Autore Topic: a proposito di dominanza..  (Letto 10929 volte)

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Offline corrado

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a proposito di dominanza..
« il: 22 Aprile 2012, 13:37:43 »
ciao a tutti ho trovato questo articolo molto interessante sul concetto di dominanza e ve lo voglio incollare, credo sia molto interessante... ciao a tutti!



La dominanza non è un mito: lupi, cani e altri animali – di Marc Bekoff
Scritto da Angelo Vaira il 5 aprile 2012 · Categoria Educazione, Scienze cognitive animali

Ricevo e inoltro da Marc Bekoff…

—————————————–
La dominanza sociale esiste ma è stata fraintesa ed usata impropriamente
Pubblicato il 15 Febbraio 2012 da Marc Bekoff, Ph.D. in Animal Emotions
Articolo originale: clicca qui
Traduzione a cura di Francesca Grazi e Francesca Parisi (allieve in formazione presso ThinkDog)

Il concetto di dominanza sociale non è una leggenda. Una leggenda è una storia inventata. Quello di dominanza era e rimane un concetto molto importante che è stato frainteso ed utilizzato impropriamente, spesso da coloro che non hanno dedicato tempo sufficiente a condurre studi dettagliati sugli altri animali [quelli “non umani”, n.d.t.], inclusi quelli che vivono allo stato brado.

La dominanza è un fatto. Gli animali non-umani (ed anche quelli umani) esercitano dominanza l’uno sull’altro in vari modi. Un individuo potrebbe dominare o controllare (1) l’accesso a varie risorse, inclusi cibo, compagni –potenziali o reali– territorio, zone destinate a sonno e riposo ed anche il luogo che un gruppo percepisce come la “postazione” più al riparo dai predatori; (2) i movimenti degli altri; oppure (3) l’attenzione degli altri, un’idea introdotta da Michael Chance e Ray Larsen. Sebbene le interazioni di dominanza siano rare, esse si verificano ed è per questo che è così importante trascorrere molte ore ad osservare e registrare gli individui noti. Quando iniziamo a conoscere gli individui di un gruppo acquisiamo sempre più informazioni (e sempre più precise) sui loro modi di comunicare una gran varietà di messaggi sociali, inclusi quelli usati nelle interazioni che vedono un individuo controllarne un altro.

A complicare il quadro interviene il fenomeno della dominanza “situazionale”. Ad esempio, un individuo di basso rango potrebbe riuscire a mantenere il possesso del cibo anche nel caso in cui fosse sfidato da un altro individuo che in contesti diversi lo domina attivamente. Ho visto questo fenomeno ricorrere presso i coyote selvatici, nei cani, in altri mammiferi ed in vari volatili. In questi casi è il possesso ciò che conta. Ho studiato le relazioni sociali e, oserei dire, quelle [specifiche] di dominanza, in un gran numero di specie differenti e qualunque manuale introduttivo sul comportamento animale contiene diverse definizioni e molti esempi di dominanza. Un altro fattoreche interviene a complicare le cose è che il modo in cui la dominanza viene espressa varia molto, sia a livello intraspecifico che interspecifico.

Quello che si è scoperto negli ultimi 30 anni in seguito ad approfonditi studi comparativi sul comportamento è che la dominanza non è un concetto esplicativo semplice ed universale come qualcuno lo ha inteso. Ad esempio, per molti anni si è ritenuto che gli animali dominanti si accoppiassero di più e controllassero l’accesso alle varie risorse. Adesso sappiamo che le cose non stanno necessariamente così per tutte le specie – e neanche per gruppi diversi della stessa specie. Spesso gli animali meno dominanti, o i subalterni, si accoppiano e controllano gli altri in contesti diversi.

Ci sono dunque grandi novità sulla dominanza? Sì e no. Nel 1981 il famoso primatologo Irwin Bernstein pubblicò un saggio molto importante sull’argomento, in cui trattava quanto esposto sopra ed altro ancora. Bernstein ed altri sono fermamente convinti che sia necessario stare molto attenti a non fare di tutta l’erba un fascio perché il concetto di dominanza è utile nonostante le innumerevoli complessità e sottigliezze evidenziate dalle ultime scoperte.

