"....
Come mai nessuno interviene?
Ho provato a chiederlo ad un conoscente, veterinario ASL della nostra zona....
Semplicemente perchè quando ci hanno provato, dicendo ai contadini che dovevano mettere i microchip etc etc, si son sentiti dire
"Boh non so... il cane non è nostro... dorme nel fienile, e gli diamo da mangiare poverino, ma mica è di nostra proprietà...."
e alla minima insistenza: "se volete potete anche portarvelo...."