credo che raccontare Seta sia difficile... ma nulla lo faccia meglio di queste parole di Sara...
Nonostante tutto… Lei
Sono una disordinata cronica.
Combatto da sempre il caos, che ormai si è impadronito dei miei pensieri e del mio modo di essere, con maniacali sprazzi di razionalità.
Fondamentalmente ho paura di essere travolta da me stessa, così traccio liste: liste di cose da fare a scuola, liste di lavori da fare a casa, liste della spesa, liste di cose da mettere in valigia...
Se ho particolarmente paura di scordare qualcosa me lo annoto direttamente sulla mano (metodo quasi sempre efficace... basta solo stare attenti quando si lavano ).
Mi diverte quando qualche collega chiede a me informazioni dicendo che io sono precisa; il capo poco tempo fa, molto soddisfatto per come avevo gestito un incarico, mi ha addirittura detto che sono una perfezionista.
Da piccola sognavo di vivere un' avventura come quella della bambina della "Barilla", quella con l'impermeabile giallo che, sotto la pioggia scrosciante, trovava un gattino inzuppato, lo portava a casa e ovviamente i genitori inteneriti dal quadretto bucolico, glielo facevano tenere.
L'inciso sulla bambina vi sembrerà dissonante con il discorso sul disordine e invece tutto ciò ha una sua logica (magari un po’ confusa, ma altrimenti non sarei io).
Non mi interessava un fratellino.
Avrei desiderato coccolare un cucciolo vivo tutto mio che mi riempisse di affetto e calore, anziché i numerosi pupazzi che popolavano la mia cameretta. Credo anche di aver portato a passeggio per strada alcuni pelouches particolarmente realistici.
Un giorno ho anche provato a portare a casa un gatto a sorpresa, ma è andata piuttosto male… un familiare ha avuto un forte attacco allergico e nel tempo di uno starnuto tutte le fragili speranze di corrompere con fusa e moine feline i genitori sono sfumate.
Sono passati alcuni anni, gli studi sono finiti, è iniziato il lavoro, precario, e con lui le responsabilità con la “r” maiuscola, è arrivato il matrimonio e poi è arrivata Lei: Seta.
Avevo programmato tutto: sarebbe stata il cane perfetto. Il mio desiderio di ordine andava soddisfatto non lasciando nulla al caso.
Seta doveva essere bella, facilmente addestrabile, adatta ad anziani e bambini, giovani e meno giovani, non aggressiva, festosa con tutti, dispensatrice senza limiti di coccole e ovviamente non doveva abbaiare.
Del resto, la razza che avevo individuato doveva assicurare la sussistenza delle categorie sopraelencate.
Pensavo che in fondo cani della stessa razza sono quasi tutti uguali, esteticamente e caratterialmente.
Allora ignoravo la bellezza dell’individualità.
Difficile descrivere il primo incontro con la piccola palletta di pelo, il primo viaggio in macchina con lei in braccio che russava saporitamente, la prima pipì in casa, la sua cuccia preferita dentro ad una scatola…
le immagini sono lì, nitide istantanee davanti agli occhi, poi un velo le offusca un po’…
In men che non si dica è cresciuta, è diventata grande, forse un po’ diversa da come mi aspettavo sarebbe stata.
Esteticamente la trovo in alcuni momenti bellissima, in altri un po’ meno… è comunque differente da tutti gli altri cani che conosco appartenenti alla sua stessa razza.
Seta è semplicemente mutevole.
Quando è libera nei parchi, in montagna, lontana da cemento e polveri sottili, Seta è maestosa. Questo amore per i paesaggi un po’ defilati l’ha preso dal babbo e forse sta contagiando anche me.
Quando andavo alle superiori i miei compagni abitavano in pieno centro, io che alloggiavo al di fuori della cinta muraria finivo per essere la “campagnola”.
Lo ammetto: ho desiderato un mini-appartamento con la vista sui tetti della rossa e dotta Bologna… poi è arrivata Seta.
Ho iniziato a notare il nero dello smog che avvolge la mia comunque bellissima città e a capire perché lei ama così tanto il verde.
Il verde… mi hanno sempre detto che è il colore del mio segno zodiacale, del toro.