Senza dubbio gli etologi non ritengono che la dominanza sia una leggenda e non l’hanno definita tale. Piuttosto, hanno notato che una spiegazione univoca del concetto, che si basi su un solo inequivocabile significato di dominanza, è fuorviante oltre che semplicistica. Un’eccellente analisi riguardante la dominanza in vari animali è riportata qui.

Il concetto di dominanza è senz’altro un argomento delicato, sia per quanto riguarda il modo in cui viene espresso, sia per come le variazioni individuali nella dominanza sociale influenzano il comportamento. Una definizione troppo limitata non necessariamente può ritenersi valida per specie diverse, all’interno della stessa specie e in differenti contesti. Molti dibattiti nei quali si critica il concetto generale di dominanza sociale sono estremamente istruttivi; tuttavia sostenere che la dominanza sia una leggenda è in contraddizione con quanto sappiamo circa le sottili, fugaci e complesse relazioni sociali di numerosi gruppi di specie viventi e le dinamiche sociali in atto.
Nota: fra i critici della dominanza sociale vi è anche parte di coloro che studiano e/o educano i cani ed è stato questo articolo [scritto da uno di loro, n.d.t.] che mi ha indotto a rivedere il concetto di dominanza. Nel suddetto articolo l’autore scrive: “Il Dott. David Mech, considerato a livello mondiale il maggior esperto di lupi, ha dichiarato che in 13 anni passati a studiare questi animali a Isle Royale, nel Michigan, non ha mai (mia enfatizzazione) assistito ad alcuna dimostrazione di dominanza.” Quando lessi questa affermazione rimasi incredulo e lo sono tuttora. Nel poco tempo trascorso ad osservare i lupi selvatici al Parco Nazionale di Yellowstone ho assistito a dimostrazioni di dominanza in diverse occasioni e anche altri ricercatori segnalano questo genere di interazioni.

Alcune delle preoccupazioni di questo critico sono legittime poiché dobbiamo essere estremamente cauti nel fare generalizzazioni che assimilino il comportamento dei lupi selvatici e in cattività (dai quali derivano i cani) a quello dei cani. È inoltre fondamentale capire che l’uso improprio del concetto di dominanza può portare, ad esempio, una persona a dominare il cane in maniera violenta (video) e questo non è certo il modo corretto, rispettoso e umano di trattare o educare i nostri migliori amici.

Nota 2: qui potete trovare l’articolo di David Mech. È importante notare che lui non rifiuta il concetto di dominanza (e non lo fa neppure qui (video). Scrive infatti: “In modo analogo, sebbene siano subordinati sia ai genitori che ai fratelli maggiori (dominanti), i cuccioli vengono nutriti in maniera preferenziale dai primi e persino dai secondi (Mech et al. 1999). D’altro canto, i genitori dominano i figli più grandi e limitano il loro accesso al cibo quando questo scarseggia, nutrendo invece i cuccioli. Quindi, l’effetto più concreto della dominanza sociale è quello di consentire al soggetto dominante di scegliere a chi destinare il cibo.

Ovviamente c’è grande confusione su questo argomento (così come sull’utilizzo della parola “alfa”) e sembrano esistere leggende anche relativamente a cosa Mech effettivamente pensi al riguardo. Egli sostiene, così come fanno altri, che la nozione di dominanza sociale non sia così universale come affermano alcuni, ma non ne rifiuta l’idea in linea generale.

Nota 3: Qui trovate un altro articolo di David Mech dal titolo “Prolonged Intensive Dominance Behavior Between Gray Wolves, Canis lupus” [“Prolungati ed intensi comportamenti di dominanza nel Lupo Grigio, Canis Lupus”] che mostra chiaramente come egli non rifiuti assolutamente la nozione di dominanza.

In risposta al mio articolo David Mech mi ha scritto:

“Probabilmente non avrò il tempo di leggerlo subito, poiché sto facendo i preparativi per un viaggio che mi porterà all’estero all’inizio della prossima settimana. Tuttavia, una rapida analisi dell’articolo di Kelley è sufficiente a svelare molte delle informazioni sbagliate a me attribuite ed evidenzia una certa disinformazione relativamente alle mie teorie. Questa errata interpretazione e completa disinformazione mi perseguita ormai da anni. In alcun modo io rifiuto il concetto di dominanza.”

