9 Capitolo
Naturalmente Teo alla notizia ne resto' sconvolto, il dolore lo dilaniava, troppi erano anche i sensi di colpa per quanto era accaduto, troppi i se e i ma, passo' una notte agitatissima, non chiuse occhio, ogni tanto usciva dalla tenda per recarsi al feretro di Charlie e piano piano il suo cuore non provo' che un unico desiderio, vendetta.
Fu cosi' che l'indomani all'alba, con l'esercito schierato, Teo prese il suo posto all'ala sinistra, la sua mente ed il suo cuore anelavano una cosa sola affrontare Klaus e vendicare Charlie.
Dall'alto delle mura Tin Tin osservava l'esercito terrier predisporsi al combattimento, ed ebbe una fitta al cuore ed un sinistro presagio, quando vide tra le fila nemiche, l'inconfondibile sagoma di Teo.
Tramite il principe Desmo, mando' a chiamareKlaus, questi era gia' armato e pronto ad uscire incontro ai nemici.
Il vecchio monarca gli fece presente le sue preoccupazioni, gli disse chiaramente che Teo lo avrebbe cercato e sfidato e che lui non intendeva perdere il suo figlio piu' amato, Artu' presente alla scena si offri' lui di condurre l'esercito golden alla battaglia, ma Klaus oppose un netto rifiuto, il capo dell'esercito era lui, l'eroe senza macchia e senza paura e se quello sarebbe stato il suo destino l'avrebbe affrontato.
Gli eserciti si scontrarono nella piana, entrambi gli schieramenti, s'incitavano con belluine urla di guerra, la sabbia s'alzava vorticosa sul campo di battaglia, arrossata dal sangue dei caduti, dall'una e dall'altra parte si moltiplicavano gli episodi d'eroismo, finche' le parche fecero trovare uno dinnanzi all'altro i due campioni, uno solo tra loro sarebbe restato in piedi.
Fu uno scontro epico, Klaus era piu' grande ma Teo notevolmente piu' agile, mandava a vuoto gli attacchi dell'avversario e contrattaccava, cercando il punto migliore in cui incunearsi.
Finche' lo trovo, Klaus abbattuto cadde con un tonfo, entrambi gli eserciti smisero di combattersi e ammutolirono, Teo vittorioso ergeva sopra di lui, ma quanto era amara la sua vendetta.
Non volle onori, fece riportare il corpo in citta' e con i suoi se ne torno' alle tende, non ci furono ne banchetti, ne festeggiamenti, un grande eroe era caduto e asceso all'Olimpo, l'altro era ormai leggenda vivente.