Autore Topic: Il Nodo di Iona  (Letto 2871 volte)

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Offline M.Rosa&Renny

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Il Nodo di Iona
« il: 20 Febbraio 2019, 14:07:30 »
Oggi e’ una giornata di quelle. E c’entra poco il momento lavorativo da incubo o i travagliati accadimenti famigliari. Per “quelle” intendo le giornate, o le frazioni delle stesse, dove mi assale una tremenda malinconia e dove sento il bisogno fisico di farmi del male a livello emozionale. Mi diverto poco, e non sorrido molto. Lo so, ormai sono anni che cerco invece la serenita’, la pace. Ed emozioni differenti sono quelle che mi scassano dentro, che mi smuovono. Quelle che avidamente cerco, che mi fanno male. Consapevolmente. Ma mi fan voler bene alla vita. Le emozioni forti come la commozione, si. Ed allora capitano quelle giornate, come oggi, figlie di pensieri e di momenti. Che si sommano per poi esplodere in una ricerca spasmodica di pulsazione cardiaca. Pensieri, e momenti, del quotidiano. Il quotidiano, il mio, che coincide con quello delle mie due figlie con la coda. Accade cosi’ che, osservando chi arrivo’ 4 anni orsono cucciola o carezzando chi si aggiunse due inverni scorsi  adulta…pensi al tempo andato. Alle cose, fatte. Alle troppe, altresi’, in sospeso. Alle mille avventure che vorresti fare, che sai non ne farai che un decimo…ad andar di lusso. Pensi, rifletti, su quanto e come sei ormai dipendente dal tuo branco. I  ricordi so fanno strada, taluni in maniera violenta. L’uretere ectopico di Kira, le tribolazioni. La paura. Il dolore ancora forte per la perdita di Scott. I suoi ciuffi di pelo nel cassetto di Mary. Preziosi. Intimi. La vita rivoluzionata, gli orari ribaltatati. la Charlie, e con lei i pensieri ed i dubbi. Le sue angosce, il suo dolore. Il suo immenso ed imperscrutabile dolore. La stanchezza, il devasto fisico. Le sventure personali e famigliari che spesso condizionano duramente il quotidiano ed il futuro. Le cose belle ? Tante, tantissime. Infinite. Ma quando ho una di “quelle” giornate….cerco l’emozione diversa, appunto. E cosi’ ti ritrovi a far collegamenti cosmici tra il “poteva esser…” ed il “ “…se andava male”. Un algoritmo esistenziale imperfetto. Complicatissimo. Che porta inevitabilmente a cercar emozioni potentissime e violente. Quasi in maniera febbrile, poi, cerchi notizie. Vai a legger storie. Poesie, o dediche. Laceranti. Devastanti. Bellissime. Perche’ pure. Scevre da condizionamenti etico sociali. Le storie di amore tra Noi e Loro. Un Amore mai tradito, diversamente da    quello tra umani. Che e’ impuro. Imperfetto. Anche se fedele o votato o dedicato. ma pur sempre impreciso. Scalfibile. Penetrabile da forse piu’ o meno oscure o, solo e semplicemente, dal proprio egoismo. O egocentrismo. O , peggio, dalla propria superbia.
In queste storie d’amor perfetto, invece, tutto e’ violentemente vomitato fuori in termini di parole, emozioni, immagini. E sensazioni, che come per osmosi diventano tue. Le storie del vivendi e del vissuto, che inguriti e fai tue quasi d’incanto, sovente hanno odore differente. La gioia, la soddisfazione, il senso di completamento. Le prime. Il disincanto, il dolore isopportabile, la nostalgia. Le seconde. E cosi’ come leggo e respiro di amore facendo mie vicende attuali e fluide di chi come me vive con la coda, non posso negare che l’amore piu’ candido e bello lo inalo da chi continua e si ostina  in un addio mai detto per intero. Come  una perequazione armonica ma al contempo drammaticamente inflessibile ( ed implacabile) , chi tanto o troppo ama, ed ha amato, decisamente alto paga il dazio. La polpa si frantuma e non rimargina ne’ rigenera. Un oblio  ed un tormento proporzionali alla grandezza del sentimento provato. E come un vampiro mi nutro avidamente di questo dolore che faccio anche mio, perche’ con personale metro di giudizio taro la caratura morale e spirituale di un umano sulla scala del suo dolore. Non per sadismo o autolesionismo. E nemmeno per un deviato bisogno di strazio. Bensi’ per la necessita’ di conoscere lo strato piu’ profondo dell’intimo di una persona, spoglio da inibizioni dettate dello status sociale. O anche  da irrigidimento professionale . Nella nudita’ del dolore, che e’ un sentimento, generato dalla perdita di un amore. Altro sentimento. Li, e forse solamente li in quel luogo torbido e lucente al contempo, appare la grandezza etica e morale di un uomo. Personalmente sono costretto a condividere  importanti momenti della mia vita, in special luogo in ufficio, con persone verso le quali mi confronmto  con il rispetto dovuto dalle rispettive cariche. Ma con  le quali non provo empatia, ne’ sento una qualche vicinanza . tasluni godono di una certa stima, perche’ persone rette e leali. E di rimando mi comporto. Ma nulla piu’. Nel complesso, con la restante gente,  vivo lo stesso pathos che mi regalan le piastrelle grigie di un bagno pubblico londinese. Non per superbia, o invidia. Non le provo, anzi forse provo compassione. Beh si’ perche’ viver con la coda mi ha insegnato ad affinar i sensi, oltre che ad usar calibri differenti. Non ho frequentazioni, o solo minime, con chi vive solo su  due piedi. Mi sono indifferenti, in maniera totale. Aberro  chi invece prova astio o disgusto verso chi reputo miglior compagno di vita. E non perdo occasione per averci scontri, anche feroci.Mai e poi mai potrei viver una vita con una persona che non vive le tate come le vivo io, o che ne stesse anche solo lontana. E' addirittura fuori dal mio comprendonio!  