Le zampe di Seta, dopo il parco, profumano di erba… dopo la passeggiata sui marciapiedi profumano di piedi “croccanti”.
Quando cammina lungo la strada è meno disinvolta, a volte accelera il passo, specie quando il passaggio dei camion fa tremare i palazzi… prima per me era normale, non me ne accorgevo quasi.
Del resto io fatico ad addormentarmi senza il traffico che mi culla…
Quando passa nelle vicinanze il camion del rusco ( per i non bolognesi: il camion della spazzatura ), che lei lo veda o meno, impenna: si paralizza per un breve istante e poi inizia a tirare…fortissimo… io sono attaccata a lei e cerco di impuntarmi a terra, di farla sedere, di calmarla, di offrirle biscottini per farle associare ciò che la spaventa a qualcosa di positivo e lei, che certamente non è fessa, il biscottino non se lo fila neanche di striscio….
Prima o poi riesco a giungere a casa, sudata e stremata, ma comunque viva.
Credo che ormai i miei genitori siano la barzelletta del quartiere.
A parte gli episodi sopraccitati con il camion del rusco, Seta ci ha da sempre deliziato con la sua resistenza passiva (la sentivo sempre raccontare dal mio professore di storia dell’arte del liceo quando si rivolgeva a noi studenti in classe e poi quando l’ho ritrovato, dopo alcuni anni, al parco con Ska, il suo cane).
…bhè, Seta in questo è diventata una vera professionista: quando non vuole andare in una certa direzione, si blocca, spesso prende tempo grattandosi o dandosi una pulitina…e poi si impietrisce. Ai nostri tentativi di smuoverla, lei per tutta risposta si sdraia direttamente, mettendosi a pancia in su, in atteggiamento da coccole.
È proprio una paracula.
Abbiamo provato alcune pettorine dotate di apposita maniglia per sollevarla, ciò ha prodotto scarsi risultati, a parte qualche ernia qua e là.
Occhi depressi, palpebre cadenti e corpo incollato al marciapiede… lei lo fa regolarmente, specie quando c’ è qualcuno che passa… e nessuno decide mai di farsi i fatti suoi, per cui c’è chi chiede: “ma è stanca?” “poverina è anziana?” e noi regolarmente, nel pieno di un attacco di bile, rispondiamo : “semplicemente non vuole passare di qua!”.
Dentro di me penso anche che è un po’ stronza.
Come dicevo prima, invece quando è in mezzo alla natura è felice, ride e ha un aspetto decisamente imponente ed è la rappresentazione della gioia.
Mi avevano detto che i cani della sua razza sono molto socievoli.
Lei ovviamente rappresenta l’eccezione.
A dire il vero quando era cucciola desiderava soprattutto conoscere estranei canidi e bipedi.
Da un certo punto in poi è cambiata, è diventata più selettiva, molto spesso schiva e tendenzialmente scorbutica.
Quando qualcuno la vuole accarezzare lei si tira indietro, le persone regolarmente ci restano male e dicono: “ma ha paura, come mai?”.
In realtà ho scoperto che, anche se mi ci è voluto un po’ per accettarlo, una coccola di Seta è un privilegio: alle persone che conosce da quando è piccola e che per lei fanno parte della famiglia in realtà fa feste da quasi tarantolata; salta, scodinzola, si arrampica, lecca a più non posso…
A volte ho paura che possa ribaltare qualcuno e “romperlo”!
Con i bambini che incontriamo per strada è paziente, con i “suoi bambini” (i miei cugini Camilla e Michele) è stupenda: li ama totalmente e con loro ha una delicatezza e una dolcezza che difficilmente rivela con altre persone.
Quando si sdraia davanti alla porta di Micki non c’è biscotto che tenga: finché lui non esce lei non si sposta.
Con la Cami (noi bolognesi mettiamo l’articolo davanti ai nomi femminili) fa senza tante storie esercizi che noi proviamo a proporle da anni, inoltre la segue anche nei compiti: cerca di sedersi sulla stessa sedia su cui è lei e non la perde mai di vista( a volte sale addirittura sul tavolo, così può guardarla meglio). Camilla legge ad alta voce i Promessi Sposi e Seta, accoccolata sulle sue gambe, l’ascolta ronfando.