 
Marc Bekoff

Marc Bekoff, Professore Emerito di Ecologia e Biologia dell’Evoluzione, Colorado University e ricercatore all’Istitute for Human Animal Connection dell’Università di Denver.?Uno dei maggiori scienziati del mondo, padre dell’etologia cognitiva assieme a Jane Goodall, per le sue ricerche che provano l’esistenza delle emozioni dei sentimenti e della morale negli animali  e per il suo instancabile lavoro impegno per una trasformazione radicale del modo in cui ci rapportiamo agli altri animali ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti (Animal Behaviour Society, Guggenheim, Saint Francis of Assisi Award).

Nella collaborazione con ThinkDog ha scritto la prefazione per il libro di Angelo Vaira e rilasciato un’intervista video in occasione del Primo Convegno Nazionale ThinkDog, tenuto nel novembre 2010.

Offline corrado

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #1 il: 22 Aprile 2012, 13:48:57 »
vi posto anche il commento all'articolo, forse più chiaro e scorrevole, di Angelo Vaira, che spiega come noi tendiamo purtroppo a usare la "dominanza" come chiave di lettura di ogni comportamento del cane.. spero vi interessi! ciaooo



Dominanza, status sociale, accreditamento: facciamo il punto
Scritto da Angelo Vaira il 7 aprile 2012 · Categoria Educazione, Scienze cognitive animali

Ho felicemente accolto l’articolo che Marc Bekoff, pioniere dell’etologia cognitiva e scienziato di fama internazionale, mi ha chiesto di tradurre e pubblicare in italiano.

Beh, certo, gioco in casa. Ha scritto la prefazione del mio libro, come potrei essere in disaccordo con lui? E infatti non lo sono. Chi partecipa ai miei corsi e mi segue sa che non rifiuto il concetto di dominanza. Piuttosto rifiuto il modo in cui è stato utilizzato per giustificare l’addestramento del cane a suon di strattonate.

Allora perché questo articolo? Perché purtroppo, col fatto di essere così sensibile ed empatico nei confronti dei cani, so per certo che qualcuno potrebbe pensare che io alla dominanza non ci credo. Anche quando sul mio libro c’è scritto nero su bianco che la dominanza esiste.

Ciò che non esiste è la violenza e certi atteggiamenti da despota nel mio modo di intendere l’educazione del cane, il training o di intervenire sui problemi di comportamento (anche e soprattutto se si tratta di aggressività).

Il pericoloso, improprio, utilizzo della parola “dominanza”

Come molti colleghi, alcuni dei quali trainer di fama internazionale (I. Dunbar, J. Fisher, T. Rugaas, per citarne alcuni), sono preoccupato dal fatto che alcuni addestratori utilizzino la teoria della dominanza come scusa per sottomettere il cane in modo violento. La stessa preoccupazione che esprime lo stesso Bekoff nel suo articolo:

    “…l’uso improprio del concetto di dominanza può portare, ad esempio, una persona a dominare il cane in maniera violenta (video) e questo non è certo il modo corretto, rispettoso e umano di trattare o educare i nostri migliori amici.”

Il problema quindi è che il paradigma della dominanza è stato spesso usato in modo del tutto errato, cercando di far passare un’impostazione della relazione col cane molto nociva alla relazione stessa. Mi è capitato diverse volte di dover intervenire in casi in cui i problemi comportamentali del cane originavano dall’idea che dovesse essere “sottomesso” con la forza, in una relazione in cui affettività, comunicazione e bisogni del cane venivano messi in secondo piano, o addirittura neanche presi in considerazione.

Il concetto errato di dominanza, che ho visto applicare con i miei occhi, vedeva cani presi a calci, strattonati, picchiati e maltrattati psicologicamente; e conduttori innervositi dal fatto che il loro cane “non ascoltasse” o che mettesse in discussione il loro ruolo di capo. Pensavano, a torto, che ogni comportamento “errato” derivasse da un problema di dominanza:

    Il tuo cane salta addosso? E’ dominante
    Tira al guinzaglio? E’ dominante
    Ti distrugge casa mentre sei via? E’ dominante
    Non esegue un tuo comando? E’ dominante

Ebbene ognuno di questi problemi origina spesso da cose che con la dominanza non hanno nulla a che fare (nell’ordine potrebbe essere che il cane salta addosso per mancanza della competenza di autoregolazione, tira perché è terrorizzato, distrugge casa per ansia e non ascolta perché non sai comunicare o ha paura di te). Ergo:

    La dominanza non è la chiave di lettura appropriata di ogni interazione sociale.