Avendo quindi gia’ di mio operato una scrematura non indifferente nei rapporti con la mia specie, analizzo continuativamente chi invece come me vive con la coda. Non spesso, ma capita, ho letto storie felici di vita vivendi. Smascherate poi , in maniera triste, da solerti ed asettici addii quando lo scorrer dell’acqua veniva a cessare. Questo mi ha sempre lasciato attonito, stranito. Perche’ descriversi felici e completi, raccontarsi accuratamente in un dinamismo esistenziale intrigante e passionale, non puo’ improvvisamente smetter di esistere. E stop. Nell’umanesimo la comprensione del circolo della vita va compreso ed accettato. La morte e’ figlia della vita, o viceversa. La legge non scritta, il dogma, e’ che il dolore va’ superato il prima possibile. Con la serenita’ di una accettazione spirituale che e’ molto tantrica. E nella cultura cristiana la rinascita e’ gioia, non dolore. Ecco, questa ultima mia disamina e’ quella che sposo e mi piace, nonostante io sia ( per mia  scelta) figlio di una cultura celta che parte dal triskell , scolpisce una croce cristiana con il legno dell’Albero della Vita e termina con le opere  di S. Patrizio. Questo mio dualismo cristiano e pagano , se per certi versi complica non poco le mie scelte, per molti altri mi permette una visione d’insieme ed a colori. Fuori dall’ottica viziata dal poliedro sociale. Riesco a capire, ed a provare, lo stesso dolore reale di chi scrive o narra. E il sapore delle lacrime che mi scendono e’ salato. Mentre capisco immediatamente quando la finzione e’ fine a se’ stessa, come nel piu’ mediocre dei teatri ( ed e’ una cosa ancor piu’ triste dell’accettazione silente , asettica ed indolore, della fine del flusso armonico amoroso che ci lega ad un amico con la coda). L’ uomo che soffre , si scanna fuori e dentro, bestemmmia e prega per la sua perdita….e’ portatore nudo del Prezioso tra i preziosi. Come  i danteschi Paolo e Francesca,  illustrati da Dore’. O ancora, rimanendo sul tosco, come il dolore di un novello Ugolino. Immagini, e frasi, e sospiri forti. Potentissimi.  Possono esser gridate. O sussurrate. Posson celar urla di disperazione. Ma anche lacrime dolci, copiose. Mute.  Tutto cio’, tutto questo turbine , tutto questo fluido che pompa nei tubi…e’ bellissimo. Violento. Squassante. Oltremodo devastante. Ma bellissimo. E’ l’emozione piu’ forte, che ti mette piu’ a dura prova. E tenace devi restare per non metterti la testa tra le mani, ma solo commuoverti. Piangere. Accettare e capire, come se stessi accettando e capendo cio’ che non ancora tuo sara’ tuo poi. Questa belta’, questa limpidezza di animo e di spirito. Queste unghiate nella schiena, sono quanto ancora di bello la mia specie sa’ darmi. Esistono "sub razze" speciali, ed io  cerco quelle. Che mi fanno accettar il destino gia’ stato e quello a venire, e che corre su di  un treno per me troppo veloce. O, come dico spesso, sabbia che scorre in clessidre di diversa capienza. Questa giornata, una di “quelle”, probabilmente figlia anche della insofferenza crescende per la mia razza, mi spinge a cercar la cosa che pulsa. Essa non sta dietro ogni doppiopetto o tailleur. Ne’  dentro ogni tuta blu, o scussale da casalinga. Il tamburo silente lo possiediamo tutti, che batte forte a comando. Il timpano che spacca e’ merce di pochi. Le piu’ belle parole di amore, la piu’ grande delle nostalgie, il piu’ acuto dei dolori….lo si puo’ provare solo verso chi ama con amore non umano e non viziato. E berne sorsate, di queste lacrime senza volto, mi disseta l’anima.
Ora io non so perche’ ho scritto, anzi descritto, questo mio stare. Meglio forse dire che l’ho scritto perche’ in autonomia mi si e’ travasato fuori dal dentro. E ho deciso di  far tracimare tutto quanto sopra qua, sul forum. Forse perche’ so’, anzi  lo so di per certo, che qualcuno puo’ capire benissimo. Che altri, tra noi, hanno necessita’ simili se non eguali. Una fame che ha morsi un po’ sovrapponibili ai miei. Di rimando sono consapevole che puo’ esser letto con interpretazioni soggettive, e ci mancherebbe. Fermamente spero, e lo dico col cuore, che invece in molti siano immuni da questa mia necessita’ e che, anzi, non necessitino di forzar la mano a se’ stessi…per trovar quanto di bell’amore  c’e’ ancora nella nostra specie. Ringrazio x  la tenacia e la pazienza  chi ha letto !
« Ultima modifica: 20 Febbraio 2019, 14:48:37 da M.Rosa&Renny »
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Offline Techila