Marachelle in realtà non ne ha mai combinate troppe: a parte qualche mutanda, calzino o pigiama mutilato (ovviamente si trattava del pigiama buono, quello che non si sa mai, metti che devi fare un ricovero in ospedale…), scarpe non ne ha mai rovinate, le decorazioni natalizie sono sempre rimaste intatte, i vasi non li ha fatti cadere, le tende sono integre… in effetti in questo bisogna darle atto che è brava.
Il suo difetto peggiore è forse la territorialità…ed è probabilmente colpa nostra che non riusciamo a tenerle testa.
Muso fisso in veranda, inizia mugugnando poi parte incazzatissima e i passanti accelerano il passo, quasi a voler togliere il disturbo il più in fretta possibile. Il fatto è che lei difende il suo territorio in casa e per strada.
Meno male che mi avevano detto che i cani della sua razza fanno le feste anche ai ladri… ma del resto credo che sia ormai chiaro che Seta è l’eccezione che serve per poter confermare la regola.
Posso dire che alcuni venditori porta a porta dopo aver suonato il campanello hanno sentito il feroce ringhio della belva… ebbene, subito dopo si sono scusati dicendo che avevano sbagliato campanello !!!
Forse bisogna chiarire che il concetto di casa per Seta è piuttosto esteso: casa sua è casa nostra (e fin qui tutto abbastanza normale) e comprende tutte le strade del circondario, casa dei nonni, casa dei nonni della sua amichetta Gaia, il negozio di calzature della padrona della sua amichetta Gaia, case di Micki e della Cami, l’enoteca dove andiamo a fare le degustazioni…
Per concludere….. Seta abbaia per “difendere” il suo territorio e non solo….
In giugno abbiamo partecipato ad un raduno di golden retriever ad Orvieto: in mezzo a una trentina di cani della stessa razza, era l’unica che si riusciva sempre a localizzare grazie alla sua dialettica molto sviluppata…
In realtà lei dialoga.
Già di per sé così espressiva, con quegli occhi parlanti, vuole proprio essere sicura di essere ascoltata e così abbaia: abbaia per chiedere, per comunicare, per brontolare, per ringraziare, forse anche giusto per il gusto di rompere…
Seta insiste finché non riusciamo a comprenderla.
Non ha mai l'abbassamento di voce ( stiamo cercando disperatamente il tasto per regolare il volume, dopo lunghe ricerche, sembra che il nostro baritono si ricarichi a energia solare ).
Quando non abbaia usa gli occhi e il suo sguardo sa essere molto efficace…
In una caratteristica rispecchia pienamente la sua razza: l’amore per l’acqua.
Seta non solo adora l’acqua, possiede anche una dote innata: è una rabdomante.
Riesce a scovare piccole pozze d’acqua nascoste e inaccessibili, credo proprio che sarebbe in grado di trovare acqua anche nel deserto o sulla luna!
L’ho scoperto personalmente quando, in piena estate, ho portato Seta in parchi privi di corsi d’acqua e lei mi è improvvisamente sparita tra i cespugli, per poi tornare, anche se con grossissima calma, umida e soddisfatta…
In realtà lei soffre molto il caldo, perciò ogni occasione è buona per rinfrescarsi.
Basta una pozza d’acqua o di fango per renderla felice.
Quando rientra dalla passeggiata regolarmente è bagnata, infangata e odorosa. Ormai sono abituata… o meglio rassegnata.
Probabilmente cerca di ricreare il suo ambiente naturale, quello acquatico, anche in casa… allagandola !!!
Appena varca la soglia dell’ingresso, ha l’abitudine di scrollarsi e sfregarsi contro il muro. Subito dopo beve dalla ciotola e , come Pollicino, lascia scie chilometriche di pozze.
Succede regolarmente quando ho appena finito di pulire il pavimento.