Eppure alcuni addestratori lo rifiutano. E’ un errore che deriva dal prendere in modo scanzonato lo studio del comportamento e della mente degli animali, e del cane in particolare, pensando sia superfluo, una roba da filosofi e intellettuali. Guardi cosa fanno i cani dal vivo e pensi di sapere tutto. Ma la verità è che questo non basta, come ogni persona intelligente può capire. Integrare lo studio alla pratica, accresce enormemente le proprie competenze. Non è un caso che i trainer di cani più accreditati nel mondo siano anche grandi studiosi, quando non addirittura scienziati (Karen Pryor, ne è un esempio).

I cinofili più aggiornati, in tutto il mondo, preoccupati dall’errato utilizzo della dominanza hanno lottato molto negli ultimi anni perché questo concetto potesse essere rivisitato e meglio compreso.
Lo studio di David Mech sul lupo artico

Insieme a molti miei colleghi, oggi invito a riflettere spesso facendo riferimento a questa pubblicazione di David Mech (clicca qui per scaricare la versione in italiano). Sottolineo di seguito i punti focali di questo importante studio:

    Si osserva un comportamento sociale diverso nei lupi che vivono in branchi assemblati (creati ciò con l’intervento umano in riserve naturali) rispetto ai lupi che vivono in branchi naturali
    I primi vivono più frequenti occasioni di competizione, conflitto, aggressività e sottomissione passiva. I secondi sono più pacifici e la sottomissione è attiva
    Nei lupi che vivono in branchi naturali parlare di dominanza è superfluo, come lo sarebbe dire nei rapporti umani vi è un “genitore dominante”: è scontato che un genitore sia dominante rispetto al suo bambino
    Non si può parlare di lupo “Alpha”, dato che le dinamiche sono molto complesse (si pensi per esempio alla dominanza situazionale citata da Bekoff nel suo articolo, in cui un individuo che in un contesto di presenta subordinato, in un altro diventa dominante, a seconda, appunto della situazione)

Citando Mech:

    “In un branco di lupi in natura, la dominanza non si manifesta rigidamente e sembra avere molto meno significato di quanto risulta dagli studi relativi a branchi di lupi assemblati in cattività (Schenkel 1947, 1967; Rabb e altri 1967; Zimen 1975, 1982; Lockwood 1979).”

Qui un interessante video di David Mech (trascritto e tradotto in italiano) in cui chiarisce il concetto.

Nota bene: ha ragione Bekoff! Mech non dice che la dominanza non esista. Quello che questo articolo porta di nuovo è che secondo lo scienziato essa si manifesta in modo diverso e che non sembri avere un’importanza così significativa nei branchi di lupi in natura, che basano le proprie interazioni su un rapporto di legame genitore-figlio.
I diversi modi di definire il proprio status

Io stesso nel mio libro, Dritto al cuore del tuo cane, scrivo:

    <<Le manifestazioni di dominanza e sottomissione servono a stabilire il rango dei soggetti in un gruppo sociale (…). Non possiamo dire che lo status sociale non esista: ogni volta che ci sono risorse da condividere in un gruppo sociale è necessario che si sia un criterio condiviso per la loro distribuzione. Quello su cui vale invece la pena soffermarsi è come costruiamo il nostro status>>.

Nota bene: non negando che lo status sociale esista, affermo invece che:

    E’ errato l’utilizzo della “dominanza” come fulcro della relazione col cane
    Si può determinare il proprio status sociale in modo più intelligente dell’imporsi con l’aggressione, esattamente come succede in natura

Come l’etologo Irenaus Eibl-Eibesfeldt che, già nel 1967, ne “I Fondamenti dell’Etologia”, faceva distinzione fra “dominazione” e “leadership”:

    <<Se una gerarchia si basa esclusivamente sull’aggressione, si parla di dominazione (…). Nei mammiferi superiori sociali (…) si riscontrano anche altre caratteristiche. Il soggetto dominante risulta tale non tanto per la sua aggressività, quanto per la sua capacità di sedare i conflitti, proteggere il debole, respingere il nemico, assumere iniziative, organizzare l’attività, ecc. (…) Non c’è dominazione, ma leadership>>. (Si veda l’edizione  del 1995 di Adelphi, Milano, p. 612).

