Autore Topic: I TRE MOSCHETTIERI  (Letto 6081 volte)

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I TRE MOSCHETTIERI
« il: 02 Dicembre 2011, 16:25:24 »
PROLOGO


La nostra storia ha inizio e si dipana nella Francia di fine seicento, inizi settecento, sotto il regno di Luigi XIV detto il Re Sole e della sua ombra nera il cardinale Richelieu.
Erano tempi bui, dove i nobili erano una casta di privilegiati ed il resto della popolazione non aveva niente.
Era anche un'epoca di guerre e cospirazioni, per tale motivo il Re Sole si era circondato di una truppa d'elite per la sua sicurezza, erano i moschettieri del re, la loro divisa prevedeva un mantello azzurro con una croce bianca nel mezzo, una spada con cui erano abilissimi ed un moschetto.
In contrapposizione anche Richelieu, aveva le sue guardie, le famigerate guardie del cardinale, tra loro ed i moschettieri non corse mai buon sangue, anche perche' mentre quest'ultimi erano al servizio del re della regina e della nazione, le guardie erano solo esclusivamente al servizio del temibile cardinale.
Questa storia Vi portera' in questo mondo, vi parlera' d'intrighi, amori, passioni, castelli , gioielli e duelli.
Lettore chiudi gli occhi e fatti trasportare nel passato.
Teo Artu' e Rocky

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Re:I TRE MOSCHETTIERI
« Risposta #1 il: 02 Dicembre 2011, 16:59:34 »
! PARTE


Era un freddo inverno quell'anno nella regione dell' Armagnac la vecchia casa colonica in pietra romana, aveva conosciuto tempi migliori, eppure aveva un non so che di maestoso che ne tradiva le nobili origini.
Quella zona dell'Armagnac, era conosciuta anche con il termine Guascogna, avuto in eredita' dai suoi signori e protettori, tutti spavaldi ed audaci.
Nella casa dell' ultimo signore Poldo D'Artagnan, fervevano i preparativi, era tempo ormai che il giovane erede, come tutti i suoi avi prima di lui, prendesse servizio come moschettiere alla corte del Re a Parigi.
Il fuoco crepitava lento nel caminetto, lanciando bagliori e proiettando calore nell'ampia sala studio, seduto Poldo dava le ultime raccomandazioni al giovane Teo, gli diceva come doveva sentirsi onorato del compito affidatogli, gli raccomandava di non entrare in inutili duelli o liti ed infine gli porse una lettera di raccomandazione per il generale dei moschettieri suo vecchio compagno d'armi.
Il giovane Teo non stava piu' nella pelle, finalmente via da quella monotona vita di campagna, via verso la citta' vera e chissa' quali avventure, era diventato con l'addestramento paterno un abilissimo spadaccino, niente gli faceva paura e il sangue gli pulsava forte dentro le vene come a tutti i giovani.
Cosi' l'indomani, subito dopo il canto del gallo Teo D'Artagnan, prese la sua spada, i suoi pochi averi, mise al sicuro la lettera di raccomandazione e parti' alla volta della capitale.
Teo Artu' e Rocky

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Re:I TRE MOSCHETTIERI
« Risposta #2 il: 02 Dicembre 2011, 19:51:44 »
Il cammino verso Parigi era lungo, forse anche pericoloso, ma il nostro giovane non conosceva paura ed agognava l'avventura.
Cammin facendo giunse ad una locanda, decise di fermarsi per la notte, prese alloggio e poi scese a mangiare un boccone.
Si era appena seduto, quando vide giungere una carrozza da cui scese una golden bellissima, seppe in seguito che si trattava di Milady Cassandra, assieme a lei scesero anche tre brutti ceffi un certo Ben, il capo enorme golden scuro, gli altri due tangheri si chiamavano Zeus e Jason.
I quattro entrarono con fare spedito nella locanda, e si diressero prorio verso il tavolo di Teo, "bifolco prendi i tuoi stracci e vattene in un altro posto che qui dobbiamo sederci noi e la signora", cosi' esordi' il truce Ben, Teo li guardo' uno a uno, mentre la sua zampa accarezzava lieve l'elsa della spada, "sei sordo? t'ho detto di alzarti e andartene" continuo' furioso Ben, Teo ne aveva abbastanza di quel prepotente e rispose" Messere se non fosse qui presente una signora e non avessi cose piu' importanti da fare vi darei una bella lezione, ma non ho voglia di perdere il mio tempo con Voi".
A quelle parole Ben divenne paonazza dalla rabbia, come Lui, una delle migliori lame di Francia, insultato e provocato da un bifolco, sguaino' la spada e fece per avventarsi su Teo che fulmineamente aveva estratto la sua, quando Milady Brenda urlo' un ordine preciso e Ben rinfodero' la spada e si allontano' verso un altro tavolo, ma disse rivolto a Teo, "non manchera' occasione che pagherete il vostro affronto", Teo fece spallucce e non rispose.
All'alba i quattro ripartirono in fretta e furia nella loro carrozza, Teo pago' il conto e riprese la strada per Parigi.