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #1 il: 20 Febbraio 2019, 14:36:53 »



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Offline MARCANTONIO

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #2 il: 20 Febbraio 2019, 16:13:31 »
Renato, in cio' che hai scritto, rivedo molto di me stesso, stesse cernite di persone (parenti inclusi), stesso struggente bisogno di far sfogare le mie emozioni, sia belle che brutte (ed e' per questo che scrivo cosi' tanto), poi con gli anni, mi accorgo anche di peggiorare, che tendo ad isolarmi sempre piu', che per me non esisono feste, se non con a fianco, mia moglie e le mie "bestiacce",che posso essere incazzato, amareggiato, o preoccupato, ma mibasta vedermi venire correre incontro loro per rassenerarmi.

















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Offline M.Rosa&Renny

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #3 il: 21 Febbraio 2019, 20:46:07 »
Renato, in cio' che hai scritto, rivedo molto di me stesso, stesse cernite di persone (parenti inclusi), stesso struggente bisogno di far sfogare le mie emozioni, sia belle che brutte (ed e' per questo che scrivo cosi' tanto), poi con gli anni, mi accorgo anche di peggiorare, che tendo ad isolarmi sempre piu', che per me non esisono feste, se non con a fianco, mia moglie e le mie "bestiacce",che posso essere incazzato, amareggiato, o preoccupato, ma mibasta vedermi venire correre incontro loro per rassenerarmi.