Inoltre possiamo anche considerare che secondo recenti ricerche il legame cane-essere umano è di gran lunga più assimilabile a quello genitore-figlio che a quello fra un capo e il suo sub-ordinato (Topal, Miklosi, Csanyi e Doka 1998; Prato Previde, Rotta, Spiezio e Poli 2003).
Questo non vuol dire che bisogna trattare i cani come bambini, naturalmente, ma piuttosto che lo status sociale può essere determinato in modo differente dal “sottomettere” imponendosi con la forza e/o l’aggressione. In altre parole una relazione condotta sulla base di una buona comunicazione, gioco, empatia, soddisfacimento dei bisogni del cane, ha una qualità nettamente più alta rispetto a quando la preoccupazione di base è l’esecuzione dei comandi.
Da un eccesso all’altro: il rifiuto del concetto di status sociale
Questo, per inciso, è ciò che ha preoccupato Bekoff e che lo ha spinto a scrivere il suo articolo: il fatto che si negasse l’esistenza della dominanza e dello status sociale.
Quando molti anni fa mi hanno segnalato il libro “Dominanza: Realtà o Mito?” di Berry Eaton, in cui si afferma che la dominanza sia un mito, ne ho ordinato subito una copia. Da allora ne avrò regalate una decina ai miei clienti fissati con la storia della sottomissione del cane (cioè: “se non fai ciò che ti dico ti un calcio nel c…”). E’ un libro che indubbiamente fa riflettere, ma che non è riuscito – almeno per quanto mi riguarda – a confutare il fatto che tra cani esista una organizzazione basata sullo status sociale.
Terminologia e neurolinguistica: tenere conto di come il linguaggio influenza le nostre attitudini

Le neuroscienze ci dicono che i nostri comportamenti e abilità dipendono dalle nostre rappresentazioni. In altre parole ciò che pensiamo e crediamo, la nostra visione delle cose, influenza il modo in cui reagiamo agli eventi, a livello prima emotivo e poi comportamentale. Utile quindi sapere parole diverse impattano in modo diverso sul nostro sistema nervoso. Il linguaggio determina il modo in cui vediamo la realtà. Per i linguisti il linguaggio crea la realtà individuale. Questo è il motivo per cui quando spiego le interazioni sociali fra cani o fra esseri umani e cani a chi chiede il mio aiuto preferisco usare il termine “dominanza” con “accreditamento” o “status”. Nella mia esperienza, osservando le reazioni non verbali (linguaggio del corpo) dei miei interlocutori  ho notato che se uso la parola “dominanza”, c’era chi diventava più goffo, non sentendo di avere la stoffa per interagire correttamente con i cani, perchè per indole rifiutava di doversi imporre su qualcuno. E poi c’era chi assumeva postura e atteggiamenti da macho, punendo il cane per ogni piccola e riducendo la propria empatia.

La parola “accreditamento” invece crea aspettative diverse. Quando la uso le persone afferrano quasi sempre immediatamente che lo status non andrebbe imposto ma guadagnato.
Come detto sopra, anche Eibl-Eibesfeldt differenzia la “dominazione” dalla “leadership”.
Conclusioni

Il complesso concetto di dominanza è stato prima mal interpretato/utilizzato da chi aveva la necessità di giustificare i metodi coercitivi nell’addestramento del cane e poi, all’opposto è stato mal compreso da chi sostiene metodi educativi gentili.

Oggi sappiamo che possiamo benissimo rifiutare il concetto di dominanza intesa come l’imporsi sul cane con metodi coercitivi, come per esempio le strattonate. Mentre sappiamo che non possiamo rifiutarne l’esistenza. Dobbiamo prendere coscienza del fatto che gli etologi considerano la dominanza come il semplice status sociale superiore di un soggetto rispetto a un altro.

Come sempre la ricerca della conoscenza produce oscillazioni di pensiero che vanno da un estremo all’altro e che, sondando il terreno, servono a restringere il campo.

