Era sicuramente ieri quando cantavi questa canzone di notte, dietro le serrande chiuse del pub che era quasi la nostra seconda casa.
Sul tavolino c'erano le bottiglie vuote di birra e tutto ciò che faceva di quelle serate un ricordo che ci è rimasto sottopelle.
Spesso il tempo non voleva passare e noi, pochi pazzi che ancora volevamo credere nella musica e nelle parole, ci dimenticavamo che fuori da lì esisteva ancora un mondo.
C'era chi leggeva, chi scriveva, chi ascoltava e chi, solamente, voleva rimanere in quel micro universo protetto da ciò che ci feriva.
Di solito sedevo sullo sgabello accanto al bancone e parlavo con Robby di questo o quel libro.
Leo stava con te al tavolino, a fumare le stesse sigarette e bere la stessa birra rossa.
A volte Ricky arrivava verso le 3, così come faceva Palella, magari dopo una serata passata a suonare la batteria.
Non ci poteva colpire nulla, né separare nessuna distanza.
La tua voce riempiva la stanza, mentre ci raccontavi, cantando, la tua infinita passione per la vita.
Forse sapevamo che dopo non molto ci saremmo salutati per sempre e tu, Davide, eri perfettamente consapevole di ciò che avevi scelto e di dove ti avrebbe portato.
Dopo aver chiuso definitivamente quelle serrande, tutto il nostro mondo cambiò.
Cambiarono i tempi, le sensazioni, le parole, gli incontri.
Cambiarono persino la birra, il vino, gli orari per il caffè.
La vita sa essere così prepotentemente crudele, ma quello che abbiamo condiviso in quelle serate colorate da piccole luci fioche, spesso ritorna con una forza che mai nessuno potrà eliminare.
Dal 2 dicembre del 2004, momento in cui hai scelto di salutarci mentre facevi quello che più amavi, suonare, non ho mai più bevuto una Tennent's, né riletto La versione di Barney.
Mi sembra di non riuscire a staccare i ricordi dai sapori, le parole da quelle pareti e le emozioni dalla tua musica.
E' da pochi mesi che ho avuto la forza di riascoltare quella canzone che lentamente ci regalasti.
Bologna non si interessava a noi, e noi nemmeno sapevamo che esistesse ancora fuori da quel locale.
Ci sedemmo tutti intorno al tavolino, per una volta in silenzio... e tu iniziasti a cantare...
Ciao Davide...
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