Fine 1 parte
Teo Artu' e Rocky

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Re:I TRE MOSCHETTIERI
« Risposta #3 il: 03 Dicembre 2011, 21:04:08 »
2 PARTE


L'arrivo a Parigi per un giovane che era sempre vissuto in campagna, fu abbastanza traumatico, che differenza tra quella citta' piena di gente rumori e traffico e la quiete del suo paesino.
Per prima cosa il giovin D'artagnan si mise in cerca di un alloggio, giro' un po' finche' non trovo' una locanda che poteva fare al caso delle sue finanze.
L'uomo che gli affitto la stanza non gli ispiro' gran simpatia, ma la camerierina che lo accompagno al suo alloggio gli trafisse con uno sguardo il cuore meglio di un colpo di spada.
Si chiamava Cloe ed era una goldenina dolcissima con lo sguardo e un musetto da perderci la testa.
Adesso pero' aveva altre priorita' che non fare il cascamorto, si doveva recare dal generale compagno d'arme di suo padre, il Marchese Carlo Dupont, e doveva passare pure al convento dei carmelitani scalzi a salutare la badessa Ross de la mouche, che in gioventu' era stata un'avventuriera sfrenata, che aveva conosciuto Poldo D'Artagnan di cui era diventata confidente, poi ebbe una crisi mistica e si rinchiuse in quel monastero, anche se si mormorava, ma molto sotto voce, che certi antichi vizi, non li avesse del tutto persi.
Cosi' con animo allegro ed alla cintola la sua fida spada, s'inoltro per le rumorose vie di Parigi diretto al quartier generale dei moschettieri.
Teo Artu' e Rocky

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Re:I TRE MOSCHETTIERI
« Risposta #4 il: 03 Dicembre 2011, 21:56:04 »
L' ufficio del Marchese Carlos ed il quartier generale dei moschettieri, era poco discosto dal palazzo reale, ubicazione giustificata dal fatto che i moschettieri dovevano arrivare celermente a richiesta.
Il giovin Teo vi arrivo' fischiettando ed inizio a salire le scale facendo i gradini due a due, era tale la sua irruenza che non si accorse di un gruppetto di moschettieri, che sostava conversando sul pianerottolo e ne travolse uno facendolo cadere.
"poffarbacco messere" strepito il moschettiere caduto, "almeno abbiate la decenza di scusarvi per la vostra maleducazione".
A Teo, anziche' pensare a scusarsi, venne da ridere e cio' mando' su tutte le furie il moschettiere,"messere mi chiamo Desmo Porthos  se non siete un gaglioffo mi darete soddisfazione e pertanto presentatevi a mezzogiorno in punto, con due padrini presso le mura del convento delle carmelitane scalze".
Teo lo guardo', capi' che non avrebbe potuto evitare il duello e rispose"d'accordo signor mio, mi chiamo Teo D'Artagnan, sono appena arrivato in citta' non conosco nessuno, e non ho padrini, ma siate certo non manchero' all'appuntamento".
Detto questo levandosi il cappello piumato saluto e riprese a salire i gradini.
Teo Artu' e Rocky