Sono molto felice di avere oggi a disposizione un articolo di Marc Bekoff a sostegno di quello che io e molti colleghi proponiamo da diversi anni: lo status sociale esiste, ma…

Come decidi di impostare le cose? Vuoi sottomettere il cane a suon di urla e strattonate e minare la fiducia che nutre nei tuoi confronti o preferisci aumentare le tue competenze sociali al punto da accreditarti e contemporaneamente aumentare la sua fiducia in te?

Offline orsidanna

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #2 il: 22 Aprile 2012, 14:04:40 »
a tal riguardo è molto interessante leggere l'articolo di Valeria Rossi che trovate qui:

http://www.golden-forum.it/index.php?topic=10387.0

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Offline elisavalli

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #3 il: 22 Aprile 2012, 15:12:29 »
Molto interessante, grazie  :) :) :)

Offline Belver

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #4 il: 23 Aprile 2012, 11:07:55 »
Mi sembra giusta la puntualizzazione di Beckof che praticamente ci ricorda che la societa' dei canidi - come quella umana d'altronde - e' fatta di relazioni dinamiche e anche di pressione sociale e situazionale...continuanco a confutare il concetto di "dominanza" come portato avanti dalla cinofilia tradizionale...e da Valeria Rossi...che farebbe meglio a salire su una Delorean e a spingere fino a 88mph con destinazione 1954...  em_Devil

Offline orsidanna

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #5 il: 23 Aprile 2012, 11:15:09 »
Alan... non ho capito il concetto....
Cosa direbbe di contrario Valeria Rossi ?

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Offline ChiaraMamo

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #6 il: 23 Aprile 2012, 11:15:46 »
Beh Alan, Valeria Rossi ora è iscritta al Forum...

Se lo riterrà opportuno ti potrà quindi rispondere personalmente...
A me piacerebbe assistere a un vostro pacato, reciproco scambio di opinioni...



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Offline Belver

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #7 il: 23 Aprile 2012, 11:30:54 »
Alan... non ho capito il concetto....
Cosa direbbe di contrario Valeria Rossi ?

In quello che scrive attribuisce troppi comportamenti alla "gerarchia"...come se questa fosse la prima cosa a cui un cane pensa...

Offline Tiziana

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #8 il: 23 Aprile 2012, 16:02:30 »
Alan credimi, in un branco esistono "relazioni" se preferisci chiamarle così che vivendo con un solo cane difficilmente si riescono ad evidenziare, nel branco ci sono regole che sono sempre messe in discussione dai nuovi arrivi e certezze che i vecchi del branco tendono a puntualizzare....
 
Il concetto di dominanza purtroppo è spesso confuso, soprattutto dai prorprietari di cani e a volte anche dai nuovi addetti ai lavori, i vari educatori che spuntano come funghi, che appiccicano l'etichetta e il termine di "dominante" a volte ad un cucciolo un pò più irruento, se ti fai un giro ne leggerai anche qui sul forum......
 
In un branco, se ci fermiamo a guardare, le gerarchie esistono eccome e ben vengano e i cani del branco le rispettano e le fanno rispettare perchè per loro è un modo di comunicare.....

Offline orsidanna

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #9 il: 23 Aprile 2012, 16:04:47 »
Alan credimi, in un branco esistono "relazioni" se preferisci chiamarle così che vivendo con un solo cane difficilmente si riescono ad evidenziare, nel branco ci sono regole che sono sempre messe in discussione dai nuovi arrivi e certezze che i vecchi del branco tendono a puntualizzare....
 
Il concetto di dominanza purtroppo è spesso confuso, soprattutto dai prorprietari di cani e a volte anche dai nuovi addetti ai lavori, i vari educatori che spuntano come funghi, che appiccicano l'etichetta e il termine di "dominante" a volte ad un cucciolo un pò più irruento, se ti fai un giro ne leggerai anche qui sul forum......
 
In un branco, se ci fermiamo a guardare, le gerarchie esistono eccome e ben vengano e i cani del branco le rispettano e le fanno rispettare perchè per loro è un modo di comunicare.....

ecco... Tizi ha espresso in italiano quello che anche io penso ...