Nonostante tutto…
quando gira libera al parco e si volta per guardarmi... per vedere se ci sono ancora e mi aspetta…
quando passeggiamo e vuole andare un po’ dove pare a lei...
quando prende la rincorsa per il fiume e non c’è richiamo che tenga…
quando esce dal fiume o dal fango e viene a scrollarsi vicino e mi riempie di schizzi...
quando al parco corre a più non posso con gli altri cani e non so se spostarmi a destra o a sinistra per non farmi investire…
quando insieme a un altro compagno di giochi peloso è atterrata sul mio menisco… e da allora i miei riflessi sono diventati più pronti…
quando con il sorriso pensavo che guardasse un suo bellissimo simile ( Mirò ), poi mi sono accorta che fissava avidamente, non il cane, ma il fango…
quando passa davanti alla casa di un boxer e lui, appena la sente, corre subito al cancello implorando un saluto e Seta gli passa sotto al naso senza degnarlo di uno sguardo… tirandosela anche un po’ oserei dire…
quando per salire in macchina si appoggia con le zampe davanti sul sedile e aspetta che qualcuno le tiri su il sedere…
quando cerca di difendere il suo bastoncino del momento e poi se lo lascia fregare subito dopo…
quando torno a casa e mi assalta...
quando ho i minuti contati, la chiamo per uscire e lei si sdraia a peso morto…
quando, appena pulito il pavimento, trovo inequivocabili tracce del suo passaggio…
quando viaggiamo in macchina e con gli occhi chiusi e sognanti annusa fuori dal finestrino…
quando suonano i venditori porta a porta, lei abbaia, io rispondo al citofono e loro, traumatizzati dalla vocina di Seta, rispondono: ”Ci scusi, abbiamo sbagliato campanello”…
quando è territoriale e mi vergogno un po’ per i suoi modi…
quando a mezzanotte prende il suo gioco preferito e vuole giocare....
quando facciamo il trenino per casa tenendo insieme un pupazzo e “ballando”( io canto Disco samba e lei mi segue, il pupazzo sta in mezzo )…
quando sono in bagno e lei con il muso apre la porta…
quando metto la crema profumata e lei arriva subito a leccarla via…
quando cucino e lei si piazza esattamente in mezzo ai piedi, se la ricetta è invitante si siede e segue ogni passaggio…( direi che è l’unica ad avere delle aspettative sulle mie doti culinarie )
quando faccio cadere accidentalmente qualcosa da tavola e lei si precipita…
quando si parcheggia sui miei piedi, anche se è estate e ho i sandali o le ciabatte...
quando mi sveglio di notte e mi ritrovo a dormire sul bordo del letto, semi-scoperta e rattrappita perché lei è salita e si è messa comoda ( generalmente si mette a diagonale tra me e mio marito ) e se provo a spostarmi minimamente sbuffa scocciata…
quando mi sdraio e lei si mette vicino, vicino e se mi sposto anche di poco si sposta anche lei in modo da restare appiccicate........ praticamente anatomiche...... anche se dopo un po' ho caldo e mal di schiena ( Seta quando si appoggia, si appoggia per bene ), sento il suo respiro sereno e io sono felice... così possiamo addormentarci e russare allegramente per la gioia di mio marito…
quando capisce che o io o Roberto stiamo male e lei si accoccola vicina e non c’è verso di farla allontanare…
quando ho fatto il test di gravidanza e dopo ci siamo sdraiate per terra e abbiamo parlato guardandoci negli occhi…
Lei è stata la prima a cui l’ho detto...
Nonostante tutto… è comunque speciale.
Forse anche perché è diversa dagli altri cani che vedo in giro…
Tutto sommato ora sono un po’ differente anch’io…
Prima di Seta non uscivo di casa senza trucco, senza tacchi ( rigorosamente alti ), non avrei mai indossato i "vestiti da cane"... Ora quando metto i tacchi ho quasi le vertigini ( non sono più molto abituata ), le scarpe basse si consumano in fretta, indosso maglie che portano chiaramente la firma della pelosa di casa e guardo quasi con affetto fili tirati, peli dorati e, a volte, qualche piccolo buchetto.
Esco perfino di casa, per la pipì della buonanotte di Seta, in pigiama e ciabatte...
Regolarmente quando cerco il telefonino o il portafoglio dentro alla borsa mi imbatto in biscotti e bocconcini, sacchetti e giochini vari….
Mi chiamo Sara e sono una disordinata cronica.
Grazie a Seta ho accettato che non sarò mai perfetta.
Ho capito che lei molto probabilmente è un po’ come me e che io sono diventata, per fortuna, un po’ come lei….