.... si amico mio. Si.
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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #4 il: 04 Marzo 2019, 16:15:15 »
..piove. Un'altra giornata di quelle.
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Offline Ely93

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #5 il: 04 Marzo 2019, 22:04:32 »
Dai Renato.. ❤️

Offline LaMaria

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Il Nodo di Iona
« Risposta #6 il: 05 Marzo 2019, 08:30:35 »
Ho letto stamane. Mi spaventava la lunghezza del testo ma credo - credo - di aver capito.
Non so se ho mai provato nulla di simile. Anzi, rifuggo dallo struggimento, forse per paura. Cerco sempre di respirare.
Sono una persona pragmatica: ieri il tempo era orrendo, e dopo il lavoro al computer sono andata a lavare la cana...
Di certo lei è ormai un pezzo di me, e però cerco di accogliere le persone per ciò che sono in grado di dare. Certo, ho la fortuna di non dover condividere tempi lavorativi con gente che non mi è affine. E ho attorno una grande tribù familiare - fatta di genitori, sorelle, zii, cugini, suoceri, cognati, figli e nipoti - che mi fa sentire serenamente custodita in un processo vitale d’amore.
E coltivo una fede antica condivisa, riempiendomi di stupore per la poesia e la verità degli antichi testi sacri, che invitano alla condivisione di gioia e di dolore.
Ultimamente ho a che fare, per lavoro, con persone più giovani di me (venti, trent’anni in meno). E mi riempiono di gioia e di speranza.
Mi sento - a volte mi impongo - di essere benevola, perché alla mia età non vale la pena di essere una persona triste e arcigna.
E sicuramente molto imparo dallo scodinzolìo felice di Maebh.
Un abbraccio, Renato.

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #7 il: 05 Marzo 2019, 08:57:12 »
Ho letto stamane. Mi spaventava la lunghezza del testo ma credo - credo - di aver capito.
Non so se ho mai provato nulla di simile. Anzi, rifuggo dallo struggimento, forse per paura. Cerco sempre di respirare.
Sono una persona pragmatica: ieri il tempo era orrendo, e dopo il lavoro al computer sono andata a lavare la cana...
Di certo lei è ormai un pezzo di me, e però cerco di accogliere le persone per ciò che sono in grado di dare. Certo, ho la fortuna di non dover condividere tempi lavorativi con gente che non mi è affine. E ho attorno una grande tribù familiare - fatta di genitori, sorelle, zii, cugini, suoceri, cognati, figli e nipoti - che mi fa sentire serenamente custodita in un processo vitale d’amore.
E coltivo una fede antica condivisa, riempiendomi di stupore per la poesia e la verità degli antichi testi sacri, che invitano alla condivisione di gioia e di dolore.
Ultimamente ho a che fare, per lavoro, con persone più giovani di me (venti, trent’anni in meno). E mi riempiono di gioia e di speranza.
Mi sento - a volte mi impongo - di essere benevola, perché alla mia età non vale la pena di essere una persona triste e arcigna.
E sicuramente molto imparo dallo scodinzolìo felice di Maebh.
Un abbraccio, Renato.
Queste tue doti, Cara mia, ti rendono una persona preziosa.
Una medicina.Uno scoglio .
Per chi eventualmente, a te vicino per amicizia o per caso, cercasse un appiglio durante la propria tempesta esistenziale.
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Offline dani