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« Risposta #5 il: 03 Dicembre 2011, 22:14:58 »
Continuando a salire incrocio' un altro gruppetto di moschettieri e noto' che ad uno di essi era caduto un fazzoletto, premurosamente lo raccolse e glielo porse.
Rimase meravigliato di come il moschettiere negasse fosse suo ed insiste' , magari alla maniera dei guasconi, ma gli disse che lui non era un bugiardo e che quel fazzoletto, apparteneva a Lui.
Risultato il moschettiere si adombro', dichiaro' di chiamarsi Ben Aramis e che lo sfidava a duello, guarda caso solito posto dietro il convento.
Teo accolse anche quella sfida anche se si trattava di farla mezz'ora dopo il primo duello, ripete' la storia della mancanza di padrini e torno' a salire le scale.
Era quasi giunto a destinazione quando per puro caso fortuito sbatte' contro un altro moschettiere strappandogli una smorfia di dolore, malgrado stavolta avesse prontamente chiesto scusa si ritrovo con un nuovo duello, al solito posto solo alle 13 ed il nome del moschettiere, Romeo Athos.
Finalmente giunse alla stanza del marchecse generale Carlo busso' e fu fatto entrare.
Il marchese era ancora giovane e aitante, quando seppe chi fosse Teo ed a quale scopo era venuto da lui, si mise a raccontare mille aneddoti e storie delle avventure che avevano avuto lui e Poldo.
Poi pero' gli disse una cosa che lo gelo', non sarebbe diventato subito un moschettiere, ma avrebbe dovuto fare un periodo d'apprendistato e meritarsi la casacca.
Detto questo lo congedo'.




FINE 2 PARTE
Teo Artu' e Rocky

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« Risposta #6 il: 04 Dicembre 2011, 12:12:33 »
3 PARTE


Era ancora presto per recarsi all'appuntamento con i duelli ed il guascone, penso di uitilizzare il tempo che mancava per andare a trovare la badessa, oltretutto si sarebbe trovato vicino al posto convenuto.
La badessa lo accolse a braccia aperte, era una donna che in passato aveva visto tempi migliori, adesso nonostante fosse notevolmente ingrassata e incurvata, i lampi degli occhi tradivano ancora il suo antico spirito.
Rivolse a Teo numerose domande sia su lui, che su suo padre, si premuro' di sapere se aveva trovato una giusta magione a Parigi, alla risposta affermativa del guascone ne fu quasi dispiaciuta, forse era stata sua intenzione alloggiarlo in convento, ma poi si riscosse da una scrivania prese 20 scudi e li regalo' al guascone.
Stettero ancora un po' a conversare amabilmente, Teo sentiva un'istintiva simpatia per quella abbondante badessa ed il tempo scorse veloce, uno sguardo alla grande clessidra sul tavolo e si rese conto che era ormai ora di recarsi all'appuntamento, saluto quindi Madre Ross promettendole che sarebbe tornato a trovarla e ando' a quello che poteva rivelarsi un incontro fatale, ma lui era giovane e faceva affidamento sulla sua grande abilita' di spadaccino.








« Ultima modifica: 04 Dicembre 2011, 18:40:33 da MARCANTONIO »
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« Risposta #7 il: 04 Dicembre 2011, 18:48:31 »
Dovete sapere, che all'epoca i duelli erano stati vietati da un editto del re e le guardie del cardinale erano tenute a far rispettare l'editto arrestando i duellanti, cio' pero' non impediva che questi continuassero piu' o meno tacitamente.
C'erano anche numerosi scontri armati tra i moschettieri e le guardie, non si sopportavano proprio, nell'ultimo proprio Athos er astato ferito e D'artagnan quel giorno sulle scale involontariamente gli aveva proprio colpito la ferita.
Le campane avevano appena finito di scandire le dodici, quando sul prato antistante il convento, giunsero quasi in contemporanea i tre moschettieri e D'Artagnan.
"bene" disse Porthos "vedo che il fegato al ragazzo non manca, pensavo non sarebbe venuto ed invece eccolo qui".
"Non mi dire che e' con lui che ti devi battere" disse Aramis, "anch'io mi devo battere con lu", "pure io" chioso' per ultimo Athos.
D'artagnan fece un grande inchino ai tre e disse di non preoccuparsi che li avrebbe soddisfatti tutti.
I tre moschettieri risero a quella smargiassata, dopo di che Porthos sguaino' la spada e si avvicino al guascone, che sfodero la sua e si mise in guardia.
Tutto andava ad iniziare.
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« Risposta #8 il: 04 Dicembre 2011, 19:08:45 »
Desmo Porthos aveva attaccato con baldanza e ridendo convinto di far un boccone del guascone, ma si era ricreduto subito dopo il primo scambio di colpi, aveva capito che di fronte aveva una gran lama sicuramente migliore della sua.
Stavano schermagliando da circa cinque minuti, quando si udi' forte"fermi in nome del cardinale siete tutti in arresto", si voltarono e videro avanzare veloci otto guardie del cardinale comandate dal terribile Rockefort, che alla locanda si era presentato col nome di uno dei moschettieri, ma in realta' si chiamava Jaco.
"ah c' e' pure il cencioso, stavolta non ci sara' Milady Brenda a salvarti".
I moschettieri parlarono tra loro che fare, arrendersi o combattere?, le guardie erano in numero doppio a loro, Romeo disse" loro sono otto e noi solo tre, che facciamo", "come tre, siamo quattro", intervenne D'artagnan, "io non sono ancora stato nominato moschettiere, ma nel cuore gia lo sono e non mi arrendero' mai agli sgherri del cardinale", quelle parole fecero pendere decisamente l'ago della bilancia, sguainarono le spade e si gettarono sulle guardie.
Ogni moschettiere aveva di fronte due avversari, ma non se ne curavano, dal suo canto Jaco Rockefort forte del numero e  della sua abilita' con la spada, prevedeva una facile vittoria.
A lui era toccato in sorte come avversario, proprio D'Artagna, questi aspetto l'attacco della prima guardia e se ne sbarazzo' con un unico micidiale affondo, a quel punto era una questione privata tra lui e Rockefort.
I moschettieri nonostante l'inferiorita' numerica, ebbero ben presto ragione delle guardie, rimaneva un solo duello in atto, quello tra Jaco e Teo e proprio quando stavano per decidersi ad intervenire, Teo con una finta superba, riusci' ad entrare nella guardia di Rockefort e ferirlo.
Il duello era terminato, quattro guardie giacevano morte, i moschettieri lasciarono che Rockefort e le guardie superstiti, tutte ferite abbandonassero il campo.
"bene ragazzo ti sei comportato benissimo" disse Desmo Porthos, "sei davvero degno di unirti a noi" continuo' Aramis, Teo ne fu fiero, poi i moschettieri puntarono le spade al cielo invitando il guascone ad unire la sua alle loro, ed urlarono quello che sarebbe diventato il loro grido di battaglia.
"tutti per uno e uno per tutti", "ed adesso andiamo tutti a festeggiare la vittoria in osteria" proclamo' Desmo che era il gaudente del gruppo.