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Offline Francesca*

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #10 il: 23 Aprile 2012, 16:22:15 »
Comunque è un argomento interessante
Ben vengano anche gli scontri tra "mentalità" diverse

Offline orsidanna

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #11 il: 23 Aprile 2012, 17:37:44 »

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Offline Belver

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #12 il: 23 Aprile 2012, 18:51:08 »
Alan credimi, in un branco esistono "relazioni" se preferisci chiamarle così che vivendo con un solo cane difficilmente si riescono ad evidenziare, nel branco ci sono regole che sono sempre messe in discussione dai nuovi arrivi e certezze che i vecchi del branco tendono a puntualizzare....
 
Il concetto di dominanza purtroppo è spesso confuso, soprattutto dai prorprietari di cani e a volte anche dai nuovi addetti ai lavori, i vari educatori che spuntano come funghi, che appiccicano l'etichetta e il termine di "dominante" a volte ad un cucciolo un pò più irruento, se ti fai un giro ne leggerai anche qui sul forum......
 
In un branco, se ci fermiamo a guardare, le gerarchie esistono eccome e ben vengano e i cani del branco le rispettano e le fanno rispettare perchè per loro è un modo di comunicare.....

Ciao Tiziana, certo che esistono...esattamente nelle modalita' espresse da Bekoff...

E non solo esistono ma sono dinamiche...nel senso che un cane di gerarchia alta in certe situazioni puo' lasciare il suo ruolo in altre situazioni ad un cane piu' adatto di lui...un esempio stupido...quando camminiamo in citta' Leo dipende da me perche' e' nel mio ambiente...se siamo nel bosco invece lascio volentieri a lui la gestione della passeggiata perche' e' molto piu' autorevole di me in quel contesto...  ^-^

Quello che non esiste e' il mangiare prima, dormire in alto, accoppiarsi etc etc...ovviamente oltre al confondere la leadership con una cattiva socializzaizone o un brutto carattere...spesso poi nei branchi famigliari come i gruppi di cani in allevamento si tratta spesso di anzianita'...nel senso che il giovane sara' sempre reverente verso l'anziano anche se in certe situazioni sara' il giovane a prendere il controllo.

Offline orsidanna

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #13 il: 23 Aprile 2012, 21:35:38 »
ho riletto con calma i primi due post di questo thread... e poi i due di Valeria Rossi.
Ecco... qua lo dico e NON lo nego:

sono perfettamente d'accordo con Valeria.

e, soprattutto, non ho mai letto sue teorie da Delorean o che cozzini con il principio della "gerarchia" dinamica...

Credo fermamente che tutte queste suggestioni "new age" sui cani, ovvero sulla convivenza nostra con loro, ovvero ancora con il nostro insegnamento per permettere loro di vivere in ambienti non abituali, facciano moltissimo male alla cinofilia.

L'articolo di oggi è illuminante. Bisogna avere BEN CHIARO in mente cosa vogliano dire REALMENTE "dominanza" o "forza", perchè continuando a dargli significati volutamente sbagliati od esagerati per far passare "il nuovo che avanza", si corre il rischio, SERISSIMO, di fare danni enormi.

Raul è li davanti a tutti per dimostrare quello che dico, e per dimostrare, soprattutto, quello che dice lei.

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Offline Valeria Rossi

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Re:a proposito di dominanza..
« Risposta #14 il: 23 Aprile 2012, 22:13:58 »
Sigh... mi sarebbe piaciuto rispondere: solo che io posso rispondere a delle argomentazioni precise, non  a una generica botta di "tardona sorpassata".
Mi piacerebbe pure averla, la Delorean: ho una passionaccia per le auto d'epoca! E ti dirò che, se la spingessi indietro fino al 1954, troverei cani più educati, meno stressati e sicuramente non più maltrattati di quelli che vedo oggi.
Le gerarchie sono dinamiche? Mai detto il contrario. I cani pensano solo alla gerarchia? Assolutamente SI, finché questa non è determinata in un gruppo nuovo e sconosciuto (o in una famiglia interspecifica): dopodiché le cose si svolgono in modo molto più fluido, a volte pacifico, altre volte meno pacifico. Chiunque abbia convissuto con un branco di cani lo sa perfettamente, senza bisogno di scomodare Bekoff o chi per esso.
Alle accuse generiche di "vecchiume" , quindi, posso rispondere una cosa sola: passa una settimana - non chiedo di più - ad osservare (osservare e basta) un branco di cani (o di lupi...ma forse questi sono un po' più scomodi da trovare).
Alla fine della settimana ne riparliamo  :-)
 

 


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