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #8 il: 05 Marzo 2019, 17:33:56 »
Ciao Renato ho letto tutto e non so se ho compreso il tutto , io come Maria sono molto pragmatica e razionale, rifuggo da emozioni e ricordi. Quando ho giornate come quelle che dici tu il mio antidoto è sfinirmi fisicamente in qualsiasi attività, pulisco,cammino,nuoto. Non pensò mai e poi mai,me lo sono imposto, a ciò che poteva essere, non esistono se e ma,questo è ciò che mi ha insegnato la mia vita ,se una cosa è successa ,mi è capitata è perché così doveva essere purtroppo così stava scritto è così è stato. Ci sono stati anni di enorme dolore nella mia vita, mi stavo annientando ma invece c’è l’ho fatta, mi sono rialzata sempre,ho imparato che sono forte .io nelle difficoltà non mi chiedo mai il perché, intanto non c’è. Ho poche amicizie ,molte conoscenze,ho imparato a prendere le persone per ciò che sono e per ciò che possono darti,cerco di non giudicare mai se non conosco, perché ognuno di noi si porta dentro esperienze,dolori che non sappiamo e che l’hanno portato ad essere in quel modo. Ho un principio che seguo ,il passato è passato,il domani non sai,l’importante è l’oggi.Vivo giorno per giorno.con la consapevolezza che qualsiasi cosa accada io posso affrontarla.

Offline stefanocer

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #9 il: 05 Marzo 2019, 18:57:04 »
Renato sei tu...

come ti ho detto qualche giorno fa, anche io ("rifuggo dallo struggimento" cit.), una sorta di autoprotezione, cerco... cerco... di elaborare i "lutti", di vario genere e tipo, in modo razionale ed il più veloce possibile..
in un modo simile a chi mi ha preceduto nel topic, un trauma da piccolo mi ha forse aiutato a creare questa finta scorza e questo procedimento distaccato...
e chiedo anche venia per la mia scarsa o nulla partecipazione ai vari topic di.. rievocazione...  vi sono vicino, vicinissimo ma non riesco/voglio quasi mai ne a partecipare ne a leggere....   :group:

meteopaticamente invece sono ancora più strano.. gli estremi mi hanno sempre attratto e affascinato.. una sfida... e anche una grigia giornata non mi turba... poi arriva sempre il sole... ( o la neve..  ;))


Offline M.Rosa&Renny

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #10 il: 05 Marzo 2019, 19:05:38 »
Si Ste, probabilmente sono io. Non so , nella vita sopratutto prima di conoscere Mary ho fatto e provato e vissuto per scelta ogni situazione possibile immaginabile. Per curiosità o necessità. Sempre alla ricerca. Poi mi son calmato o forse mi son solo assestato. La dipartita di Scott concomitante o quasi a travagliate vicende personali mi ha dato uno scossone . Ancora.... e tra le varie dimensioni esplorate me ne ha spalancata una nuova. Potente. Magnetica. Che con l’arrivo della piccola Kira divenne la MIA nuova dimensione. E tutto cambiò orizzonti. Si Ste, non sono una persona facile.... purtroppo...
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Offline stefanocer

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #11 il: 05 Marzo 2019, 19:11:26 »
nessuno di noi è "facile"..
abbiamo dei trascorsi, più o meno pesanti e abbiamo (anche se non ne siamo sempre consapevoli) una forza interiore adeguata per gestirli; un aspetto della tua "gestione", l'essere comunicativo e spontaneo è sia bello che efficace!
take care!


Offline Vega87

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #12 il: 06 Marzo 2019, 09:14:43 »
nessuno di noi è "facile"..
abbiamo dei trascorsi, più o meno pesanti e abbiamo (anche se non ne siamo sempre consapevoli) una forza interiore adeguata per gestirli; un aspetto della tua "gestione", l'essere comunicativo e spontaneo è sia bello che efficace!
take care!

Sono pienamente d'accordo con te Ste. Tutti noi non siamo "facili" chi più chi meno, ma per quanto mi riguarda non è assolutamente un difetto..anzi.
In Paradiso si entra per favoritismo. Se si entrasse per merito, tu resteresti fuori ed il tuo cane entrerebbe al posto tuo

Offline LaMaria

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Re:Il Nodo di Iona
« Risposta #13 il: 06 Marzo 2019, 10:47:00 »
nessuno di noi è "facile"..
abbiamo dei trascorsi, più o meno pesanti e abbiamo (anche se non ne siamo sempre consapevoli) una forza interiore adeguata per gestirli; un aspetto della tua "gestione", l'essere comunicativo e spontaneo è sia bello che efficace!
take care!

bella Ste.

 


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