FINE 3 PARTE

Teo Artu' e Rocky

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« Risposta #9 il: 05 Dicembre 2011, 13:43:38 »
4 PARTE


I quattro si recarono a festeggiare all' osteria il Corvo, gestita da una seducente canina di nome Blondy, questa era anche l'amore segreto di Aramis, ma per il momento Teo D'Artagnan ignorava la cosa.
Scelsero un tavolo lungo un po' appartato ed iniziarono a bisbocciare, ben presto altri moschettieri si unirono a loro,tra questi Teo si trovo' particolarmente bene con Billy e Skipper due amiconi che viaggiavano sempre insieme.
Mentre i nostri amici festeggiavano, nel palazzo del cardinale regnava un cupo silenzio.
Il cardinale camminava avanti e indietro per il suo studio, gli erano giunte le notizie che il suo uomo migliore era stato sconfitto ed umiliato in duello e questo l'aveva fatto innervosire parecchio, oltretutto fremeva per una visita che attendeva da un momento all'altro e il suo sguardo si posava sovente sulla grande clessidra da tavolo.
Il cardinale da laico si chiamava Ginger ed era stato un bob tail grande e robusto, aveva intrapreso la carriera ecclesiastica per sfuggire alla vendetta di un marito geloso, e con quella carriera aveva trovato il percorso della sua vita, aveva fatto una carriera fulminante ed in quel momento si trovava ad esser l'uomo piu' potente del regno forse anche del re.
Era assorto nei suoi pensieri, quando dopo un lieve tocco la porta si apri' ed entro' Milady Brenda.
Teo Artu' e Rocky

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« Risposta #10 il: 05 Dicembre 2011, 14:29:03 »
"Carissima Brenda, com'e' andata la missione? dimmi qualcosa di positivo almeno tu" disse il cardinale a milady,"si eminenza e' andato tutto bene sono riuscita a mettere zizzania con gli inglesi credo che bastera' un nonnnulla ed entreremo in guerra" rispose sfoderando un sorriso dei suoi Brenda.
A quelle parole il cardinale ando' in sollucchero, finalmente il suo piano prendeva forma, c'era solo un tassello che mancava, ma a quello ci avrebbe pensato lui.
"Benissimo milady ho convinto il re a dare tra un mese un gran ballo di corte e sottilmente gli ho suggerito di far indossare alla regina Lea i gioielli che gli ha regalato tempo fa, voglio proprio vedere come fara' la regina Lea a farlo visto che ne ha regalato uno al suo amante Zeus Buckingam, sara' questo il pretesto per scatenare la guerra e screditare la regina", cosi' disse sorridendo sinistramente Kevin a milady.


