Non dimentichiamoci, fatto salvo uno stadio evolutivo caratteriale del lupo da 1 a 5, che un cane adulto e' cmq paragonabile allo stadio 2 del lupo.... a mio avviso le due specie sono incomparabili. Come lo sono altri canidi tra loro: la Jena Rossa ed il Licaone, ad esempio. Gerarchie differenti, stategie di ricerca del cibo completamente all'opposto, senso dell'appartenenza al branco e/o ruolo idem. D'accordissimo , da darwiniano convinto che sono, sulla evoluzione del rapporto homo/canis: da mero scambio a vero rapporto di collaborazione. Meno..molto meno d'accordo sul discorso cani da slitta e relativa assenza del maschio ( o femmina, gia'..) dominante . Husky ed Alaskan, Spitz primitivi entrambi e con "destinazione" simile ( non uguale), hanno dinamiche diverse all'interno della muta.
Sul cane che non capisce certi atteggiamenti dell'uomo che prevede la sua sottomissione...beh...anche li avrei da ridire.
Sostanzialmente credo che la dottrina, bella....bellissima....e nondimeno utilissima, non sia pero' il dogma assoluto. Leggo ed ho letto infiniti testi scritti da addestratori, scienziati, etimologi, "tuttologi"....e fondamentalmente di sacri testi ve ne sono ben pochi. anzi...forse un paio. E guardacaso NON SONO quelli che per forza devono categorizzare il cane...anzi il rapporto uomo/cane...secondo regole prestabilite. Il gatto, beato lui, non e' addestrabile? MA PER FORTUNA, dico io. Non dei gatti, ma nostra.
Intimamente credo che la sperimentazione che ognuno di noi deve...se lo vuole sia a ben chiaro....iniziare a fare col proprio compagno peloso debba essere assolutamente SCEVRA da inibizioni o da condizionamenti . Che per la maggiore ci vengon propinati da dotti che , se va bene, hanno avuto un cane o due... magari l'hanno psicanalizzato pure e quasi mai hanni invece sperimentato.
Scriver dello splendido rapporto che c'e' tra la nostra specie e la loro non deve esser un esercizio di cesello. Volto a dimostar quando eruditi si sia nel meraviglioso universo della zooantropologia.
Noi siamo individui.
Loro sono individui.
Splendidamente unici, come lo siamo noi. E noi abbiamo la fortuna di viver loro accanto, possiamo ogni gg esplorare qualcosa di loro, alzare l'asticella. Anche la nostra. Nessun dotto, guru o professorone puo' calcolarci l'algoritmo del nostro rapporto col nostro amico peloso. Grazie a Dio.
La formazione ci deve essere. L'informazione pure. La pratica e' indi poscia necessaria.
Ma attenzione a voler giocoforza sdoganare l'unicita' del rapporto homo/canis sacrificandolo sull'altare del pragmatismo o della formazione scientifica.
Cani simili per razza, sesso, eta', ambiente , abitudini, ecc....insomma, completamente sovrapponibili, restano cmq soggetti squisitamente diversi. Hanno millemila sfumature, accenni, reazioni, segnali che li differenziano.
Il cane ed il lupo...il cane ed i canidi in genere.....sono mondi simili, non uguali. I cani si EVOLVONO, il lupi no.
E l'evoluzione del cane ha seguito di pari passo la nostra, come nessun altra specie, appunto perche con noi convivono . Imparano. Trasmettono poi col DNA.
Spesso provo una strana sensazione, leggendo i Maestri che spiegano...a me Bestia Ignorante... un milione di atteggiamenti o abitudini o similitudini tra cani, o tra canidi. E' la sensazione...amarissima...di chi vuole e deve per forza dare un metro, un peso, un valore ad un rapporto che e solo....semplicemente e splendidamenmte...di amicizia. Quasi a voler peccare pensando ad una specie che, come noi, e' capace di provar sentimenti . Come l'amore. La devozione. La fedelta'. O doti, come il coraggio, la bonta', l'abnegazione. Per forza ....in maniera febbrile e spasmodica...a ridurre in numeri , statistiche e percentuali il rapporto uomo /cane. Metronomi del collare......
Una formazione zooantropologica ( quanto mi piace questa nuova fornace di novelli Archimede..) credo non debba...personalissima opinione....perder di vista l'aspetto prettamente emozionale : perche' esiste, persiste e si cementa, nella loro razza. Senzienti ? Si, dico io. Consapevoli? Certo , aggiungo.
Se certi autori, che essi siano studiosi o scienziati o cosa altro, passassero meno tempo a raccoglier dati fini a se stessi e piu' tempo...con UN CANE SOLO....preso a caso, sperimentando .....forse ci sarebbero meno ossessi . Nel mero senso del termine, cioe' ossessionati dal voler spiegar scientificamente e con ratio ogni singola azione/reazione del cane. Eludendo una analisi sull'EMOZIONE, con il cane.
Stendetevi su di un fianco, col tato/tata di fronte . A casa, su di un tappeto. Lontani da addestramento, corsi piu' o meno avanzati, gite avventurose o anche spericolate, nuotate ne lago. A casa, in silenzio. Di fronte uno all'altra. osservatevi. Toccatevi. Cogliete nello sguardo, nei movimenti infinitesimali i del vostro tato/tata, nel mutar della cadenza respiratoria....COGLIETE LI' le vere reazioni. Cercate una intimita' vostra, lontana da quintali e quintali di parole che del vostro tato non sanno definir che aspetti oggettivi. E manco tutti. Cercate iL SOGGETTO. Parte tutto cosi'. Esplorate. esploratevi. Rischiate cavolo...! Lascaite le inibizioni, la dottrina....e per un attimo respirate con la bocca aperta sul suom collo. Annusate. Mettete un palmo di una mano sul fianco, e toccatelo con l'altr amano, carezzate-----stuzzicate.....giocate anche! E sentyire il cuore, la respirazione, la dilatazuione diversa delle pupille a fronte di curiosita', piacere, fastidio. tenete la zampa, massagiate i polpastrelli...occhi negli occhi.
Io parlo da umile Bestia che tanto ha letto, ma forse poco ha metabolizzato...in quanto certe cose non riesco a "farle mie". Cercate l'unicita' , anche fuori dal normale rapporto di binomio lavoro.Anche dopo, meglio dire. Perche' la simbiosi che nasce lavorando con un tato e' solo la porta, l'inizio: da li si entra in un mondo fantastico. Dormite abbracciati a loro, sentite come cambia il loro respiro se poggiano sul nostro ventre. E come diversa poggia la zampa, le su di noi. Cercatevi, cogli occhi. E' un universo bellissimo, mutevole e variopinto. Lontano da perequazioni, saggi, analisi comportamentali e da tutto cio' che e' GIA' SCRITTO.