Intanto i moschettieri alquanto brilli, stavano per lasciare la locanda e fu in quel momento che Teo vide Aramis amoreggiare con Blondy, chiese lumi a Desmo Porthos che ridendo gli confermo' la cosa.
Poi Desmo rivolgendosi a Teo disse"ogni moschettiere che si rispetti deve avere un attendente, vedi quel giovane golden laggiu', cerca lavoro e s'accontenta di poco, si chiama Artu', e' un po' tonto, ma forte e ti potra' essere utile".
Teo acconsenti' dopo una breve trattativa assunse Artu' ed insieme si diressero verso l'alloggio di Teo.
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« Risposta #11 il: 05 Dicembre 2011, 14:57:48 »
I due arrivarono all'alloggio che ormai imbruniva, avevano appena aperto la porta che Cloe piangendo si avvicinoì a D'Artagnan e lo supplico d'aiutarla, infatti il proprietario minacciava di batterla perche' quello per Lei era il secondo lavoro, il primo era damigella della regina e il proprietario sosteneva che Cloe fosse una lavativa e perdigiorno, che meritava per questo una buona dose di legnate.
Proprio mentre Cloe raccontava giunse il proprietario della locanda sbraitando, il guascone che aveva gia' gli occhi in fiamme, estrasse la spada e la punto sul vegliardo, che vista la malaparata, balbettava le scuse piu' strampalate, ma Teo rimase inflessibile e gli disse che se avesse continuato con quell'atteggiamento o peggio ancora avesse battuto Cloe, lui l'avrebbe infilzato come un pollo.
Il proprietario vedendo che non erano minacce vane, s'affretto' a promettere e poi giro' i tacchi e se ne ando'.
Cloe non finiva piu' di ringraziare il guascone, ma questi si scherni' dicendo che chiunque al suo posto si sarebbe comportato' cosi', in realta' invece la givane donzella stava lasciando sempre piu' una traccia indelebile nel suo cuore.
Poi Teo fece preparare un pagliericcio nella stalla per Artu', gli fece portare una discreta cena che consumo' assieme a lui, dopodiche' s'ando' ad infilare sotto le coltri, era stata una giornata piena e stressante, pensava che si sarebbe addormentato subito, ed invece il sonno tardava, davanti a lui c'erano sempre gli occhioni di Cloe.




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« Risposta #12 il: 06 Dicembre 2011, 20:25:43 »
5 PARTE


L'alba entro' con i suoi raggi nella stanza del guascone e lo trovo' ancora sveglio e pensieroso, mille fantasticherie, mille progetti, lo avevano accompagnato nella notte ed il sonno se n'era andato, decise pertanto di alzarsi ed andare a fare un po' d'esercizio in giardino, quando udi' dei colpetti secchi e nervosi alla porta, ando' ad aprire ed era Cloe.
"messere vengo da parte della regina, e' successo un fatto grave, gli ho detto che voi siete l'unico che possa risolverlo e cosi' mi ha detto di condurvi a palazzo" cosi' disse quasi freneticamente la goldenina.
Teo non ci penso' due volte cinse la spada, chiamo' Artu' che arrivo' sbadigliando e andarono.
La regina Lea li ricevette quasi subito, Teo per quanto imbarazzato fece il miglior inchino della sua vita, poi si mise in attesa che la regina parlasse.
"Caro Messer D'Artagnan, ho saputo che la vostra massima aspirazione e' diventare moschettiere" esordi' la regina, "orbene dovete eseguire una missione all'estero di vitale importanza per me, tornate con successo ed io faro' in modo che non dobbiate aspettare molto per la nomina", Teo si senti galvanizzato dalle parole della regina Le disse che poteva fare affidamento su di lui e se poteva portare in missione tre amici, vedendo che la regina Lea acconsentiva, chiese in cosa consistesse la missione.
La regina non uso' fronzoli, gli disse subito che doveva recuperare un gioiello che lei aveva donato ad un suo caro amico il Lord Buckingam e che non c'era molto tempo al massimo un mese, che sicuramente le guardie del cardinale avrebbero fatto di tutto per ostacolarlo, perche' volevano la sua rovina, quindi tutto era nelle mani del guascone.
A sentire tanta fiducia riposta in lui e piu' ancora a guardare gli occhi sognanti di Cloe, Teo si senti' al settimo cielo, promise che niente e nessuno l'avrebbero fermato, dopo di che si congedo'

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« Risposta #13 il: 06 Dicembre 2011, 20:38:44 »
Era molto presto ancora per andare a raccontare tutto i suoi amici, la regina gli aveva detto che una nave li avrebbe attesi a Calais per portarli in Inghilterra e non sarebbe partita prima dell'indomani sera, quindi aveva ancora moltissimo tempo per i preparativi.
Diede disposizione ad Artu' di acquistare cibo perlomeno per cinque giorni, piu' altre cose varie, dopodiche appena il suo attendente fu partito decise di andare a trovare la badessa, sentiva bisogno, dato la pericolosita' della missione, di avere una sorta di benedizione.
Quando busso' alla porta del convento, dovette attendere un po' prima che una suora guardiana con la faccia rugosa venisse ad aprirgli.
La suora lo condusse verso la cella della badessa che nel frattempo era stata avvisata del suo arrivo, busso leggermente alla porta, "avanti" si senti' dal di dentro, ma Teo non riconobbe la voce tanto era impastata, comunque entro' e si trovo' di frone la badessa, la cuffia messa alla ventitre, capelli gialli e viola che le uscivano da sotto come serpentelli, il naso rubicondo e lo sguardo vacuo, segno di chi amava un po' troppo spesso alzare il gomito e si perche' il vero segreto della badessa era proprio l'alcol, si era messa a bere smodatamente dopo essere stata abbandonata alla vigilia delle nozze da un certo conte di Torino e da allora l'alcol era la sua panacea.
Teo si fece forza per vincere il ribrezzo che gli procurava, brevemente disse che doveva svolgere una missione pericolosa e che le chiedeva la benedizione.
L'anziana badessa mise la mano sul suo capo e lo benedi' inciafrugliando parole che il guascone non capi', ma ne avverti ben bene l'odore di vino e pure di scarsa qualita'.
Usci' fuori dal convento e respiro' aria pulita a pieni polmoni, finalmente era all'aria aperta adesso doveva andare a trovare i suoi amici, metterli al corrente e farli partecipi della spedizione.


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« Risposta #14 il: 07 Dicembre 2011, 11:08:36 »
6 PARTE
 
Si reco' cosi' alla locanda del corvo nero, dove sapeva li avrebbe trovati, infatti erano li che gia' gozzovigliavano di buon mattino, in breve racconto loro quello che era successo, i tre accettarono l'impresa entusiasticamente, dopodiche chiamarono Jason, Bottone e Charlie i loro attendenti e con Teo ed Artu' si avviarono sulla strada che portava a Calais.
Mentre tutto questo avveniva, il cardinale Kevin Richelieu, informato dalle sue spie dei fatti, convocava d'urgenza Milady Brenda e la spediva in Inghilterra con l'ordine di rubare il gioiello al duca di Buckingam, contemporaneamente convoco' Jaco e gli imparti l'ordine di fermare a tutti i costi i moschettieri e il guascone, che prendesse pure tutte le guardie disponibili, ma ci sarebbe dovuto riuscire, se non avesse voluto assaggiare la sua terribile ira.
Gli otto in tanto procedevano lentamente sulla strada, dovendo la nave partire l'indomani non c'era fretta alcuna e loro se la prendevano comoda, cammin facendo, giunsero nei pressi di un osteria e decisero di fermarsi li per il pranzo.
Erano da poco arrivati i primi piatti, quando ci fu un fracasso ed un nugolo di guardie del cardinale e Jaco penetrarono all'interno, gridando"fermi dove siete, siete tutti in arresto ordine del cardinale".
I nostri amici in un lampo sguainarono le spade e la tenzone si accese,anche gli attendenti si battevano con valore, ma il tempo passava e la situazione non migliorava, anzi si perdeva sempre piu' tempo prezioso.
Nel clangore della battaglia Desmo Porthos urlo' a Teo di disinterressarsi della lotta e di correre a Calais, che li ci avrebbero pensato loro.
Sia pure a malincuore il guascone, capi' che era la cosa migliore da farsi, la missione che aveva era di basilare importanza e cosi' seguito dal fido Artu' abbatte' due guardie, salto' da una finestra e si mise ad andare al gran galoppo verso la citta' costiera.
Teo Artu' e Rocky

 


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